Roma 20 aprile 2011 – “Massoneria e Risorgimento: da Bologna per l’Italia”. On line l’intero Convegno.

Roma 20 aprile 2011 – “Massoneria e Risorgimento: da Bologna per l’Italia”. On line l’intero Convegno.

Nuovo appuntamento con il multimediale di Goi Tv, per documentare a tutti i “naviganti” del sito www.grandeoriente.it, il Convegno dello scorso 16 aprile.
Una riflessione sul ruolo della Massoneria nell’Italia unita. A Bologna, sabato 16 Aprile, presso l’Hotel Carlton (via Montebello, 8), per il ciclo di iniziative inserite nel programma ufficiale delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia promosse dal Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani, si è tenuto il Convegno ‘Massoneria e Risorgimento: da Bologna per l’Italia’. L’evento, aperto al pubblico, è stato patrocinato dalla Provincia di Bologna, dall’Università di Bologna e dal Collegio dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna.

I lavori sono iniziati alle 10.30, con il saluto delle Autorità di Giangiacomo Pezzano, presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna. A seguire, le relazioni di Angelo Varni (Università di Bologna), che ha trattato ‘Il quadro d’insieme’, di Giovanni Greco (Università di Bologna), ‘I massoni emiliano-romagnoli e la tradizione democratica’, di Antonio Panaino (Università di Bologna), ‘Sapere elitario e sapere condiviso. Percorsi della modernità nell’Italia unita contro decadenza e pensiero unico’ e di Fabio Roversi Monaco, Università di Bologna, che ha trattato il tema ‘Laicità e sapere. Il contributo dell’Alma Mater Studiorum alla formazione culturale, ideale e identitaria della Nazione’.

Alla 16 si è svolto l’inizio della seconda parte del Convegno, con le relazioni di Fiorenza Tarozzi (Università di Bologna), che ha trattato il tema ‘L’associazionismo laico nell’Italia liberale’, di Marco Veglia, (Università di Bologna), ‘Carducci e la cultura della patria’, di Fabio Martelli (Università di Bologna), ‘Alma Mater, tempio delle lettere, del diritto e della medicina. La cultura nel processo di formazione di una coscienza nazionale’. Alle 17, si sono svolti i Canti risorgimentali con il Coro del Collegium Musicum Almae Matris, Università di Bologna. A tracciare le conclusioni è intervenuto, il Gran Maestro del GOI, Gustavo Raffi.

Per vedere e scaricare il Convegno cliccare qui

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Milano 20 aprile 2011 – Museo del Risorgimento: La Vera Luce della Massoneria.

Milano 20 aprile 2011 – Museo del Risorgimento: La Vera Luce della Massoneria.

.

Nuovo appuntamento del ciclo d’incontri ‘All’Oriente d’Italia. Unità, Massoneria e saperi tradizionali’. La manifestazione si svolge in collaborazione con il Grande Oriente d’Italia.

La Vera Luce. I principi filosofici della Massoneria speculativa è il tema del nuovo incontro della rassegna ‘All’Oriente d’Italia. Unità, Massoneria e saperi tradizionali’ in programma al Museo del Risorgimento di Milano dal 28 marzo al 25 maggio con la collaborazione del Grande Oriente d’Italia. Nel nuovo appuntamento, previsto domani, mercoledì 20 aprile (ore 18), la discussione raggiungerà il piano delle idee per dare una lettura filosofica del ‘sapere’ liberomuratorio, o meglio, dei principi su cui si basa il metodo di lavoro che il massone applica lungo la sua esperienza.
Due accademici dell’Università di Milano, il filosofo Davide Bigalli e il sociologo Morris Ghezzi, Gran Maestro Onorario e Grande Oratore del Grande Oriente d’Italia, affronteranno il tema spiegando i contenuti della Libera Muratoria speculativa, evoluzione moderna della Massoneria operativa, che esprime la volontà dell’uomo di ricercare il significato della propria esistenza oltre pregiudizi e dogmatismi di ogni genere, cercando, nel suo percorso – come spiegherà Ghezzi – la Luce della conoscenza attraverso il suo senso critico e la sua capacità di dubitare sempre e di tutto. Secondo i massoni moderni, mettere liberamente in discussione ogni credenza e affermazione, consente di uscire dalle tenebre dell’ignoranza e di cercare sempre nuove e più ampie verità.

