Screens wide shut. Cinema e massoneria (Rogas Edizioni) è il libro di Vincenzo Sacco, regista trentenne di Palermo, che accomuna due realtà tanto lontane quanto diverse che però riescono a trovare un punto d’incontro. E lo trovano nel terreno fertile del simbolismo e di quelle rappresentazioni immaginifiche che nelle arti possono determinare il senso di un opera. È noto – e documentato – che simboli e suggestioni massoniche trovano spazio nella letteratura, nella musica, nella pittura, nella scultura e via discorrendo e perciò non è estraneo trovarne tracce anche nel cinema. Vincenzo Sacco, in 350 pagine, parla di questo contatto attraverso l’analisi di singole immagini o di opere cinematografiche complete oppure grazie al contributo di registi e attori famosissimi che fecero della Massoneria una parte integrante della loro vita, basti pensare a Totò o ad altre figure di spicco del cinema soprattutto americano.
Di questo e altro si parlerà il 13 ottobre, ore 17 e 30, al Magneti Cowork di Palermo, con l’autore del libro e il Gran Tesoriere Aggiunto del Grande Oriente d’Italia, Giuseppe Trumbatore, in un interessante confronto che sarà moderato da Nicola Macaione. La partecipazione è aperta a tutti.
L’evento si annuncia di grande richiamo, e non solo per la particolarità del tema. L’evento, che si svolge nell’ambito del programma di attività del Grande Oriente d’Italia per il cinquantenario del Collegio della Sicilia, vuole infatti creare nuove occasioni di conoscenza di una realtà ricca di contenuti, qual è appunto quella massonica, che si trova, ancora oggi, a dover far fronte a violente campagne diffamatorie e a essere oggetto di provvedimenti legislativi fortemente discriminatori per i suoi aderenti.