Benjamin Constant e la dicotomia tra la libertá degli antichi e la libertá dei moderni. Il filosofo fondatore del liberalismo fu un faro per il massone Bruno Segre

Pronunciata all’Athénée Royal nel 1819, questa conferenza è il testo teorico piú noto e discusso di Benjamin Constant, massone francese di origini svizzere. La sua dicotomia fra libertà degli antichi e libertà dei moderni ha suscitato un dibattito sui rapporti fra libertà politica e civile, cittadino e Stato, diritti dell’individuo e soprusi del potere, che dura tuttora. Riproponiamo all’attenzione il volume “La libertá degli antichi, paragonata a quella dei moderni” pubblicata da Einaudi che inquadra il testo del filosofo francese nell’insieme del pensiero constantiano e del momento storico, nonché il suo posto nel quadro dello sviluppo del pensiero liberale, con l’Introduzione di Giovanni Paoletti, basata su un’attenta disamina dei manoscritti e delle varianti, ne ricostruisce il contesto e la struttura argomentativa; il Profilo del liberalismo di Pier Paolo Portinaro ne propone un’attualizzazione attraverso un percorso storico-critico sul problema. Il pensiero di Costant, fondatore del liberalismo, fu un faro per un grande massone, attivista politico del nostro tempo e avvocato, Bruno Segre, passato all’Oriente Eterno il 26 gennaio scorso.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *