Categoria: Cultura & dintorni
23 aprile 2010 – Garibaldi, da santo a quasi terrorista. La parabola di un’icona. L’800 adorava il condottiero, ora il dileggio leghista.
«Così ho trasformato il Sud da terza potenza mondiale in povera colonia italiana: eravamo solo mille… ma siamo stati sufficienti ad arraffare tutto l’oro del Meridione, a smontare le industrie del Sud che davano lavoro a migliaia di operai e a trasferire queste ricchezze al misero Nord». Sono parole messe in bocca a Giuseppe Garibaldi in una cartolina della serie «Garibaldi? No grazie», con tanto di barra di traverso diffusa dai nostalgici del Regno delle due Sicilie.
Direte: questa poi! E quando mai è stato il Mezzogiorno la «terza potenza mondiale »? A metà dell’Ottocento? Davanti o dietro gli Stati Uniti? Davanti o dietro l’impero francese? Davanti o dietro l’impero britannico? E dov’erano in classifica, per dire, l’Olanda che controllava immensi possedimenti coloniali o l’impero ottomano? Uno storico sicuramente non filo-unitario come Mario Costa Cardol ricorda che «nel 1860 il Piemonte contava 803 chilometri di strade ferrate, la Lombardia 202, il Veneto 298, la Toscana 256 (…) e infine veniva l’ex regno napoletano, con 98» peraltro non al servizio dei cittadini ma dei Borboni perché potessero raggiungere più comodamente le sontuose residenze reali di Portici e Caserta? Chissenefrega: abbasso Garibaldi!
Il tentativo di trasformare il protagonista del Risorgimento che all’epoca, secondo lo storico inglese Denis Mack Smith, era «la persona più conosciuta e amata del mondo» in una specie di «delinquente, terrorista, mercenario» (definizione di uno pseudo-saggio che dilaga online) non è nuovo. Basti rileggere I napoletani al cospetto delle nazioni civili scritto da un anonimo e pubblicato senza data né luogo di stampa perché clandestino sotto il nuovo regno d’Italia: «Briganti noi, combattendo in casa nostra, difendendo i tetti paterni, e galantuomini voi, venuti qui a depredare l’altrui? Il padrone di casa è il brigante o non piuttosto voi, venuti a saccheggiare la casa?» Negli ultimi anni, però, c’è stata un’accelerazione.
Che il culto antico di Garibaldi fosse a volte esagerato fino al ridicolo, non si può negare. Il catalogo della mostra «Garibaldi nell’immaginario popolare» curato da Franco Ragazzi e Claudio Bertieri, trabocca di oggetti incredibili: caraffe garibaldine, bottiglie garibaldine, sardine garibaldine, maccheroni garibaldini, ginseng garibaldini e poi spille e poltrone, divani e fermagli, ventagli e statuette di ceramica, bottoni e fazzoletti. Per non dire dei ritratti. Dei busti. Dei monumenti equestri sparsi per le contrade del mondo. E poi film, romanzi, saggi. Nel 1970 lo studioso Anthony Campanella contò non meno di 16.141 libri dedicati all’eroe. Da allora, sarebbero almeno raddoppiati.
Uno lo ha scritto una studiosa genovese, Franca Guelfi. Si intitola «Dir bene di Garibaldi » e raccoglie 155 epigrafi sparse per l’Italia. «Altro che Che Guevara!», commenta nell’introduzione Luciano Cafagna. Alcune sono strepitose. Come quella sul Palazzo Alliata di Villafranca a Palermo: «In questa illustre casa il 27 maggio 1860 per sole due ore posò le stanche membra Giuseppe Garibaldi. Singolare prodezza fra l’immane scoppio delle micidiali armi da guerra sereno dormiva il genio sterminatore d’ogni tirannide ». O quella a Lunano, Pesaro: «Inseguito da orde straniere, sostava qui con la fedele coorte tra l’agguato e l’ansia e gli batteva accanto il cor d’Anita». O quella a Palazzo Grignani di Marsala: «In questa casa per ore sessanta fu Garibaldi, qui nel 19 luglio 1862 la prima volta tuonò o Roma o morte». O ancora quella a Colle di Gibilrossa (Palermo): «Da questa rupe rivolgendosi a Bixio diceva le fatidiche parole, Nino domani a Palermo».
L’eroe dei due mondi, ha scritto Ragazzi, «era visto dal popolo come un santo liberatore. A Palermo era considerato “parente” di Santa Rosa così come a Napoli lo divenne di San
22 aprile 2010 – Il Ballo Excelsior e la parte ‘illuminata’ della Massoneria di Virginia Perini.
