2005-2018. La continua crescita e l’affermazione all’esterno, tra cultura e solidarietà. I tre mandati di Gustavo Raffi e l’elezione di Stefano Bisi alla guida del Grande Oriente

Nel secondo mandato, iniziato con celebrazione del bicentenario della fondazione del Goi e che ha visto mobilitarsi l’intera Comunione nelle più importanti città italiane, la Giunta presieduta dal Gran Maestro Raffi ha proseguito da una parte l’opera di moralizzazione e potenziamento dell’Obbedienza – non solo in relazione alle nuove iniziazioni ma anche migliorando le sue strutture come il Servizio biblioteca e l’archivio, il sito (completamente rinnovato e irrobustito), le riviste (“Hiram” ed “Erasmo notizie”) e con la creazione di una Newsletter per render più efficiente la comunicazione con i suoi membri – e dall’altra operando un’apertura verso la società civile attraverso il consolidamento di un progetto culturale forte e dialogante, nell’alveo di una tradizione storica che ha visto il Goi come soggetto fondamentale nel processo di modernizzazione e laicizzazione del paese. Le allocuzioni aperte al pubblico durante le Gran Logge, le annuali manifestazioni pubbliche in commemorazione del XX settembre, gli innumerevoli eventi culturali (testimoniati puntualmente da “Erasmo Notizie”, prezioso strumento per i futuri storici della massoneria) in tutto il territorio nazionale, cercando il dialogo con l’opinione pubblica e con tutte le istituzioni in essa attive, rappresentano in modo tangibile lo sforzo da parte della massoneria di contribuire in modo costruttivo all’edificazione di una coscienza di pace, tolleranza e libertà, al pieno servizio degli ideali contenuti nella Carta Costituzionale. In questo ampio spettro d’intervento non bisogna dimenticare la difesa della laicità intesa come spazio di tutti, condiviso e sicuro, garantito e garantista. Laicità e non laicismo intollerante, perché la funzione della laicità moderna è quella di stabilire, in modo equidistante, una serie di norme che salvaguardino la libertà indelebile dell’individuo dall’interferenza di altri poteri che scaturiscono da fonti esterne allo Stato stesso. In questo contesto la massoneria non solo ha il diritto ma anche il dovere di far sentire la sua voce, sia per la sua storia sia perché essa resta un luogo di libera aggregazione spirituale, capace di coniugare la moderna laicità con la ricerca della verità, in un ambito di confronto e di riflessione, unendo uomini che pur nelle rispettive e differenti posizioni culturali sono uniti in un cammino di ricerca, affinché il diritto alla felicità sia un fine collettivo e non un privilegio di pochi. Se la Giunta che entrò in carica nel 2004 ha dovuto gestire un evento storico come il bicentenario del Goi, quella eletta nel 2009, ancora una volta guidata dal Gran Maestro Raffi e composta dai Gran Maestri aggiunti Massimo Bianchi e Antonio Perfetti, dal Primo Gran Sorvegliante Gianfranco De Santis e dal Secondo Giuseppe Troise, dal Grande Oratore Morris Ghezzi, dal Gran Tesoriere Piero Lojacono e, per quanto riguarda la carica del Gran Segretario, prima ricoperta da Pino Abramo e poi da Alberto Jannuzzelli, ha dovuto farsi carico di un evento altrettanto caro ai massoni come il 150esimo anniversario dell’unificazione italiana, costruita con il fondamentale supporto delle logge del Grande Oriente d’Italia. Con il significativo titolo “Dopo 150 anni per restare insieme”, la Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani, durante il 2011 e in tutta la penisola, non solo ha testimoniato il contribuito dato all’unificazione del nostro paese ma, guardando all’oggi, ha voluto riflettere, insieme a tutti gli uomini di buona volontà, sul futuro ribadendo di sentirsi parte viva della società italiana, in continuo e proficuo dialogo con le istituzioni e i soggetti sociali e culturali, per costruire itinerari condivisi e individuare soluzioni da declinare nel solo interesse della collettività e soprattutto delle giovani leve che rappresentano la speranza del nostro paese.

