Arezzo 5 giugno 2010 – (Informarezzo) Massoneria: un problema o una risorsa?

La caccia alle streghe aperta dentro al PD dalla corrente ex DC, ha come scopo finale il tentativo di mettere definitivamente alle corde la leadership di Bersani. Queste posizioni, visceralmente antimassoniche e sostanzialmente clericali, riscuotono grande successo nell’immaginario del paese, ma vanno a scontrarsi con le reiterate sentenze dell’Alta Corte di Giustizia Europea che accusa l’Italia di scarso senso della democrazia.

Il dibattito aperto dentro al PD in relazione al problema degli iscritti alla massoneria, merita secondo me di spendere qualche parola in più, rispetto a quelle che anche nei quotidiani nazionali, ed ora anche locali per bocca del consigliere Nicotra, abbiamo letto in questi ultimi giorni.

Il cristianesimo ha rappresentato la tradizione culturale dell’occidente degli ultimi due millenni.  La cultura del sapere, passata attraverso il tunnel della storia, è arrivata a noi attraverso gli eroici amanuensi che nel chiuso di antichi monasteri cistercensi hanno consegnato all’uomo moderno i fondamenti della filosofia, delle antiche scienze matematiche e della fisica. L’uomo moderno tanto deve alla fede di coloro che hanno speso la vita in questo sacrificio. Alla luce di queste riflessioni, e delle polemiche un po’ strumentali sugli scandali sessuali interni alle gerarchie,  considero assolutamente ingiusto giudicare 20 secoli di storia, attraverso il buco della chiave di un manipolo di sciagurati che oggi ne hanno sporcato il volto coi loro segreti vizi e le modeste virtù.

Altrettanto ingiusto è tuttavia giudicare la massoneria attraverso il monocolo rotto di quello che fu uno scandalo tutto e soltanto italico: la P2.

La massoneria nasce e si sviluppa sulla radice dell’illuminismo, del bisogno dell’uomo di affrancarsi dalle religioni in senso temporale e dallo strapotere degli ecclesiastici, nel tentativo di fondare un nuovo ordine di valori fondato sulla libertà di pensiero, sulla uguaglianza tra i censi, sulla fratellanza fra gli uomini. Parlare di massoneria senza tener conto dell’impulso che questa ha dato allo sviluppo dell’uomo moderno, significa mettere la testa dentro la sabbia e far finta che la storia sia stata scritta guardando altrove. Significa dimenticare infatti, che a partire dal 700 questa ha segnato indelebilmente ogni evento di rilevo mondiale. Come dimenticare che la dichiarazione di indipendenza americana (così come la dichiarazione dei diritti dell’uomo un paio di secoli dopo) fu scritta in una loggia massonica, e che la più importante democrazia del mondo è stata pensata, tenuta a battesimo, cullata, e svezzata dalle logge massoniche americane. Come far finta di non sapere che Washinton, Franklin, Jefferson, Adams e moltissimi altri delegati, erano massoni?

Tutta la vicenda della guerra di indipendenza – il ruolo di Franklin a Parigi, inviato speciale del Congresso americano; il ruolo giocato da Lafayette e dai suoi volontari; la spedizione militare del generale Rochambeau a Rhode Island, presenta aspetti misteriosi e, a volte, paradossali, che solo un sotterraneo lavorio delle Logge inglesi, francesi e americane, convergenti intorno a un comune progetto «sovversivo» che già guardava, forse, ai possibili sviluppi rivoluzionari in terra francese, potrebbe in buona parte spiegare. Impegnandosi nella guerra al fianco degli insorti americani,  è come se Ancien Régime avesse firmato la sua condanna e la sua rovina,  in Francia prima e in prospettiva, nel resto d’Europa; con la sola eccezione della Gran Bretagna che, avendo già realizzato il trapasso verso la modernità (liberalismo, parlamentarismo, rivoluzione industriale e ascesa della borghesia commerciale e finanziaria, tutti temi cari alle logge inglesi ), poteva permettersi di guardare con sovrano disprezzo alle sanguinose convulsioni del V



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