La massoneria ai tempi del fascismo. Questo il titolo dell’interessante convegno che si è svolto il 12 dicembre a Terni nella sala rossa di palazzo Gazzoli con l’organizzazione dell’associazione culturale “Giuseppe Petroni” e il patrocinio del Comune e della Provincia di Terni, a cui ha preso parte anche il Grande Oriente d`Italia di palazzo Giustiniani. Al tavolo sono intervenuti Sergio Bellezza, cultore di storia locale, con un intervento dal titolo: “Dal delitto Matteotti all`attentato Zaniboni. L’affare Copello e il processo alla massoneria”. A seguire Santi Fedele, Gran Maestro aggiunto e professore ordinario di storia contemporanea all’università di Messina, il quale è intervenuto su “Le leggi speciali. La persecuzione e l’esilio. La rinascita all’estero del Grande Oriente”. Le conclusioni sono state poi affidate a Santino Rizzo, presidente della Corte centrale del Grande Oriente d`Italia. “L’assassinio dell’onorevole Matteotti – è stato detto nel corso dell’evento – sanciva, qualora ce ne fosse bisogno, il carattere violento del fascismo. Le forze democratiche reagivano ritirandosi sull’Aventino, mentre nel Paese si sviluppavano tendenze rivoluzionarie da parte di gruppi come “Italia Libera” e “Patria e Libertà”, in cui si ritrovarono socialisti, anarchici e comunisti, nel sostegno dei connazionali all’estero, raggruppati nelle Avanguardie garibaldine. Forte dappertutto la presenza massonica, da Pacciardi a Misuri, da Mario Angeloni ad Alfredo Morea, da Bencivenga al generale Capello, da Peppino Garibaldi a Tito Zaniboni”. Particolarmente apprezzata ieri mattina, a palazzo Gazzoli, l’esibizione dei Piccoli Romei di San Michele Arcangelo, diretti dal maestro Fabrizio Mastroianni.
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Un commento a “Corriere dell’Umbria•La massoneria e le persecuzioni del fascismo Convegno dell’associazione Petroni al Gazzoli”