Giovani che a partire dall’inizio del nuovo Millennio sempre più numerosi chiedono di entrare in massoneria come testimonia l’aumento delle iniziazioni che hanno portato il GOI dai 12.630 del 1999 ai 22.228 aderenti nel 2014 (al 31 dicembre), trend certificato dai dati Eurispes 2014 dove nella relazione annuale si afferma che la Massoneria piace e conquista i giovani, grazie anche alla vincente politica di glasnost e trasparenza portata avanti dalla più importante delle Obbedienze italiane, con le sue battaglie civili, per esempio la campagna ‘Invia un libro a Lampedusa’, senza dimenticare l’impegno solidaristico delle sue istituzioni come gli Asili Notturni di Torino e altre associazioni di solidarietà.

Il Gran Maestro Gustavo Raffi con il presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso

A conferma di questo progetto di cambiamento e di apertura verso la società – portato avanti a partire dalla fine degli anni Novanta -, al Goi sono arrivati numerosi riconoscimenti, anche in ambito internazionale. Tra i tanti spiccano l’invito al Meeting con i rappresentanti delle associazioni umanistiche non confessionali sul tema ‘Combattere la povertà e l’esclusione sociale. Un imperativo per la governance europea’, che si è tenuto al Parlamento europeo il 15 ottobre 2010 alla presenza del presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, del presidente del Parlamento Ue, Jezry Buzek e dal presidente del Consiglio europeo, Herman von Rompuy.

Il Gran Maestro Raffi a Bruxelles

Invito reiterato l’anno successivo per l’incontro su “Un partenariato per la democrazia e una prosperità condivise: una volontà comune di promuovere i diritti e le libertà democratiche”. Inoltre il Goi è stato invitato come partner d’eccellenza al 33° Consiglio Esecutivo Mondiale dell’Unesco che si è tenuto a Lucca nel marzo 2013.

Questa nuova immagine seria e positiva che il Grande Oriente d’Italia ha acquisito in questi anni non ha portato solo riconoscimenti nel mondo profano ma ha avuto ricadute positive anche nelle relazioni con le Obbedienze massoniche regolari e si sono ottenuti concreti risultati sul piano della credibilità. Nell’ultimo quinquennio si è registrato un costante aumento di reciproci riconoscimenti e la ripresa di alcuni rapporti (Svizzera, Spagna, Belgio e Portogallo) in passato sospesi o interrotti a causa delle note vicende avvenute all’inizio degli anni Novanta. In questo contesto di fraterna collaborazione nell’ottobre del 2013 sono state ospitate a Roma 41 delegazioni estere partecipanti alla Conferenza Europea dei Gran Segretari e dei Gran Cancellieri. Inoltre il Goi si fatto promotore di una campagna di solidarietà e sostegno economico nei confronti della Gran Loggia di Cuba.

In campo nazionale un grande sforzo è stato compiuto nella direzione della razionalizzazione e miglioramento delle strutture amministrative e nell’acquisizione di nuove case massoniche per consentire i lavori delle logge in templi prestigiosi e funzionali, come per esempio la creazione di Casa Nathan, il Centro polifunzionale e nuovo tempio romano – intitolato al più grande sindaco di Roma di tutti i tempi, Ernesto Nathan, che a inizio secolo guidò l’Obbedienza – inaugurata il primo marzo del 2014. Nell’ottobre 2013 si è verificato un altro importante evento: sono rientrate nella naturale casa del Grande Oriente le logge all’obbedienza Gran Loggia d’Italia della Massoneria Universale guidata da Pasquale Cerofolini, dopo 35 anni dalla sua fondazione.

Il 2 marzo 2014 oltre 11.500 Maestri del Goi si sono recati alle urne per eleggere il nuovo Gran Maestro, secondo il sistema elettorale introdotto nel 2000 che dà diritto di voto a ogni Maestro massone. Dalle urne è uscita vincitrice la lista guidata dal giornalista senese Stefano Bisi – iniziato nel 1982 nella Loggia Montaperti (722) di Siena – e composta dai Gran Maestri aggiunti Santi Fedele e Sergio Rosso, dal Primo Gran Sorvegliante Antonio Seminario, dal Secondo Gran Sorvegliante Pasquale La Pesa, dal Grande Oratore Claudio Bonvecchio e dal Gran Tesoriere Giovanni Esposito.

