(ANSA) Libro del giorno: da Machiavelli consigli agli elettori indicazioni filosofo in ‘Scegliere il Principe’ di Viroli

Maurizio Viroli, ‘Scegliere il Principe. I consigli di Machiavelli al cittadino elettore’ (Editori Laterza, PP. 102, 9.00 euro)

A poche settimane dalle elezioni politiche, c’è un’esplosione di sondaggi, ricerche, dati su ciò e soprattutto su chi gli italiani hanno intenzione di votare e di mandare al Governo del Paese. Difficile per molti districarsi nella giungla di proposte choc, spot elettorali, annunci ad effetto. E allora, Maurizio Viroli, professore di Teoria politica all’Università di Princeton e professore di Comunicazione politica all’Università della Svizzera italiana nel suo saggio, si affida a un ‘politico’ d’eccezione per riuscire a trovare il bandolo della matassa.

“Con tanti opinionisti, commentatori ed esperti – scrive nella premessa Viroli – può apparire idea bizzarra rivolgerci a Niccolò Machiavelli perché ci aiuti a scegliere bene il nostro principe, quando dobbiamo votare, e ci insegni ad essere cittadini saggi. Machiavelli è vissuto a Firenze fra il Quattrocento e il Cinquecento (1469-1527), non ha mai visto una repubblica democratica, ed è pure diventato famoso nel mondo per un’opera, ‘Il Principe’, nella quale non ha dato consigli ai cittadini, ma al principe. In realtà Machiavelli è l’uomo giusto. Conosceva e capiva la politica come pochi altri (…) Era poi uomo d’impeccabile onestà, virtù essenziale per un buon consigliere su questioni tanto importanti come quelle politiche”.

Anche perché in fondo, è la tesi dell’autore, nella sostanza la politica dai tempi di Machiavelli ad oggi non è cambiata di molto: politici dominati dall’ambizione, o dal desiderio di guadagno, o ancora dalla paura o dall’invidia o da una combinazione di questi elementi. Attraverso i brani del grande letterato fiorentino, Viroli cerca di capire e di analizzare la situazione attuale. E allora sottolinea l’importanza del voto, delle pubbliche manifestazioni che possono rafforzare la libertà, del rispetto verso le istituzioni. E l’importanza di scegliere bene i politici. Non facendosi allettare da promesse finalizzate esclusivamente ai nostri interessi privati (pagare meno tasse, costruire abusivamente, devastare l’ambiente), ma – come scriveva Machiavelli – pensando alle conseguenze che le promesse elettorali porterebbero a livello più generale. E senza lasciarsi ingannare dalla apparenze “giudicando alle mani, non agli occhi”.

Cioè guardando a ciò che i politici hanno fatto e fanno, non a quello che dicono o a come si mostrano. Già nel Quattrocento, Machiavelli si poneva il problema della ricchezza e la potenza dei politici, che tendono a cercare il proprio interesse e a favorire un sistema basato sulla corruzione. O della permanenza nei posti chiave e del loro attaccamento alla poltrona per lunghi anni. Nonché dell’evasione fiscale e dell’importanza della famiglia e dell’educazione nella formazione del buon cittadino. Aspetti che seicento anni dopo rimangono irrisolti e incredibilmente attuali.



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