Il Ballo Excelsior è intriso di simboli massonici. Alla presentazione milanese della pellicola restaurata dell’omonimo film di Luca Comerio (1913), non se n’è fatta parola, ma il balletto mimico di Luigi Manzotti è al centro di una serie di studi approfonditi che confluiranno nella stesura di un libro in uscita per Excelsior l’anno prossimo. Questo spiega la presentazione in anteprima del film durante l’evento di due giorni a Rimini della Gran Loggia 2010. L’autrice del volume è Flavia Pappacena, insegnante all’Accademia Nazionale di Danza a Roma e docente di estetica della danza all’Università La Sapienza.
E’ esperta di simbologia e spiega in anteprima assoluta ad Affaritaliani.it: “Il rapporto tra il balletto e la Massoneria è un tema molto delicato. Innanzitutto l’autore della musica, Romualdo Marenco, era massone”.
Riguardo al simbolismo racconta: “Il ballo prosegue la tradizione allegorica del Settecento. A partire dall’esaltazione della ragione, fino alla civiltà intesa come processo di elevazione culturale, i temi di fondo richiamano i principi massonici. Un punto chiave che sto analizzando è il significato della luce. Il balletto è un inno alla conoscenza e la luce nel Settecento significava proprio questo. Anche per la massoneria il percorso che conduce fuori dall’oscurità (intesa come non-conoscenza) è basilare”.
Poi fa una precisazione: “Quello che sappiamo per certo è che il significato dell’opera di Manzotti esclude le componenti religiose che sono diventate in alcuni casi cardine delle concezioni massoniche. I messaggi sono prettamente morali e razionalistici. Sui simboli non posso dire altro perché stiamo cercando di decifrarli ora e il terreno è scivoloso, si rischia di consegnare al pubblico messaggi errati. Meglio aspettare la fine dei lavori…”
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16 aprile 2010 – Massoneria / La Francia apre le porte alle donne. L’Italia no. Ecco perchè.
La Francia apre le porte della massoneria alle donne. L’Italia no. Almeno non tutta. E se i cugini d’Oltralpe, quelli del Grande Oriente di Francia, con i loro 50mila adepti hanno deciso di aprire le proprie file anche ai membri del gentil sesso, dopo 277 anni di storia esclusivamente maschile, in Italia la strada è ancora difficile, se non impossibile. La decisione di Pierre Lambicchi, attuale Gran Maestro della Società fondata nel lontano 1722, resta tutta francese. Così anche le donne potranno ricevere l’iniziazione a una delle mille logge della federazione massonica.
IL DIBATTITO- Il dibattito interno sull’ammissione dell’altra metà del cielo è in corso da più di dieci anni. Il tema è stato al centro della polemica anche nello scorso settembre, durante l’annuale incontro dei rappresentanti delle varie logge del Grande Oriente a Lione. E anche in quell’occasione, la discussione è stata decisamente concitata. Ma alla fine la proposta è stata messa ai voti e non ha ottenuto la maggioranza. Il dibattito è salito talmente di tono e ha così spaccato l’assemblea, che molti adepti hanno abbandonato la sala in segno di protesta.
Per arrivare alla svolta ci sono voluti altri sette mesi di paziente dibattito e l’impegno personale del Gran Maestro Lambicchi. La mossa decisiva è stata delegare la decisione non più ai rappresentanti, bensì alla Camera Suprema di Giustizia Massonica, organismo che ha il compito di far rispettare le norme all’interno dell’associazione. La sentenza è arrivata lo scorso 8 aprile ed è stata netta: non vi sono nei regolamenti divieti espressi che possano impedire alle donne di far parte dell’associazione.
E in Italia? La presenza delle donne nella massoneria in realtà, pur essendo una rarità, non è del tutto inedita. In Italia il Grande Oriente resta ancora totalmente maschile. I massoni si definiscono tra di loro “fratelli”. Le donne (che si definiscono “sorelle”) non sono ammesse nelle officine del Grande Oriente d’Italia, così come in quelle della Gran Loggia Regolare d’Italia, ma nei capitoli di un ordine parallelo paramassonico chiamato Ordine delle Stelle d’Oriente e ufficialmente riconosciuto dal Grande Oriente d’Italia, nel quale però sono ammesse solo donne legate da vincoli di parentela con gli appartenenti al Grande Oriente d’Italia. Sono ammesse invece in altre Comunioni, come la Gran Loggia d’Italia (obbedienza mista, che appartiene al ramo “francese”) e nelle Logge miste della Gran Loggia Federale d’Italia; entrambe le Istituzioni riconoscono alle Sorelle pari dignità iniziatica ed eguali possibilità elettive all’interno delle logge e dell’obbedienza.