Questa ricerca è indice di civiltà e, di fatto, ha dato i propri frutti. Ne sono esempio le conquiste della scienza, l’acquisizione delle libertà democratiche, la nascita di forme istituzionali avanzate in termine di diritto e tutto ciò abbia concorso alla costruzione del mondo moderno e contemporaneo. Ma i suoi risultati sono in divenire, emergono dalla continua lotta culturale tra Luce e Tenebre, e oggi ci troviamo a discuterne la qualità, a volte non più valida, di fronte all’insorgere di vecchi e nuovi idoli che rigettano l’uomo nel buio della ragione e nella precarietà dello spirito. Secondo Ghezzi, solo vivendo nel segno delle libertà umane si potrà raggiungere la Vera Luce, quella della Libera Muratoria che da secoli si muove per conquistare la conoscenza e per raccogliere la scintilla di fuoco che Prometeo ha regalato alla stirpe umana.

Il prossimo incontro della rassegna ‘All’Oriente d’Italia. Unità, Massoneria e saperi tradizionali’ è previsto l’11 maggio con il politologo Giorgio Galli e lo storico Ivano Granata, entrambi dell’Università di Milano, che affronteranno il tema Massoneria e fascismo. La Libera Muratoria fra esilio e clandestinità.

leggi il programma

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Roma 19 aprile 2011 – Il 5 per mille “Aiutiamo chi Aiuta”.

Roma 19 aprile 2011 – Il 5 per mille “Aiutiamo chi Aiuta”.

Fratelli del Grande Oriente d’Italia di ogni circoscrizione sono impegnati in realtà associative che operano nel campo del volontariato, dell’assistenza, della utilità sociale. Tutti noi ne conosciamo qualcuna, ne apprezziamo il lavoro, ma spesso ignoriamo le difficoltà economiche e la penuria di mezzi. Vi sollecitiamo a cogliere l’opportunità di aiutarle destinando la quota del 5 per mille dell’imposta che grava sul vostro reddito.

Segnaliamo alcune di queste realtà, sicuramente non tutte quelle che di fatto operano e ce ne scusiamo. Il nostro elenco è il risultato di indicazioni pervenute in questi giorni e potremo aumentarlo solo attraverso altre comunicazioni.

CALABRIA

LA FENICE ONLUS
Via A. Frangipane 2 – 88100 Catanzaro

È una associazione che non ha fini di lucro. Si propone finalità di solidarietà sociale e di dare sostegno a persone disagiate per motivi fisici, psichici, economici e familiari con la promozione, l’aumento e il supporto di attività di crescita civile, economica e culturale in paesi in via di sviluppo. Intende favorire progetti socio-sanitari per migliorare la vita in aree geografiche depresse e aiutare le popolazioni interessate a prendere coscienza delle proprie potenzialità.

La Fenice Onlus
Codice Fiscale 97059660791

CAMPANIA-LUCANIA

ASSOCIAZIONE CIRCOLO CULTURALE CARLO DARWIN
Galleria Umberto I 27 – 80132 Napoli – Telefono 081 5524858

E’ un’associazione apolitica e non religiosa, senza finalità di lucro che persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale e la realizzazione di iniziative culturali, soprattutto a carattere pedagogico e di sensibilizzazione verso i grandi temi. Sostiene le attività e l’impegno della Massoneria napoletana e della circoscrizione campano-lucana.

Associazione Circolo Culturale Carlo Darwin
Codice Fiscale 94132560635

EMILIA ROMAGNA

ASSOCIAZIONE DON BOSCO 3A
Via Formellino 109 – 48018 Faenza (RA)

L’Associazione Don Bosco 3 A destina tutte le sue entrate a favore del Movimento “Operazione Mato Grosso” in America Latina, si è iscritta tra le associazioni che possono beneficiare di tale opportunità.

