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Il Grande Oriente partecipa con due eventi – lo svelamento di una targa in memoria dell’antifascista e massone Mario Angeloni e l’inaugurazione, presenziata dal Gran Maestro Stefano Bisi, della nuova illuminazione del monumento ai caduti da parte del Collegio Goi dell’Umbria- alle celebrazioni organizzate a Perugia per l’anniversario del XX Giugno data storica, per la città e l’Italia intera, che segnò durante il Risorgimento una tappa importante nel processo risorgimentale di unificazione nazionale e che coincise dopo la Seconda Guerra Mondiale con la liberazione nel 1944 dall’occupazione nazifascista da parte degli alleati e dei partigiani.
Quel giorno del 20 giugno del 1859, assurto a simbolo di libertà, le truppe svizzero-tedesche inviate da Pio IX repressero nel sangue la rivolta popolare contro il dominio pontificio che era culminata nella formazione di un governo provvisorio i cui componenti erano tutti massoni. Ecco i loro nomi: Francesco Guardabassi presidente; Zefferino Faina, Nicola Danzetta, Tiberio Berardi con un comitato di difesa affidato a Filippo Tantini e Antonio Cesarei; la gendarmeria affidata ad Omicidi Raffaele. Un delegato venne inviato con urgenza a Torino per chiedere aiuto direttamente a Cavour, che promise il suo appoggio ma non intervenne consentendo così al Papa di organizzare la controffensiva.
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Il corpo di mercenari reclutati dal papa entrarono in città da Ponte San Giovanni dirigendosi verso la zona del Frontone, facendo breccia in poche ore nelle barricate. Perugia fu messa a ferro e a fuoco con brutale violenza. Le abitazioni furono prese una per una d’assalto dai soldati. Ventisette cittadini perugini rimasero uccisi sul terreno. Tra questi 4 donne. Alcuni caddero combattendo, altri furono barbaramente trucidati a sangue freddo, anche dentro le chiese. Anche una famiglia americana, che stava facendo il grand tour in Italia, ed era alloggiata in un albergo, fu testimone e vittima delle violenze dei mercenari e appena rientrata nel proprio Paese rese nota la notizia, che fu pubblicata dal New York Times e fece il giro del mondo. L’11 settembre del 1860 altre truppe entrarono a Perugia. Erano i piemontesi, che liberarono la città dal “giogo papalino” e ai quali avevano preparato la strada i Cacciatori del Tevere, un gruppo di volontari umbri e toscani. Due mesi dopo, un plebiscito sancì l’annessione al nascente Regno d’Italia.
Mercoledì 16 alle 10,30 , è stato organizzato lo svelamento alla presenza del Sindaco Andrea Romizi, dell’assessore Edi Cicchi, di Primo Tenca, presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso, del giurista Mauro Volpi e di Luca Castiglione, presidente del Collegio circoscrizionale dell’Umbria del Goi, di una targa commemorativa in via Danzetta dedicata a Mario Angeloni, che fu esponente di spicco della Massoneria locale e antifascista, caduto il 28 agosto del 1936 durante un’offensiva franchista sul monte Aragon, in Spagna, dove durante la guerra civile insieme a Carlo Rosselli, Camillo Berneri e ad altri aveva costituito la Brigata italiana. Sulla lapide si legge: “In questa casa nacque il 15 settembre del 1896 Mario Angeloni, avvocato, repubblicano, antifascista e massone. A Perugia maturò gli alti ideali che hanno ispirato la sua vita. Democrazia, unione e fratellanza tra i popoli, giustizia sociale tra gli uomini, libertà. Medaglia d’argento al valor militare nella Grande Guerra, morto in Spagna in difesa della repubblica nel 1936. Il Comune di Perugia e la cittadinanza in ricordo posero il XX Giungo 2021”.
Per sabato 19 è in programma l’inaugurazione della nuova illuminazione del Monumento ai Caduti del XX Giugno che il Collegio del Grande Oriente ha contribuito a realizzare. All’evento parteciperà insieme ai rappresentanti territoriali del Goi il Gran Maestro Stefano Bisi e l’assessore al Turismo Gabriele Giottoli.
Scheda
ll monumento dedicato ai caduti del XX giugno è uno dei luoghi dell’identità cittadina, a testimonianza del contributo di Perugia alla causa dell’unità nazionale. E’ stato realizzato a ricordo della resistenza della città alle truppe mercenarie mandate da papa Pio IX nel 20 giugno 1859 per reprimere la rivolta popolare.
Il monumento fu realizzato dallo scultore Giuseppe Fringuelli e fu inaugurato nel 1909, a ricorrenza del cinquantenario. E’ composto da un basamento in stile classico, con sopra una colonna corinzia e in cima un braciere ardente, a testimonianza del sacrificio dei caduti.
Nel lato del monumento rivolto a nord, sono rappresentati due ignoti popolani senza divisa, nell’atto di resistere all’ingresso delle truppe in porta San Pietro. Nel lato sud, è rappresentato il grifo di Perugia che schiaccia con un artiglio la tiara papale, a significare la fine del potere temporale dei papi; mentre, con l’altro artiglio stritola la tirannia rappresentata dall’Idra (indomabile serpente mitologico). La tiara papale fu tolta nel periodo del governo fascista successivamente al Concordato Stato-Chiesa; per essere poi ripristinata nel 1980 in occasione del restauro del monumento. Il 20 giugno del 1944, un altro evento importante segnò la storia di Perugia: le truppe angloamericane entrarono dalla stessa Porta San Costanzo, per porre fine al regime fascista.Questo luogo carico di significato è stato scelto da Aldo Capitini per la partenza della prima storica Marcia della Pace nel 1961.
( Tra le fonti il sito del Comune di Perugia e il sito del GoiUmbria)
Bella iniziativa. Complimenti ed avanti così…