Il nuovo Gran Maestro e la Giunta che guideranno l’Obbedienza nel prossimo quinquennio, sono stati insediati ufficialmente il 6 aprile 2014 in occasione della Gran Loggia.

Nella prima allocuzione da Gran Maestro, Bisi ha enunciato i punti chiave della sua gran maestranza ribadendo la volontà di proseguire sulla via tracciata nei precedenti anni ma soprattutto facendosi guidare dalla tradizione liberomuratoria e dai valori fondanti del Grande Oriente d’Italia. Punti programmatici che indicano con chiarezza un obiettivo chiaro e preciso: levigare la pietra per migliorare se stessi e contribuire a migliorare l’umanità.

Palazzo Giustiniani, Senato della Repubblica, Gran Maestro Bisi nel convegno Accordi di libertà del 29 ottobre 2014

Tra i primi atti ufficiali Bisi ha nominato Gran Maestro onorario Massimo Bianchi, già Gran Maestro Aggiunto dal 1999 al 2014, completato la sua squadra nominando Gran Segretario Michele Pietrangeli, e ha ottenuto il ‘battesimo’ internazionale partecipando alla Conferenza Mondiale delle Grandi Logge massoniche che si è tenuta nel maggio del 2014 a Bucarest, dove si è recato accompagnato dal Secondo Gran Sorvegliante, Pasquale La Pesa.

La presentazione al mondo profano della nuova Giunta è avvenuta pochi giorni dopo a Roma dove il Gran Maestro ha parlato non soltanto delle tante sfide che attendono la massoneria ma della linea programmatica futura, invitando tutti i fratelli del Goi a farsi sempre più paladini di libertà, laicità e solidarietà, e a costruire ponti tra gli uomini, sempre attenti ai bisogni della comunità in cui viviamo. Concetti ribaditi nel tradizionale messaggio pronunciato in occasione della celebrazione del XX Settembre, momento che da quasi un secolo e mezzo la massoneria celebra con solennità, festa definita dal Gran Maestro Aggiunto Santi Fedele come di tutti gli italiani perché è la «memoria condivisa di un evento cruciale della nostra storia nazionale; omaggio reso alla memoria di quanti hanno, seppur da posizioni diverse (laici e cattolici, unitari e federalisti, democratici e moderati), concorso al farsi dell’Italia; rinnovato impegno di una collettività nazionale sempre più unita all’insegna di quei valori di tolleranza e di solidarietà cui i massoni del Grande Oriente d’Italia ispirano il loro impegno civile».

E proprio partendo da questi valori il Gran Maestro ha affermato nel suo messaggio che «solitudine, emarginazione, estraneazione non sono portati ineluttabili delle grandi concentrazioni urbane. Solo che lo vogliamo, in una città sempre più multietnica la rete dell’umana solidarietà può abbracciare uomini e donne di lingue, culture e religioni diverse; la diffusione dell’informazione e la socializzazione delle conoscenze; favorire la comprensione e il rispetto dell’altro; la rinuncia al superfluo; garantire il mantenimento degli equilibri ecologici e soprattutto consentire di alleviare le sofferenze degli ultimi. Noi massoni lavoriamo perché la solidarietà fraterna che ispira i nostri comportamenti possa permeare di sé l’intero consesso civile, portando così mattoni alla costruzione di utopia, la città degli uomini liberi perché eguali ed eguali perché liberi. Nel solco della tradizione cosmopolita e filantropica della Libera Muratoria universale, ci adoperiamo perché i nostri valori si propaghino alle mille città d’Europa. L’Europa da cui si è nel secolo scorso originata la scintilla che ha prodotto l’immane massacro di due guerre mondiali, ma che, abbattuti steccati ideologici paralizzanti e avviato pur tra mille difficoltà e contraddizioni irrisolte un grandioso processo di unificazione, può riproporsi al Mondo come il Continente che, anche grazie all’apporto dei Fratelli che ci hanno preceduto, ha dettato le regole della moderna civiltà liberaldemocratica e ha affermato la valenza universale dei valori della Libertà, dell’Eguaglianza e della Fratellanza».