Associazione Don Bosco 3A ONLUS
Codice fiscale 80001120148
scinosalvatore@hotmail.com

ASSOCIAZIONE PICCOLO MONDO
Via Versari 80 – 47023 Cesena – telefax 0547 303242

Questa associazione nasce a Cesena nel 1996 per cercare di alleviare, nella popolazione infantile bielorussa, le conseguenze del disastro nucleare di Chernobyl. Per due periodi l’anno permette di accogliere gruppi di minori da Minsk (e successivamente da Pinsk, Divin, Yastrebel, Kobrin….) in nuclei famigliari accoglienti – e preparati – affiancati da accompagnatori madrilingua. Il ruolo di queste figure “genitoriali” e parentali viene offerto ai minori bielorussi e ai loro accompagnatori come modelli sani cui ispirarsi, figure sulle quali poter contare, alle quali confidare disagi, problematiche legate al loro vissuto. Perciò l’accoglienza ripetuta dello stesso minore, nella stessa famiglia, è un punto di forza della filosofia che ispira e sostiene l’associazione dopo anni di risultati positivi: i minori accolti acquistano considerazione di sé e autostima, sicurezza, trovano equilibrio ca

19 aprile 2011 – L’irredentismo e l’Associazione «In Pro dell’Italia Irredenta». I Comitati di Calabria e Sicilia.

19 aprile 2011 – L’irredentismo e l’Associazione «In Pro dell’Italia Irredenta». I Comitati di Calabria e Sicilia.

Soveria Mannelli, Rubettino, 2010, pp. 142 , € 12,00

Luigi Chiara (a cura di)
L’ascesa e il successivo declino dell’Associazione «In Pro dell’Italia Irredenta», fondata il 21 maggio del 1877 dal repubblicano di origini napoletane Matteo Renato Imbriani, se rappresenta il tentativo degli ambienti democratici di rilanciare e risolvere la questione dei confini nazionali e, dunque, anche dei rapporti con l’Austria, indica pure tutti i limiti e le contraddizioni delle diverse anime della «Sinistra» italiana negli anni delicati cimpresi tra l’avvento di Depretis e quello di Crispi, condizionando i rapporti tra il «centro» e le «periferie» del sistema politico nazionale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

19 aprile 2011 – Donne del Risorgimento.

19 aprile 2011 – Donne del Risorgimento.

E. Doni, C. Galimberti, M. Grosso, L. Levi, D. Maraini, M.S. Palieri, L. Rotondo, F. Sancin, M. Serri, F. Tagliaventi, S. Tagliaventi, C. Valentini

Bologna, il Mulino, pp. 280, 2011, € 24,00

Collana “Biblioteca storica”.

Quando si parla del Risorgimento le donne dove sono? La memoria di quelle, non poche, che lo animarono è pressoché cancellata. Eppure si trattò spesso di figure di grande notorietà, poi celebrate da statue e lapidi. Queste pagine presentano al lettore alcune di quelle protagoniste dimenticate: quattordici profili narrativi restituiscono la vicenda biografica e l’azione politica di altrettante donne, da Colomba Antonietti a Clara Maffei, da Sara Nathan ad Anita Garibaldi, dalla nobile Cristina Trivulzio di Belgiojoso a Peppa “la cannoniera”, da Enrichetta Caracciolo ad Antonietta De Pace. Ripercorrendo insieme il racconto della vita di lavandaie e giornaliste, aristocratiche e massaie, italiane e straniere, il libro riconosce in queste “donne del Risorgimento” anche una comune disposizione, in senso proto-femminista, che le portò volta a volta a impegnarsi in battaglie sociali, a lottare contro la prostituzione, a prendere le armi vestite da uomini, accanto agli uomini.

Le autrici del volume fanno parte di Controparola, un gruppo di giornaliste e scrittrici nato nel 1992 per iniziativa di Dacia Maraini. Come opere collettive hanno pubblicato anche “Piccole italiane” (Anabasi, 1994), “Il Novecento delle italiane” (Editori Riuniti, 2001), “Amorosi assassini” (Laterza, 2008).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

19 aprile 2011 – Gli stati italiani prima dell’Unità.

19 aprile 2011 – Gli stati italiani prima dell’Unità.

