Sabato alle ore 11 ospite all’Eurac Vito Mancuso che approfondirà il tema del tempio interiore. Tre le strade che ciascun uomo segue per costruire il suo ma una consente di esaltare la propria individualità e libertà
Il tempio interiore. Come costruirlo e difenderlo senza perdere alcuna libertà individuale e, anzi, rafforzandola. Il teologo italiano Vito Mancuso sarà a Bolzano sabato alle ore 11.00 per un incontro pubblico organizzato all’Accademia Europea dell’Eurac dal Grande Oriente d’Italia. Introdotto dal presidente del Collegio Circoscrizionale Maurizio Lombardo e con la moderazione di Peter Litturi ecco che Mancuso proporrà un tema decisamente profondo ma anche estremamente attuale.
Si partirà dalla concezione antropologica del tempio come presenza universale indiscussa della storia umana. In qualsiasi epoca e presso qualsiasi civiltà. A volte discussa, talvolta controversa, eppure sempre essenziale alla natura stessa dell’essere umano. Così come lo è, anche se meno visibile, la necessità di fare di sè stesso un tempio: “Un luogo appartato rispetto alla via principale. Quel che è certo è che in qualsiasi essere umano esiste una dimensione divina che troviamo nel pensiero che precede le parole”.
Al centro dell’incontro ci sarà proprio il rapporto con questa ricchezza, complessità e inquietudine che abbiamo dentro. “C’è chi realizza una perfetta continuità tra tempio esteriore e interiore replicando dentro di sé il modello di spiritualità o religione che gli viene trasmesso. Pensiamo alla chiesa, al tempio buddista o alla sinagoga. C’è poi chi critica e supera in senso hegeliano, conservando e non negando, quello che impara nel tempio esteriore. Infine c’è chi trova il proprio tempio interiore negando quello esteriore. Sono tre strade e la migliore da percorrere è certamente la seconda per non rinunciare mai alla propria libertà e al senso critico”.
Durante la conferenza Mancuso approfondirà proprio questa via portando a riflettere su come possa essere declinata anche alla vita quotidiana. Le conclusioni saranno poi affidate al Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi.