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Milano 6 aprile 2011 – Occulta Philosophia. La Massoneria e i Saperi tradizionali.
Per il ciclo di incontri “All’Oriente d’Italia. Unità, Massoneria e SaperiTradizionali”, mercoledì 6 aprile, presso il Museo del Risorgimento di Milano, alle ore 18, Marco Pasi (Università di Amsterdam) e Massimo Rizzardini (Università degli Studi di Milano) parleranno della tradizione filosofica che dall’età rinascimentale sino alla contemporaneità lega la cosiddetta sapienza italica all’esercizio dei saperi esperiti entro la Libera Muratoria speculativa.
In questa prospettiva,gli interventi seguiranno un percorso cronologico e tematico che partirà dal nucleo ermetico del Rinascimento (Rizzardini), in particolare dal pensiero di Giordano Bruno – che di quell’antica sapienza rappresenta una delle forme più alte e una delle lezioni oggi più conosciute – sino al neopitagorismo dei primi anni del ‘900 (Pasi)con l’influenza esercitata da esso sul neopaganesimo e sulla cospicua confluenza dei percorsi esoterici fin de siècle.
Il richiamo al discorso bruniano apre dunque lo scenario dell’egizianesimo e della sua eredità sapienziale, che specialmente nella fervida rete massonica dell’illuminismo europeo troverà con esiti paradossali un ambiguo e controverso interprete in Giuseppe Balsamo, il Conte di Cagliostro, figura ai limiti della leggenda, singolare coacervo di ciarlataneria, magia, antirazionalismo e vivace intraprendenza italica.
Cagliostro ebbe modo di incontrarsi ad Aix-en-Provence con un altro personaggio “archetipico” (e massone), Giacomo Casanova, ma nonostante il suo passaggio napoletano non ci sono invece notizie di un suo contatto con Raimondo de Sangro, principe di San Severo, sperimentatore di scienze pratiche e nobile esponente di un certo illuminismo borbonico.
La sua cappella, oggi adibita a Museo, mostra i resti dell’originale percorso labirintico e le tappe di una “via crucis” iniziatica che fa di questo monumentale edificio uno dei primi templi massonici della storia italiana. Se nell’intervento di Rizzardini gli elementi per una ricostruzione dell’antico patrimonio di saperi e di una sua riformulazione nella tradizione della Libera Muratoria finiscono con il sovrapporre lo sfondo mitico alla ricerca storica, con Pasi, accanto alla lezione bruniana, il tema rinascimentale delle Accademie di segreti, dell’alchimia e del magismo si coniuga con la ripresa che di queste dottrine avviene, nel trionfo del sincretismo europeo tardo ottocentesco, con il diffondersi della Teosofia e degli esoterismi europei (e non soltanto), ovvero di imponenti forme di resistenza anti-positivista e di produzioni intellettuali agenti, in misura differente, nella cultura e nell’arte del periodo.
Nel rituale massonico la rielaborazione del mito e delle sue declinazioni conoscerà una stagione originale e intensa, che precederà l’avvento del fascismo e della sua attività persecutoria, fino alla ripresa post-bellica.
L’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Massimiliano Finazzer Flory, porterà i suoi saluti a questo terzo appuntamento e introdurrà lo svolgimento dei lavori.
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Rimini 3 aprile 2011 – La Gran Loggia elegge Giuseppe Abramo Gran Maestro Onorario del GOI
La Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia, riunita a Rimini, con l’orgoglio e la commozione di più di mille Fratelli riuniti solennemente nel Tempio, ha eletto per acclamazione Giuseppe Abramo ‘Gran Maestro Onorario’ del GOI.
Laureato in Giurisprudenza presso l’università degli Studi ‘La Sapienza’ di Roma, Abramo è dirigente bancario in pensione. Gran Segretario della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani, nel suo lungo e fedele servizio all’Ordine il Fratello Pino Abramo, punto di riferimento per tutta l’Obbedienza e maestro di umiltà operosa, ha ricoperto numerosi incarichi ed è stato eletto per due volte Maestro Venerabile della Loggia romana ‘Monte Sion’ di cui è uno dei fondatori.
Studioso di Sacra Scrittura, Cabala e pensiero ebraico, ha pubblicato numerosi contributi scientifici, tra i quali il libro Il Cantico dei Cantici e la Tradizione Cabalistica. Trascendenza e immanenza nell’unione fra maschile e femminile (Bastogi Editrice). E’ relatore in importanti convegni internazionali.
Rimini 3 aprile 2011
Rimini 3 aprile 2011 – Unità d’Italia: Raffi (GOI), è tempo di costruire un nuovo patto di fratellanza per il nostro Paese
Vogliamo contribuire a un nuovo Risorgimento dello spirito, la rivoluzione della speranza parte dai giovani e dalla cultura
“All’Italia serve una robusta cura di responsabilità per combattere l’evidenza scandalosa della precarietà e del soffrire quotidiano. Il messaggio che viene dalla Gran Loggia è quello di pensare più in profondo, di volare alto rispetto alle polemiche da cortile e ai progetti di corto respiro: è tempo di costruire un nuovo patto di fratellanza per il nostro Paese”. Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, al termine della Gran Loggia che si è tenuta dal 1 al 3 aprile a Rimini, sotto il titolo ‘Dopo 150 anni, per restare insieme’, e dedicata alle celebrazioni per l’Unità d’Italia. “Gli uomini del dubbio – rimarca l’avvocato ravennate alla guida della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani – rinnovano la scelta di dedizione all’Italia e al libero pensiero. Gli italiani devono riscoprire la nostalgia delle grandi sfide e lottare con coraggio contro una crisi economica ma anche etica, senza cedere terreno alla delega e al pessimismo. Per noi il confine non è limite ma è luogo di confronto: vogliamo vivere l’Italia vera, guardare al futuro ed essere protagonisti di un pensiero nuovo, che sia in grado di farsi parola nella società portando contributi e proposte”.
“In questi tre giorni – aggiunge il Gran Maestro del GOI – abbiamo mostrato il volto vero della Massoneria: quello della gente per bene che fa una scelta di vita vivendo il messaggio di una scuola di pensiero che forma ribelli di libertà. Persone libere, che non si nascondono e a schiena dritta portano avanti, con passione e ragione, la sfida del cambiamento. Anche oggi, come ai tempi di quel Risorgimento che ci è orizzonte morale, la rivoluzione della speranza parte dai giovani e dalla cultura”. “Per una nuova estetica della Nazione – sottolinea Raffi – occorre formare coscienze libere. Perciò vogliamo contribuire ?d un nuovo Risorgimento dello spirito e alla promozione di un senso di fiducia nelle prospettive future. E’ necessaria maggiore sensibilità ai temi civili e ai problemi della bioetica, così come servono risposte vere per combattere disoccupazione e ingiustizie sociali, per rilanciare scuola e ricerca”.
“Continuiamo a lavorare senza sosta – assicura Raffi – alla costruzione di quella Religione Civile che può garantire la libertà di coscienza di ciascuno e fondare nuove basi per un mondo sempre più travagliato, in modo da sanare gli errori del passato e permettere veramente, dopo 150 anni di storia, a noi e ai nostri figli, di dirci senza indugi ‘Fratelli e Sorelle d’Italia’ e costruttori d’Europa. Lo faremo insieme. Da Liberi Muratori, nel cantiere del Futuro”.
Rimini 3 aprile 2011
Roma 3 maggio 2011 – Legalità: Raffi (GOI), basta con le ‘sparate elettorali’. Il senatore Lumia esca dall’equivoco e chiarisca a chi si riferisce
“Basta con le ‘sparate elettorali’. Per fare verità non servono luoghi comuni e accuse generiche, ma fatti e circostanze precise: il senatore Lumia esca dall’equivoco portando le eventuali prove ai magistrati e chiarendo una volta per tutte se si riferisce alle Gran Logge regolari e ufficiali, e segnatamente al Grande Oriente d’Italia, oppure a pseudomassonerie che nulla hanno a che fare con le vere Obbedienze, assumendosene le responsabilità. Troverà sempre in noi i più convinti sostenitori della legalità”. Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, replica così al senatore del Pd, Giuseppe Lumia, componente della commissione parlamentare Antimafia, che partecipando a Reggio Calabria al corteo della Gerbera gialla 2011, ha sostenuto che “il rapporto mafia-politica, mafia-imprese, mafia-massoneria sono i tre pilastri su cui poggia oggi la ‘ndrangheta”.
“Visto che da decenni si ha la decenza di bollare certi fenomeni quantomeno come ‘massoneria deviata’ – rimarca Raffi – è necessario fare assoluta chiarezza. Lumia, che è anche membro della commissione Antimafia, dovrebbe supportare queste sue affermazioni con prove concrete o tacere”. “Il Grande Oriente d’Italia – spiega il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – è erede della Massoneria di Garibaldi e di Meuccio Ruini, padre della Costituzione repubblicana. Nella trasparenza che contraddistingue l’Istituzione, denunciamo ancora una volta l’abuso del termine ‘massoneria’, accostato puntualmente e in maniera superficiale se non strumentalmente comoda ai peggiori misfatti mafiosi, tanto dai media quanto da esponenti politici”.
“Ma le chiacchiere stanno a zero – taglia corto Raffi – basta con accostamenti a ‘cappucci’ che tramano nell’ombra e massoni che fanno da quinta a romanzi criminali. Dire le cose come stanno, e circostanziarle, è il primo dovere nei confronti delle vittime delle violenze. Non lanciare accuse facili – conclude Raffi – è anche una questione di estetica e di educazione per i giovani, che devono avere il diritto alla libertà e alla verità”.
Roma, Villa il Vascello, 3 maggio 2011
Rimini 2 aprile 2011 – Massoneria: Nedo Fiano, sopravvissuto all’inferno di Auschwitz, eletto Gran Maestro Onorario del GOI
Ottantasei anni, 45 di Massoneria. Una vita di lotte per la libertà contro la follia nazifascista e ogni totalitarismo. Nel secondo giorno dei suoi lavori, la Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia, riunita a Rimini, con l’orgoglio e la commozione di più di mille Fratelli riuniti solennemente nel Tempio, ha eletto per acclamazione Nedo Fiano ‘Gran Maestro Onorario’ del GOI. Con lui sono stati eletti Gran Maestri Onorari anche Giuseppe Abramo, Gran Segretario della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani ed esperto di studi ebraici, e Santi Fedele, docente di Storia Contemporanea presso l’Università di Messina.
“E’ stato un momento di grande commozione”, spiega Fiano, che nel ringraziare tutti i Fratelli Liberi Muratori lancia un messaggio forte ai giovani e agli studenti: “Cercate di ricordare cosa è accaduto e preparatevi a difendere il vostro diritto e il diritto degli altri”. Nedo Fiano, dirigente d’azienda, scrittore e ricercatore economico, è uno dei sopravvissuti all’inferno di Auschwitz e uno dei più attivi testimoni contemporanei dell’Olocausto nazista. Dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste nel 1938, Fiano dovette abbandonare la scuola a 13 anni perché di religione ebraica. Proseguì gli studi presso una piccola scuola organizzata autonomamente all’interno della comunità ebraica fiorentina. Il 6 febbraio 1944 venne arrestato dalla polizia fascista e rinchiuso nel carcere di Firenze; successivamente fu trasferito al campo di transito di Fossoli insieme con altri undici membri della sua famiglia.
L’11 maggio 1944 venne deportato, insieme a tutti i suoi familiari arrestati, presso il campo di concentramento di Auschwitz, dove arrivò il 23 maggio. La sua matricola di prigioniero era A5405. L’11 aprile 1945 venne liberato dalle forze americane nel campo di concentramento di Buchenwald, dove era stato trasferito dai nazisti in fuga. Fu l’unico superstite della sua famiglia alla tragedia della Shoah. Nel libro ‘A 5405. Il coraggio di vivere’, ha raccontato la sua esperienza di deportato. Sul suo braccio è stato impresso a fuoco il marchio con il numero assegnatogli nel campo di stermonio, ma il suo cuore e la sua libertà sono stati più forti della follia del filo spinato e della negazione dell’umanità.
Rimini 2 aprile 2011