Una storia istituzionale

Bologna, il Mulino, pp. 216, 2011, € 10,40

Collana “Universale Paperbacks il Mulino”.

Il volume fornisce una ricostruzione storica delle istituzioni politiche presenti nei vari stati della penisola tra la fine del Settecento e l’Unità d’Italia. L’attenzione al mutamento delle forme istituzionali (apparati statali, amministrazioni locali, rappresentanze di corpo o territoriali) offre la possibilità di indagare le peculiarità della transizione italiana dall’antico regime allo stato di diritto ottocentesco. Ne esce tratteggiata l'”infanzia” di quel forte policentrismo a timbro municipalista o generalmente localista che ha poi rappresentato uno dei tratti della storia italiana unitaria, fino ai giorni nostri. Ma si ricostruiscono anche le prime fasi di sperimentazione del modello liberale che costituì il punto d’approdo della vicenda risorgimentale.

Marco Meriggi insegna Storia delle istituzioni politiche nella Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Napoli “Federico II”. Con il Mulino ha pubblicato anche “Amministrazione e classi sociali nel Lombardo-Veneto 1814-1848” (1983).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

19 aprile 2011 – Le logge massoniche e il seme dell’identità nazionale.

19 aprile 2011 – Le logge massoniche e il seme dell’identità nazionale.

“L’aratro e il solco. Le logge massoniche e il seme dell’identità nazionale in un più fertile Mediterraneo”.

Sarà Giuseppe Continiello (Università di Cagliari) in rappresentanza dell’Associazione Asproni, a parlare della Massoneria nel convegno dal titolo “L’unità d’Italia vista dal sud del Mediterraneo” in programma a Tunisi il prossimo 19 aprile.. Il convegno organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi (Ministero degli Affari Esteri) vedrà la partecipazione di studiosi appartenenti alle diverse Università del Mediterraneo, dell’On. Franco Frattini Ministro degli Affari Esteri e del Prof Giuliano Amato Presidente del Comitato per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Giuseppe Continiello nella sua relazione affronterà il tema della proliferazione delle Logge in Tunisia, la cui stragrande maggioranza era all’obbedienza del Grande Oriente d’Italia, e il rapporto tra l’Istituzione massonica e il contesto storico, culturale e nazionale in cui essa operò. I documenti a disposizione consentono di inserire la Massoneria italiana in Tunisia nell’ambito della storia delle forme associative più importanti del Paese nord africano e nei processi di formazione e di ridefinizione delle sue élites. Queste, favorite dalle possibilità offerte dalla Massoneria di avviare importanti processi di socializzazione, poterono diffondere progetti politici diversi e strategie culturali di consenso o di opposizione al potere. Si può, pertanto, affermare che la sua storia si confuse con le vicende politiche e culturali del particolare contesto in cui essa operò come forma di socialità e importante agente del processo di politicizzazione. In un Paese nel quale la presenza straniera fu da sempre ingente e integrata nei luoghi chiave del processo decisionale, la Massoneria permise alle élites locali e agli esponenti della collettività italiana di avvicinare i propri confini per rafforzare il potere dello Stato e favorire il commercio e lo scambio. Oltre a soddisfare le istanze proprie dell’Ordine, una Loggia all’estero assolveva, poi, altri due compiti addizionali e non meno importanti: manteneva un cordone ombelicale con la Madre Patria e costituiva un punto di incontro fra esuli.

L’associazione Giorgio Asproni di Cagliari (presidente Idimo Corte), da tempo segue la tematiche legate allo scambio culturale tra i Paesi del Mediterraneo. Nel 2009 era stata Silvia Finzi docente dell’Università di Tunisi a parlare della Massoneria in un convegno dal titolo “Il Mediterraneo che unisce” organizzato a Cagliari in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi

 

Leggi il programma [ Scarica file File Formato PDF Size 238.0 Kb ]
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Padova 21 aprile 2011 – Scolpire gli Eroi. La scultura al servizio della memoria.

Padova 21 aprile 2011 – Scolpire gli Eroi. La scultura al servizio della memoria.