Ma il motivo per cui il Grande Oriente non apre le porte alle donne è semplice. Fonti vicine alla Loggia spiegano ad Affaritaliani che la massoneria è una tradizione. Una consuetudine che deriva dalla libera muratoria che non vedeva e ancora oggi non vede le donne come possibili appartenenti alla confraternita. Perchè proprio il nome di massoni deriva dalla discendenza della massoneria dall’associazione di operai e muratori che si rifà alla leggenda di Hiram, architetto del Tempio di Salomone.
Nella sua veste operativa, la massoneria sarebbe nata come associazione di mutuo appoggio e perfezionamento morale tra artigiani muratori, mentre in seguito adottò l’attuale veste speculativa, trasformandosi in una confraternita di tipo iniziatico caratterizzata dal segreto rituale, con un’organizzazione a livello mondiale. Un posto dove le donne non potevano entrare. Insomma i muratori erano i costruttori che derivavano dalle antiche corporazioni. Le donne non erano quindi ammesse.
Ma allora qual è il motivo della decisione della Francia? Semplice. Possono farlo perchè non sono una loggia del circuito delle logge riconosciute. La Loggia di Francia è
22 aprile 2010 – Presentazione a Siena del volume della Storia d’Italia Einaudi dedicato all’esoterismo.
Giovedì 22 Aprile, alle ore 17.30 nella Sala delle Conferenze dell’Archivio di Stato in Via Banchi di Sotto 52 a Siena, verrà presentato l’ultimo Annale della Storia d’Italia edita da Einaudi, dedicato all’esoterismo. Il volume, coordinato da Gian Mario Cazzaniga dell’Università di Pisa, raccoglie i contributi dei maggiori studiosi della tradizione simbolica, alchemica ed esoterica. Coordinerà l’incontro Roberto Barzanti, Presidente dell’Accademia degli Intronati.
Storia d’Italia. Annali 25. Esoterismo
Indice
Esoterismo e filosofia in Occidente di Gian Mario Cazzaniga.
I. ORIGINI MEDITERRANEE E ORIENTALI. Pietro Mander, Divinazione e magia cerimoniale nelle civiltà mesopotamiche; Edda Bresciani, Potere della parola e riti di resurrezione nell’Egitto faraonico; Antonio Panaino, I Magi in Occidente; Bruno Centrone, Confraternite pitagoriche e neopitagoriche; Pinella Travaglia, Origini bizantine e islamiche dell’alchimia occidentale.
II. FORME ESOTERICHE IN ETÀ MODERNA. Mino Gabriele, Esoterismo e iconologia; Vittoria Perrone Compagni, Ermete nel Medioevo cristiano; Cesare Vasoli, Prisca theologia e scienze occulte nell’umanesimo fiorentino; Marialuisa Baldi, Spiriti, demoni e arcana. Gratarolo e Cardano; Simonetta Bassi, La magia in Giordano Bruno; Jean-Pierre Brach, Umanesimo e correnti esoteriche in Italia: l’esempio della «qahbalah cristiana» (XV-XVII secolo); Vincenzo Lavenia, L’arca e gli astri. Esoterismo e miscredenza davanti all’Inquisizione (1587-91); Federico Barbierato e Adelisa Malena, Rosacroce, libertini e alchimisti nella società veneta del secondo Seicento: i Cavalieri dell’Aurea e Rosa Croce; Mario Rosa, Lumi, stregoneria e magia nell’Italia del Settecento; Gerardo Tocchini, Le veglie di Torino. Joseph de Maistre e la religione magica del cristianesimo delle origini.
III. FORME ESOTERICHE NELLA COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ NAZIONALE. Barbara Mazza Boccazzi, Esoterismo nei giardini veneti; Francesca Fedi, Retaggio nazionale e nuova ritualità civile nel progetto lirico foscoliano; Gian Mario Cazzaniga, Dante profeta dell’unità d’Italia; Alessandro Guetta, Elia Benamozegh e la qabbalah in Italia; Gian Mario Cazzaniga, Garibaldi e la «religione di Dio»; Simona Cigliana, Spiritismo e parapsicologia nell’età positivista; Gian Mario Cazzaniga, Ermetismo ed egizianesimo a Napoli dai Lumi alla Fratellanza di Miriam.