Spazio della Fism al Palacongessi di Rimini nell’area riservata alla ‘solidarietà’ in occasione della Gran Loggia 2016

E in questo solco si inserisce l’iniziativa, coordinata dal Gran Maestro Aggiunto Sergio Rosso, di creare una Federazione nazionale di associazioni massoniche impegnate in prima linea nella solidarietà, pronte a sperimentare la formula inedita di un nuovo modello di welfare, fondato su una stretta collaborazione tra volontariato e istituzioni. E’ un progetto importante alla quale sta lavorando a pieno ritmo Sergio Rosso, forte dell’esperienza maturata come presidente degli Asili Notturni e del Piccolo Cosmo di Torino, realtà che costituiscono un’esperienza unica in Italia nel settore dell’assistenza alle fasce più deboli e che confermano che è possibile sperimentare sinergie nuove con le strutture pubbliche ottenendo risultati straordinari. Nel gennaio del 2015 questo progetto si è concretizzato con la nascita della Federazione Italiana di Solidarietà Massonica (Fism) – grazie anche all’instancabile impegno del suo segretario, Marco Cauda – che si metterà a disposizione delle organizzazioni di volontariato che intraprendono la via della solidarietà libero muratoria. Il modello seguito è quello delle due prestigiose istituzioni torinesi che operano ormai da anni sul territorio e che sono entrate a far parte del primo nucleo della Fism, insieme al Banco Alimentare l’Acacia di Arezzo, alla Casa della Fraterna Solidarietà di Sassari e all’associazione Europa 1444 di Taranto, realtà alle quali presto si aggiungeranno altre operanti sull’intero territorio nazionale.

In campo culturale, altro pilastro portante delle attività del Grande Oriente d’Italia, oltre alle consolidate e apprezzate attività del Servizio Biblioteca, diretto dal Gran Bibliotecario Bernardino Fioravanti, e le numerose iniziative culturali a livello locale, è nata una nuova rivista dall’intrigante titolo “MassonicaMente”, un quadrimestrale on line pubblicato sul sito www.grandeoriente.it, che si affianca alla rivista “Hiram” e al bollettino “Erasmo Notizie”, pubblicazioni che insieme al sito e alla “Newsletter” compongono il comparto ‘comunicazione’ del Goi.

Voluta fortemente dal Gran Maestro Aggiunto Santi Fedele, ordinario di Storia contemporanea presso l’Università di Messina, co-diretta da Giovanni Greco, anch’egli ordinario di Storia Contemporanea a Bologna e appoggiata dalla Giunta, la rivista si pone l’ambizioso obiettivo di «fare storia, raccontare la storia, la nostra storia, la storia della massoneria italiana e di quella internazionale. Fare storia nel contesto di una società civile in continua, vorticosa trasformazione, tale da indurre anche il Goi a rinverdire i suoi strumenti, cercando di valorizzare il passato e di immaginare il futuro in un circuito rinnovato di riflessioni e di studi. Fare storia per il tramite di una Rivista di ricerca ma anche, se non soprattutto, di alta divulgazione storica; nonché osservatorio aperto su quanto massonicamente si produce a livello internazionale. Una Rivista strumento di dialogo col mondo profano, a fronte del quale, senza presunzione e senza iattanza, ma con serena consapevolezza, rivendicare l’orgoglio di una storia bicentenaria e del contributo dato dai nostri Fratelli prima al farsi della Nazione italiana e quindi alla sua crescita civile e politica. Una rivista fatta da storici massoni e “profani”, accademici e appassionati della materia, capaci di riflettere sul mondo che ci circonda, attraverso una interdisciplinarità feconda all’interno di una modernità interattiva e condivisa, ma pur sempre seguendo rigorosamente il metodo storiografico.»