Padova, Palazzo della Ragione
21 aprile 2011 – 26 giugno 2011

Esposizione promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Unità Tecnica di Missione per le celebrazioni del Centocinquantenario e dal Comune di Padova.
A cura di Cristina Beltrami e Giovanni C. F. Villa.

Padova, Palazzo della Ragione
Mercoledì 20 aprile, ore 11

Presentazione
La mostra propone una storia del Risorgimento narrata attraverso circa ottanta bozzetti originali, molti di dimensioni rilevanti, dei più importanti monumenti italiani: dal Vittorio Alfieri di Antonio Canova al Duca d’Aosta di Arturo Martini, Eugenio Baroni e Publio Morbiducci, passando per Pietro Tenerani, Ettore Ximenes, Ettore Ferrari, Ercole Rosa, Leonardo Bistolfi, Giuseppe Grandi, Mario Rutelli, Odoardo Tabacchi, Emilio Zocchi, Francesco Barzaghi, Pietro Bordini, Luigi Borro, Enrico Butti, Davide Calandra, Pietro Canonica, Guglielmo Michieli, Eugenio Pellini.
Tra i cento monumenti che l’Unità Tecnica di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per i 150 dell’Unità d’Italia ha deciso di restaurare in Italia, ben 4 sono concentrati a Padova, città che ospita anche la grande mostra “Scolpire gli Eroi. La scultura al servizio della memoria” che sarà inaugurata il prossimo 20 aprile in Palazzo della Ragione.

Ed è proprio in concomitanza con l’inaugurazione di questa grande esposizione che saranno presentati ufficialmente i restauri dei monumenti padovani dedicati a Giuseppe Mazzini, Vittorio Emanuele II, Giuseppe Garibaldi e a Camillo Benso conte di Cavour.
Gli interventi di restauro sono stati finanziati dall’Unità Tecnica di Missione per i 150 anni dell’Unità d’Italia, diretta dal dottor Giancarlo Bravi, in collaborazione con il Comune di Padova. Responsabile del Procedimento per l’UTM è l’architetto Beatrice Cuccioletta; per il Comune di Padova: il Capo Settore Edilizia Pubblica, architetto Luigino Gennaro, l’architetto Giovanni Lo Bosco, funzionario operativo e l’architetto Laura Giberti, direttore dei lavori.
Il primo cantiere è stato attivato sul complesso monumentale bronzeo dedicato a Giuseppe Mazzini collocato al centro della piazza dedicata allo stesso Mazzini. Il monumento, opera dello scultore Giovanni Rizzo, venne inaugurato il 15 marzo del 1903. Il secondo cantiere è stato aperto intorno al monumento a Vittorio Emanuele, attualmente collocato di fronte al Palazzo Esedra, in Città-Giardino. L’opera, in pietra, venne seguita da Odoardo Tabacchi nel 1882 per la Loggia della Gran Guardia da dove venne più tardi rimossa. Anche il monumento lapideo di Giuseppe Garibaldi è nel tempo trasmigrato: dalla piazza lui dedicata, l’antica Piazza dei Noli, all’attuale collocazione all’ingresso dei giardini pubblici dell’Arena Romana. A realizzarlo, in marmo di Carrara e basamento in granito rosa, fu Ambrogio Borghi. Il monumento garibaldino venne inaugurato il 3 giugno 1886.
Infine il monumento a Cavour nella centralissima piazza a lui dedicata. Il monumento, opera in bronzo di Enrico Chiaradia, venne inaugurato il 20 settembre del 1888.
Gli interventi di restauro, pur nella specificità dei manufatti e dei materiali, hanno seguito una metodologia sostanzialmente omogenea. Alla fase di analisi, è seguito un intervento che, per le parti bronzee, è consistito nella eliminazione dei depositi e delle incrostazioni, nella stesura di patine o sostanze anticorrosione e antiossidazione seguite da applicazioni di cera microcristallina. Là dove necessario si è proceduto alla sostituzione delle staffe e delle componenti ferrose degradate. In parallelo si è effettuato un intervento sulle parti lapidee, anche in questo caso procedendo, dopo un esame dello status quo, alla eliminazione dei depositi superficiali con tecniche non invasive, quindi al