IV. FORME ESOTERICHE IN ETÀ CONTEMPORANEA. Marco Pasi, Teosofia e antroposofia nell’Italia del primo Novecento; Marco Rossi, Neopaganesimo e arti magiche nel periodo fascista; Silvia Mancini, Fra pensiero simbolico, religione civile e metapsichica: la storia delle religioni nel primo Novecento italiano; Jean-Pierre Laurant, Correnti cristiane nell’esoterismo italiano contemporaneo; Giovanni Filoramo, Tradizioni esoteriche e nuove forme di religiosità. Bibliografia generale. Indice dei nomi.
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8 aprile 2010 – Novità editoriali. “Massoneria illustrata”, un approccio facile alla conoscenza di quest’antica istituzione.
Un breve saggio storico accompagnato da illustrazioni originali fanno da filo conduttore ad un’inedita pubblicazione sulla storia della massoneria. “Massoneria illustrata – Breve viaggio alla scoperta di un’istituzione protagonista nella storia” (Betti Editrice) è un interessante volume che fornisce delle nuove chiavi di lettura per approfondire la conoscenza della massoneria invitando, così, a superare i classici luoghi comuni che spesso la caratterizzano. Il libro, con la prefazione del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi, nasce da un’idea di Giuseppe Galasso e Roberto Rossi e raccoglie al suo interno un saggio di Saverio Battente e le illustrazioni di Giulia Redi mentre l’introduzione è a cura di Stefano Bisi. I proventi derivanti dalla vendita di questo volume saranno devoluti alle Figlie della Carità di San Vincenzo de’Paoli di Siena come sostegno alle loro insostituibili attività quotidiane in favore di chi ha bisogno.
In quarta di copertina si legge: “Osteggiata, temuta, rispettata. La massoneria è un’antica istituzione le cui origini si perdono nella storia ma che ha assunto un ruolo fondamentale nella costruzione della società moderna a partire dall’inizio del Settecento. Tanti i pregiudizi alimentati anche dalla consuetudine di riservatezza – non segretezza – che contraddistingue i suoi appartenenti da oltre tre secoli. Nella vecchia Europa, e in Italia in particolare, i massoni sono stati perseguitati da tutti i totalitarismi del Novecento e ancor oggi vengono spesso additati come causa di tutti i mali quando non si riesce a dare una spiegazione agli eventi umani. Al contrario, nel mondo anglosassone l’appartenenza alla massoneria è sigillo che contraddistingue la parte migliore del consorzio civile. In entrambi i sensi esiste ampia letteratura. L’intento di questa pubblicazione è di affrontare l’argomento con canoni inediti, stimolando la curiosità del lettore senza preconcetti, con approccio lieve ma non leggero”.
Il libro, distribuito nelle più importanti librerie della Toscana, è anche acquistabile direttamente inviando una e mail a: ordini@betti.it
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6 aprile 2010 – Novità editoriali. “Siamo Onesti!”. Il libro su Bettino Ricasoli a duecento anni dalla nascita.
Bettino Ricasoli (1809 – 1880), l’uomo che mal sopportava la livrea imposta dalla corte sabauda, che si rinchiudeva nel castello del Chianti, a Brolio, e che – con il suo impegno di uomo di Stato – ha segnato le sorti dell’Unità d’Italia, è tornato ad essere una figura attuale e contemporanea nel libro di Michele Taddei “Siamo Onesti! Bettino Ricasoli, il barone che volle l’unità d’Italia” (Mauro Pagliai Editore, pp. 192, ? 14.00) in vendita sul portale www.toscanalibri.it.
Siamo onesti!”, la celebre esclamazione che ne caratterizzò la figura pubblica, fa da sfondo al racconto della vita di Ricasoli che, dalla sua viva voce, narra dell’uomo e della famiglia, dell’innovatore in agricoltura e del padrone, dell’uomo religioso e mangiapreti. E, naturalmente, dell’uomo politico per due volte presidente del Consiglio dell’Italia unita, Gonfaloniere di Firenze negli anni del Granducato e poi dittatore di Toscana nel 1859-60. Un ultimo capitolo, infine, sotto forma di dialogo a due voci, descrive i rapporti che ebbe con gli altri protagonisti del Risorgimento: Vittorio Emanuele II, Cavour, Garibaldi e Mazzini.
Il libro, ricco di sorprese e curiosità storiche, non scioglie fino in fondo il dubbio se Ricasoli abbia appartenuto alla Massoneria, tuttavia rivela i suoi forti legami con importanti figure: da Giuseppe Garibaldi a Francesco de Sanctis e Filippo Cordova, che da ministro dell’agricoltura del primo governo Ricasoli divenne Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d’Italia.