Il trend positivo dei primi mesi della gran maestranza di Stefano Bisi emerge dal rapporto 2015 dell’Eurispes “Italia: burocrazia il ‘grande fardello’” che conferma quanto finora scritto e dove ancora una volta viene sottolineato che sempre più giovani bussano ai templi del Goi, che cresce al ritmo di 600 nuovi affiliati l’anno, dato che rappresenta un vero e proprio record tra le Obbedienze massoniche di tutta Europa. «La Massoneria piace ai giovani – ama ripetere Bisi – perché è una scuola senza libri, una università senza docenti, dove ciascuno anche il più umile può donare il meglio di sé ai propri compagni di viaggio. La Massoneria insegna il rispetto per se stessi e per gli altri, insegna ad ascoltare prima di parlare, a riflettere prima di prendere la parola, ad apprezzare la diversità tra gli uomini, a credere in un futuro migliore da conquistare attraverso l’impegno e il lavoro senza tregua. E il suo linguaggio, fatto di simboli, è universale, attraversa le barriere costituite dai secoli e dalle diverse lingue parlate dagli uomini. I massoni si considerano Fratelli perché hanno compiuto una scelta di vita finalizzata alla fratellanza e percorrono una strada di perfezione interiore che mira a migliorare il mondo attraverso l’unico strumento che l’uomo ha per centrare quell’obiettivo: l’amore fraterno».

L’identikit tracciato dall’Istituto di Studi Politici, Economici e Sociali fondato e presieduto da Gian Maria Fara, è quello di una Obbedienza massonica al passo con i tempi, aperto ai media, alla società civile e alle istituzioni con le quali ha saputo intrecciare un dialogo serrato sui grandi temi attraverso la promozione di convegni, seminari, iniziative scientifiche e culturali. La via intrapresa della trasparenza si è, dunque, rivelata vincente, così come la scelta di rivitalizzare una storica mission: quella della solidarietà. Il Grande Oriente – che ha lavorato in questi anni per liberarsi dai pregiudizi, a costruirsi un’immagine nuova, trasparente e cristallina, riguadagnandosi un ruolo pubblico dando voce al suo pensiero laico – è riuscito a intercettare quel bisogno forte che attraversa la nostra società di partecipare a un laboratorio nuovo di costruzione di ideali etici, grazie ai quali rispondere alle sfide della crisi che investe l’Occidente. Un laboratorio che sappia storicizzare i valori di Libertà, Fratellanza e Uguaglianza che sono fondamento della Massoneria e della nostra stessa civiltà. Tante le personalità della cultura (tra cui Premi Nobel) che si sono avvicendate nelle numerosissime iniziative pubbliche del Grande Oriente d’Italia: Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, Rigoberta Menchù, solo per fare alcuni nomi, senza dimenticare personaggi di rilievo come Vito Mancuso, Paolo Mieli, Piergiorgio Odifreddi, Umberto Galimberti, Corrado Augias, Quirino Principe, Vittorio Sgarbi e tanti altri insieme a rappresentanti del mondo delle istituzioni, della politica, delle religioni e della società come il medico di Lampedusa Pietro Bartolo.

L’attenzione del Grande Oriente d’Italia si è rivolta anche verso i terremotati del Centro Italia colpiti dal grave sisma che dall’agosto 2016 ha messo in ginocchio la popolazione di alcune aree geografiche di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Dopo aver aperto, tra le logge, una sottoscrizione ‘Pro terremotati’, il Grande Oriente ha avviato opere di sostegno, tra le quali quella della illuminazione del campo di calcio di Norcia dell’Asd Norcia 480, come richiesto dai ragazzi del centro umbro, com’è noto colpito dal terremoto. Il Gran Maestro Stefano Bisi ha consegnato ufficialmente il progetto al sindaco Nicola Alemanno il 28 febbraio del 2017 che è stato realizzato e inaugurato nel dicembre successivo. Altra iniziativa, denominata “La Scuola del Coraggio”, è quella dell’assegnazione di borse di studio a ragazzi delle aree terremotate che hanno conseguito nel 2017 la maturità con 100 e lode. Cento studenti residenti nei comuni dentro il cratere sismico hanno ricevuto un assegno di mille euro e un notebook in due distinte premiazioni, avvenute a Macerata e a Norcia, nel febbraio 2018. Un gesto di grande qualità, lo ha definito il governatore delle Marche Luca Ceriscioli, presente alla cerimonia di Macerata sottolineando che quanto fatto dal Grande Oriente “è un messaggio forte per dire noi vogliamo esservi vicini”. 

Il Grande Oriente d’Italia ci tiene a ricordare anche la sua attenzione verso gli sportivi paralimpici citando il caso della squadra di basket in carrozzina di Reggio Calabria, la Reggio Bic, che ha potuto continuare la corsa in campionato grazie proprio al Grande Oriente.

