Giuseppe Mazzoni, 07-09-1870/27-01-1871 reggente • 27-01-1871/11-05-1880 deceduto
Patriota e politico, Giuseppe Mazzoni fu Ministro di Grazia e Giustizia nel governo toscano di Guerrazzi e Montanelli. Con loro fu triumviro dopo la fuga del Granduca. Nel Regno d’Italia fu deputato dalla 11ª alla 13ª legislatura e senatore dal 1879. Nel Grande Oriente, è stato Gran Maestro dal 1871 al 1880.
Nato a Prato il 16 dicembre 1808, Giuseppe Mazzoni si laureò in legge a Pisa. Avvocato di principi repubblicani, fu molto attivo politicamente durante gli anni 1847-1849. Dopo aver collaborato nel 1847 all’«Alba», giornale dei democratici toscani diretto da Atto Vannucci, partì nel 1848 per la prima guerra di indipendenza e a Modena, dopo la fuga del duca, tentò senza successo l’instaurazione di un governo repubblicano. Tornato a Firenze Mazzoni fu ministro di Grazia e giustizia nel governo affidato da Leopoldo II a Montanelli e poi, dopo la fuga del granduca del gennaio del 1849, triumviro del governo provvisorio toscano insieme a Guerrazzi e a Montanelli. Con quest’ultimo tentò di far proclamare la repubblica che avrebbe dovuto unirsi a quella romana, ma il rifiuto di Guerrazzi bloccò l’iniziativa. Caduto il governo provvisorio, fuggì in Francia dove entrò in rapporti con Lamennais e Proudhon. Passò in Spagna per poi tornare in Toscana nell’agosto del 1859 dove manifestò la sua opposizione all’annessione al Piemonte sabaudo tenendo fede ai suoi ideali repubblicani. Attivo nella raccolta di fondi per la spedizione di Garibaldi del 1860, attento alla questione sociale, fu tra i fondatori della Fratellanza artigiana tra il 1860 e il 1861. Democratico di indirizzo radicale, Mazzoni fu sempre rivolto a far prevalere la lotta per le libertà civili e politiche sul progetto di unità nazionale. Eletto deputato, nel collegio di Prato, per tre legislature, a partire dal 1870, fu nominato senatore nel 1879. Nel ventennio postunitario fu inoltre costantemente presente nel Consiglio comunale di Prato e dal 1865 in quello provinciale di Firenze.
Giuseppe Mazzoni entrò in Massoneria in Francia nel 1849, nella loggia Saint-Jean d’Écosse di Marsiglia. Regolarizzato nel 1869 nella Loggia Universo di Firenze, fu eletto nel maggio dello stesso anno Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d’Italia e, dopo le dimissioni del Gran Maestro Lodovico Frapolli, guidò come reggente fino al 27 gennaio 1871 data della sua elezione a Gran Maestro effettivo. Rimase in carica per 9 anni, fino alla data della sua morte avvenuta a Prato l’11 maggio 1880, e il suo mandato si distinse per numerose iniziative a vantaggio del Grande Oriente che, sotto la sua guida, trasferì nel novembre 1871 la propria sede a Roma, capitale d’Italia, in Via del Governo 111. Si occupò della fusione con il Supremo Consiglio del Rito Scozzese di Palermo nel 1872 che sanò il dissidio fra le logge che praticavano il rito simbolico e quelle di rito scozzese diffuse per lo più nel Mezzogiorno e di indirizzo democratico-repubblicano; fu tra i fondatori della Loggia Universo di Roma nel 1873; costituì nel 1877, su proposta di Ulisse Bacci e Luigi Castellazzo, la Loggia Propaganda Massonica capeggiata in prima persona dal Gran Maestro e destinata “a raccogliere massoni senza fisso domicilio” e di rilievo nel mondo politico, economico e culturale. Sotto la sua gran maestranza, fu deliberato l’acquisto della biblioteca già appartenuta al Gran Maestro Onorario Amerigo Borgiotti, primo nucleo della futura biblioteca istituzionale del Grande Oriente.
I funerali di Giuseppe Mazzoni, celebrati solennemente in forma civile il 14 maggio con un’immensa partecipazione di folla, significarono per Prato la più grandiosa manifestazione pubblica del secondo Ottocento. Parteciparono istituzioni, scuole, associazioni, e il Grande Oriente d’Italia fu presente in forma ufficiale con i suoi maggiori esponenti e alcune centinaia di iscritti, tutti con le insegne massoniche, per rendere doveroso omaggio al loro Gran Maestro. Dal gennaio 1885 le spoglie di Mazzoni, traslate dalla tomba di Prato, riposano nel cimitero del Verano, nel Pantheon dei Gran Maestri e Grandi Dignitari del Grande Oriente d’Italia, area cimiteriale della Massoneria che fu acquistata nel settembre 1880 su impulso del Gran Tesoriere dell’epoca Adriano Lemmi, poi diventato Gran Maestro, sotto la gran maestranza di Giuseppe Petroni.
Approfondimenti: Guglielmo Adilardi, Memorie di Giuseppe Mazzoni (1808-1880). L’uomo, il politico, il massone (1808-1861), Pacini Editore, 2008; Fulvio Conti, Giuseppe Mazzoni in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 72, Treccani, 2008.