Non mancano poi aneddoti sull’Italia e la Toscana ottocentesca: il primo treno che attraversò le crete senesi, le colline del Chianti senese e fiorentino attraverso la realizzazione della via Chiantigiana, la Maremma “amara” grossetana non ancora bonificata dalle paludi e, soprattutto, la Firenze granducale poi Capitale del Regno.
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Roma 1 aprile 2010 – L’Unità d’Italia passa dalla massoneria. E la leggenda sul 2012 è una bufala, di Virginia Perini.
“Le discussioni sull’appartenenza alla massoneria di Giuseppe Mazzini sono un falso problema. Mazzini fu dapprima dirigente carbonaro e, mentre era in carcere, gli furono conferiti gradi massonici da Passano, un capo della massoneria, in modo che potesse comunicare all’esterno con dirigenti di logge e, anche successivamente, si avvalse di massoni che simpatizzavano con il suo programma politico”. Così spiega ad Affaritaliani.it Gian Mario Cazzaniga, filosofo e autore di un Annale della “Storia d’Italia” (Einaudi) su: Esoterismo, avendone pubblicato in precedenza uno su: Massoneria. Dai pitagorici ai cabalisti, dai rosacroce alle correnti esoteriche novecentesche, fino alle nuove forme contemporanee “per esoterismo s’intende un deposito di conoscenze riservate, che si presume assai antico, detenuto da un gruppo ristretto, a cui si accede solo per cooptazione”.
“Dall’antichità ai giorni nostri, le sue diverse forme hanno seguito il corso della storia. In Grecia esistevano misteri eleusini, orfici e dionisiaci. Nell’impero romano si diffusero quelli di Mitra e Iside. Poi, con l’avvento delle Chiese cristiane, la vita dell’esoterismo si è dovuta interfacciare con esse in quanto depositarie di un’unica verità. Da quel momento per esoterismo si può intendere un insieme di conoscenze e riti che hanno vita riservata perché la Chiesa li condanna. Ma per esoterismo si può intendere anche una tradizione di paradigmi culturali che non coincidono con quelli storicamente egemoni, questione che oggi si ripropone con flussi migratori che portano in occidente culture diverse, spesso ricche di tradizioni esoteriche”.
“Nel periodo dell’Unità d’Italia – spiega Cazzaniga – fiorirono molte scuole di origine esoterica. Ebbero un ruolo importante le Vendite Carbonare: puntavano sulle libertà politiche e sulla concessione di una costituzione, come in altri paesi d’Europa. Per quanto riguarda la massoneria, è sempre stato un luogo di accettazione delle diversità, dunque circolarono spesso in essa progetti alternativi rispetto a quelli dominanti. La Chiesa cattolica ha sempre criticato le concezioni della massoneria, dichiarandole incompatibili con la propria dottrina, sia perché è proprio della massoneria legittimare una pluralità di vie per la ricerca della verità, ciò che la Chiesa condanna come relativismo, sia perché in Italia e in altri paesi latini le lotte liberali per una democrazia costituzionale si sono trasformate in movimenti anticlericali contro il potere temporale vaticano”.
Poi aggiunge: “Il rapporto tra massoneria e politica è spesso oggetto di letture errate. Più volte nella storia, al contrario dei luoghi comuni, sono stati i politici ad utilizzarla per meglio realizzare i loro programmi. D’altra parte essendo la massoneria una associazione radicata nei gruppi dirigenti, è facile trovare massoni fra i dirigenti politici ma in tutti i partiti, anche se la presenza maggiore la troviamo nei partiti laici, dai repubblicani ai liberali e ai socialisti”.
E sul proliferare delle sette e delle aggregazioni: “La società in continuo cambiamento genera molta insicurezza, questo contesto spiega l’esigenza di trovare un’identità in gruppi con ideali comuni. Sono favorevole al principio della libertà associativa, anche se alcune sette che vengono dagli Stati Uniti sono talora responsabili di truffe. Ma per questo ci sono i controlli e la vigilanza che la legge prevede. Il falso allarmismo è molto diffuso ed è pericoloso”.
E infine smonta le teorie sulla fine del mondo nel 2012: “Trovo che queste teorie facciano parte del versante non culturale dell’esoterismo. In poche parole sono sciocchezze. Innanzi tutto i calendari sono un’invenzione umana. Come possono influenzare l’universo o addirittura