Il caso Palazzo Giustiniani Dal novembre 2015 il Gran Maestro Stefano Bisi è fortemente impegnato a risolvere la questione ‘Palazzo Giustiniani’, ovvero di poter ottenere dal Senato della Repubblica, in virtù di un atto sottoscritto nel 1991, una porzione di locali del palazzo citato – storica sede di proprietà del Grande Oriente dal 1911 al 1926, anno della confisca da parte del Demanio – da adibire a museo della Libera Muratoria.

Un libro racconta il lungo viaggio del Grande Oriente d’Italia per celebrare i 70 anni della Repubblica

Settant’anni di Repubblica Il 2 giugno 1946 è una data che per l’Italia ha un alto valore simbolico e i liberi muratori del Grande Oriente nel 2016 hanno ricordato la storica ricorrenza con una serie di iniziative ed eventi che si sono svolti in tutto il paese. Dall’incontro di Reggio Emilia, città del Tricolore dove nacque il giurista Meuccio Ruini, massone e presidente della Commissione dei 75 incaricata di redigere il progetto della nostra Carta fondamentale, e che il 20 febbraio dello scorso anno ha dato il via alle celebrazioni, al convengo organizzato il 3 dicembre a Udine, il Grande Oriente ha fatto tappa in numerose città e luoghi simbolo dell’Italia: Bonorva, nel sassarese, Moschea di Colle Val d’Elsa nel senese, Terni, Macerata, Lipari, Reggio Calabria, Piombino, Siena, la comunità valdese Torre Pellice, nel torinese, Genova, Firenze, Trani, Radicofani, Anzio, Trieste, Sansepolcro, Milano, Arezzo, Alessandria, Roma. Lo storico anniversario è stato anche al centro di iniziative per la Gran Loggia di Rimini 2016 e le celebrazioni del XX Settembre.

Massoneria e Diritti Nonostante l’apertura e la completa trasparenza sull’identità e sui fini del Grande Oriente d’Italia, il 1° marzo 2017 la Commissione Parlamentare Antimafia ha ordinato il sequestro degli elenchi degli iscritti al Grande Oriente d’Italia (e di altre tre Comunioni massoniche) di Calabria e Sicilia sulla scia della complessa e articolata vicenda dell’indagine, condotta sempre dall’Antimafia, su presunti legami della Libera Muratoria con la malavita organizzata. Questi fatti hanno indotto il Gran Maestro Stefano Bisi a documentare il caso in un piccolo volume intitolato “Massofobia. L’Antimafia dell’Inquisizione” (Tipheret) con lo scopo di fare chiarezza e di ristabilire la verità – oltre ignoranza, pregiudizi e maldicenze – citando anche le iniziative legali assunte dal Grande Oriente a livello europeo non solo a propria tutela ma anche a salvaguardia dei diritti dell’uomo e le libertà fondamentali di tutti. Quel libro ha dato lo spunto per organizzare in tutta Italia dibattiti pubblici che denunciano l’atteggiamento antidemocratico e anticostituzionale che anima la nuova campagna persecutoria contro la Massoneria portata avanti, sul piano istituzionale, nel nostro paese. 

“A chi ci guarda con cattiveria, a chi ha in mente leggi tese a minare la libertà della più grande Istituzione iniziatica – ha detto il Gran Maestro nella sua allocuzione per l’anniversario del XX Settembre 2018 – noi rispondiamo con un sorriso e mostrando loro quello che la Libera Muratoria ha fatto per il bene dell’Umanità in generale e per questa Nazione in particolare. Noi non tremoliamo e guardiamo avanti, sempre pronti ad andare oltre”. “Se non volete massoni al governo – ha aggiunto Stefano Bisi rivolgendosi ai firmatari della clausola antimassonica contenuta nel contratto del governo Lega-M5s che vieta a esponenti della Massoneria di far parte del Consiglio dei Ministri – ci permettiamo di ricordare che è peggio per voi se volete fare a meno di un ministro dell’istruzione come il Nobel Enrico Fermi, di un ministro della giustizia come Giuseppe Zanardelli e di un ministro della cultura come Giosuè Carducci. Vi manca il ministro per le telecomunicazioni? Ecco Antonio Meucci. E potremmo continuare molto a lungo”.

