L’11 giugno di 250 anni fa nasceva a Minervino Murge, in provincia di Bari, Emanuele De Deo, massone, rivoluzionario ed eroico protagonista degli eventi che portarono alla realizzazione del breve sogno della Repubblica Napoletana del 1799. Il 19 maggio 1794 De Deo venne arrestato per aver espresso nel corso di un banchetto politico le sue idee antimonarchiche ma soprattutto per aver fatto stampare il testo della Dichiarazione francese dei diritti dell’uomo e del cittadino, le cui copie vennero diffuse per tutta Napoli, fino ad arrivare negli alloggi personali della regina. Seppur torturato il giovane patriota si rifiutó di denunciare i suoi compagni. E neppure l’appassionata difesa del giurista Mario Pagano riuscí ad evitargli l’impiccagione. Secondo i registri dei Bianchi della Misericordia, i monaci che si occupavano dei condannati a morte, Emanuele attese il suo destino con serenità.
La sera del 18 ottobre del 1794 fu condotto, insieme ad altr, in piazza Castello, sorvegliata per l’occasione da un numeroso contingente militare, e fu impiccato. La giovane età di De Deo e i motivi ideali che lo avevano mosso suscitarono un’eco che superò i confini del Regno di Napoli. La sua cittá natale lo ha ricordato in occasione di questo importante anniversario con una manifestazione organizzata dalla amministrazione comunale e la deposizione di una corona d’alloro dinanzi alla sua casa.