A Cagliari, il concorso per borse di studio bandito dalla Massoneria sarda su iniziativa dell’associazione culturale Sigismondo Arquer, emanazione dell’omonima loggia cittadina del Grande Oriente d’Italia, ha i suoi vincitori. Sono otto ragazzi iscritti al primo anno accademico delle università di Cagliari e Sassari. Ecco i loro nomi: Beatrice Trogu di Oristano, Jasmine Rahbar di Sassari, Alessio Caria di Decimomannu, Nicole Montis di Villasor, Claudia Corona e Giulia Loi di Cagliari, Giulia Zuddas di Pauli Arbarei e Giovanni Arghittu di Alghero. Ognuno di loro ha ricevuto un assegno di mille euro che va a supporto dei loro studi. La cerimonia di premiazione si è svolta il 24 giugno, Festa di San Giovanni, nella Casa Massonica di Cagliari gremitissima di parenti e amici dei vincitori e di una nutrita rappresentanza di esponenti delle logge isolane. L’Oratore del Collegio circoscrizionale della Sardegna Antonio Pinna, in rappresentanza del Presidente, prima della consegna ha illustrato finalità e scopi della Libera Muratoria lasciando poi spazio al maestro venerabile della Loggia Sigismondo Arquer, nonché presidente dell’omonima associazione, che ha consegnato ai vincitori l’attestato e le borse di studio, complimentandosi per la profonda preparazione, curiosità intellettuale e maturità non indifferenti per la loro giovane età. La selezione, per titoli e colloquio finale, ha chiamato i concorrenti a cimentarsi su argomenti di attualità in rapporto a fenomeni socio-culturali tipici isolani e alle tradizioni storiche e letterarie della Sardegna. E la risposta da tutta la regione è stata considerevole tanto da indurre il Collegio circoscrizionale, su proposta della Commissione Cultura e d’intesa con l’Associazione “Sigismondo Arquer”, ad ampliare a otto il numero delle borse di studio rispetto alle cinque stabilite dal bando.
Nella casa massonica, ottima l’atmosfera che ha consentito una migliore conoscenza del Grande Oriente d’Italia a un pubblico per lo più estraneo alla Libera Muratoria e che è stato coinvolto in un interessante dibattito. Si è parlato dei valori tradizionali di fratellanza, tolleranza e solidarietà diffusi dalla Massoneria in tutto il mondo, dell’attenzione dei liberi muratori verso la cultura e l’educazione, in particolare delle nuove generazioni, per la crescita e lo sviluppo sociale, oggi come ieri, scoprendo che quest’impegno ricalca quello della Massoneria storica del nostro Paese e dei suoi esponenti illustri (si pensi, ad esempio, al massone Giovanni Pascoli che fu docente e letterato). L’iniziativa della Massoneria sarda si è rivelata perciò in linea con i fini generali dell’istituzione offrendo agli studenti sardi l’occasione di approfondire la conoscenza e l’analisi critica, serena e propositiva, di fronte al deficit educativo delle scuole, soprattutto in termini di diritti e libertà.
Parlare di diritti e libertà non è mai abbastanza e a questo proposito occorre evidenziare che ‘Sigismondo Arquer‘ non è solo il titolo distintivo di un’antica loggia di Cagliari, in vita dalla fine dell’Ottocento, e dell’associazione che, come si è detto, ha promosso il concorso, ma è soprattutto il nome di un fine umanista, insigne giureconsulto cagliaritano riformista, accusato ingiustamente di eresia dall’Inquisizione e morto sul rogo nel 1571.