Figlia di questi tempi – ma non solo – è la legge antimassonica votata il 4 ottobre 2018 dall’Assemblea Regionale Siciliana . “Oggi in Sicilia – ha dichiarato quel giorno il Gran Maestro Stefano Bisi – è stata scritta una pagina nera per la democrazia e la libertà d’associazione nel nostro Paese. La legge votata e approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana e che prevede l’obbligo per i parlamentari eletti di dichiarare la propria appartenenza alla Massoneria, è qualcosa di mostruoso sul piano giuridico e morale. Si tratta di un provvedimento molto grave e pericoloso perché viola norme costituzionali ed europee e mina palesemente alla base la libertà di ogni individuo. Ci meravigliamo che un così aggressivo e discriminatorio atto legislativo sia stato avallato anche da forze e partiti che da sempre hanno sbandierato la loro laicità nel pieno rispetto della Costituzione Repubblicana”. “Stavolta la Sicilia – ha aggiunto – ha voluto superare ogni limite del diritto e del buonsenso. I liberi muratori del Grande Oriente d’Italia percorreranno tutte le vie legali necessarie perché un simile provvedimento che ghettizza e marchia in modo inqualificabile e pretestuoso i massoni venga rimosso ripristinando un necessario e ineludibile diritto alla libertà di ogni cittadino di far parte di qualsiasi associazione”.

La legge regionale siciliana, proposta da Claudio Fava, già vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia responsabile del sequestro degli elenchi del 1° marzo 2017, ha suscitato dubbi negli stessi uffici dell’Assemblea Regionale Siciliana che avevano non solo sollevato dubbi di costituzionalità, sottolineando che la norma appariva in contrasto  con gli articoli 2, 3 e 18 della Costituzione poiché ledeva il diritto di libera associazione dei deputati e il principio di uguaglianza rispetto all’esistenza dell’obbligo di dichiarazione solo per la Massoneria. Ma avevano anche evidenziato che la  legge era  in contrasto con gli art. 14 e 11 della  Convenzione europea per i diritti dell’Uomo, con l’art. 16 del Trattato dell’Unione Europea e con l’articolo uno del Regolamento europeo per la protezione dei diritti e delle libertà delle persone fisiche: la normativa sulla privacy

Pensato in origine soltanto per i parlamentari regionali, il provvedimento ha poi esteso l’obbligo di dichiarazione di appartenenza alla Massoneria, anche al presidente della Regione, agli assessori regionali, ai sindaci, ai consiglieri e agli assessori comunali, e  ai consiglieri di circoscrizione, in virtù di un emendamento presentato dal Movimento cinque stelle. Non sono passati invece gli emendamenti presentati da  Diventerà Bellissima che per non discriminare una sola categoria avrebbe voluto estendere l’obbligo  relativo alla dichiarazione anche per l’appartenenza ad associazioni di carattere militare, religioso e lobbistico.  A opporsi fortemente alla provvedimento, approvato con 39 voti contro due, Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc. “Mai – ha detto la consigliera siciliana – una legge è stata subdola e cattiva come questa voluta dell’onorevole Fava che persegue obiettivi discriminatori e persecutori solo ed esclusivamente nei confronti della massoneria. È una legge liberticida, perché se fosse animata dall’esigenza esclusiva della trasparenza, dovrebbe essere estesa a ogni e qualsivoglia formazione associativa cui i deputati possono essere iscritti”. 

A far sentire forte la sua voce contro l’iniziativa dell’Ars anche Vittorio Sgarbi, che a margine di Panorama d’Italia, la rassegna d’incontri che ha preso il via il 10 ottobre al Real Teatro di Santa Cecilia di Palermo e di cui era ospite, ha rilasciato un’intervista a “La Voce di New York” . “E’ impossibile –ha dichiarato il politico e critico d’arte-  che una sola regione d’Italia imponga questa legge, i massoni e non hanno fatto niente nulla di male da Mozart a Garibaldi fino a Gelli che certamente è stato un criminale ma non per ragioni legate alla Massoneria, non ha senso che uno che è iscritto alla massoneria, o al Rotary o qualunque club, debba comunicarlo come se fosse una macchia se diventa parlamentare. E’ un atto incostituzionale fatto soltanto perché nella retorica e nella vulgata della P2 Massoneria e mafia coincidono: cosa che non è vera, è una menzogna contro la verità. Come si difendono gli ebrei, vanno difesi anche i massoni, spesso e faccio riferimento agli ebrei, perché chi ha condizioni di discriminazione è comunque fuori del rispetto dei suoi diritti: nessuno di noi deve comunicare se è iscritto alla Massoneria se fa il parlamentare. E’ una legge ridicola”.

La legge antimassonica approvata il 4 ottobre scorso dall’Ars presenta molte analogie con le due precedenti normative regionali  bocciate dalla Corte di Strasburgo. Il Grande Oriente per due volte nel 2001 e nel 2007 ha infatti vinto il ricorso presentato alla Corte Europea dei diritti dell’uomo contro l’Italia contro due leggi regionali, una adottata dalle Marche e l’altra dal Friuli Venezia Giulia, che fissavano regole e norme per le nomine a cariche pubbliche e stabilivano che chi avesse voluto ricoprirle avrebbe dovuto dichiarare la propria eventuale appartenenza alla Massoneria. I giudici europei hanno dato ragione al Grande Oriente d’Italia che si era appellato agli articoli 11 e 14 della Convenzione dei diritti dell’uomo, sostenendo che non ci possono essere restrizioni al diritto di associazione e che il godimento di tutti i diritti riconosciuti dalla Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione. Lo stesso è accaduto nel 2004 ad un magistrato, sanzionato dal Consiglio Superiore della Magistratura per la sua affiliazione proprio al Grande Oriente d’Italia. Anche in questo caso la Corte riscontrò una violazione dell’articolo 11 della Convenzione, interpretando il provvedimento del Consiglio Superiore della Magistratura come un’ingerenza illegittima nelle libertà del ricorrente. L’esercizio delle funzioni giudiziarie, sottolineò la Corte, non è incompatibile con l’affiliazione alla Massoneria, nella misura in cui questa non è un’associazione segreta. Ma ecco i fatti. Il caso ebbe inizio nel 1993. Fu l’allora ministro di Grazia e Giustizia a promuovere un’azione disciplinare nei confronti di un giudice, che si era iscritto al Grande Oriente d’Italia nel 1981, affiliazione rimasta attiva fino al 1993, pochi mesi prima del provvedimento del Guardasigilli. Era un momento difficile per la Massoneria, tornata sotto i riflettori con l’inchiesta del Procuratore di Palmi Agostino Cordova e la pubblicazione degli elenchi. La vicenda andò avanti e due anni dopo, nel 1995, arrivò anche la censura del Csm, che evidenziò l’esistenza di un conflitto anche sulla base della legge Spadolini, che aveva messo al bando le associazioni segrete. La sanzione nei confronti del magistrato fu confermata dalla Cassazione. Di qui il ricorso a Strasburgo, che invece gli diede ragione sostenendo che “l’erogazione al ricorrente di un provvedimento disciplinare a causa della sua appartenenza ad una loggia massonica” dava luogo “ad una evidente e diretta limitazione della sua libertà di associazione”. La legge 25 gennaio 1982 n. 17 per l’attuazione del divieto costituzionale delle associazioni segrete, conosciuta come legge Spadolini, aveva abrogato l’articolo 209 del Testo Unico fascista delle leggi di pubblica sicurezza del 1931, trattandosi di disposizione diffusamente ritenuta non conforme né allo spirito né alla lettera della Costituzione. E se aveva portato alla soppressione della P2 si era preoccupata attentamente di conciliare la difesa dello Stato con la piena garanzia contro ogni insidia al diritto di libera associazione, sacro ad ogni democrazia

Dati Grande Oriente d’Italia (ottobre 2018) totale iscritti 23.286 con 862 logge massoniche distribuite in tutto il territorio nazionale nei collegi circoscrizionali di: Piemonte-Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo-Molise, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna. Il Grande Oriente d’Italia ha un trend positivo di crescita ormai da anni con oltre 600 iscritti ogni 12 mesi. L’età media dei richiedenti è di circa 40 anni mentre l’età di chi già aderisce si aggira intorno ai 45.

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