Di Franco Marina 14 Gennaio 2025
E’ il titolo ci è venuto naturale dopo aver letto la riflessione- ricostruzione del libro di Stefano Bisi ‘’ C’è un giudice a Strasburgo. La commissione antimafia non poteva sequestrare gli elenchi del Grande Oriente d’Italia’’ i sulla arcinota e tormentata vicenda della perquisizione delle sedi del G.O.I e del sequestro di elenchi di iscritti nelle regioni Sicilia e Calabria,su mandato della Commissione Antimafia, in relazione a presunte infiltrazioni di esponenti di ‘ndrangheta e mafia nelle logge massoniche. Una vicenda lacerante,che risale al 2017, paradossale, che ha ottenuto finalmente giustizia con la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’uomo , https://giornalemio.it/politica/la-corte-europea-dei-diritti-delluomo-rende-giustizia-al-grande-oriente-ditalia/. E Bisi la descrive ripercorrendo tutte le fase dei momenti difficili, solo contro tutti, in quelle stanze di Palazzo San Macuto, dove (la storia lo testimonia) erano emesse le sentenze del Tribunale della Santa Inquisizione. E il pensiero o il ricordo, se preferite, non poteva che andare ai Gran Maestri perseguitati del passato e al buon Galileo Galilei, costretto ad ‘’abiurare’’ sulle sue teorie scientifiche pur di salvare la vita. Corsi e ricorsi. Ma Bisi non scantona e non cede nemmeno davanti alle provocazioni o davanti alla ‘’non conoscenza’’ da parte di alcuni componenti della Commissione che non sapevano nemmeno cosa fosse la Massoneria , mostrando- sintetizziamo- lacune anche sul diritto e sulla conoscenza della stessa Costituzione, che con gli articoli 2 e 18 garantisce e tutela l’associazionismo . Siamo all’uno contro tutti e con i colleghi giornalisti, fuori dalle stanze , che premono per sapere come era andata dopo l’incalzare della Commissione che vuole gli elenchi degli iscritti e con alcuni componenti di quell’organismo parlamentare, nostalgici delle leggi del regime fascista , che avevano sciolto e represso la Massoneria. Bisi non si sottrae alle domande, ma tiene la barra dritta, da nocchiero del Vascello , abituato a portare avanti con passione, coerenza e obiettività, la bandiera della difesa dei diritti e della trasparenza per il Grande Oriente d’Italia. E lo fa tenendo viva la fiamma della responsabilità e del rispetto verso la Costituzione italiana. Se lo facessero tutti quelli che hanno giurato fedeltà su quella ‘’ Carta’’ non assisteremmo a lotte tra poteri dello Stato e alle contraddizioni di norme approvate in fretta e furia che mettono a rischio libertà personali, come riportano le ricorrenti cronache del BelPaese, e finiscono con il danneggiare Stato e cittadini.
Il tempo è galantuomo e i nodi arrivano al pettine… Come è accaduto per i ‘’cittadini’’, le citoyens della liberale tradizione francese, del Grande Oriente d’Italia che- come racconta Bisi- si erano rivolti anche al Garante della privacy. Ma questi ‘’ se ne lava le mani’’. Non tutti sono indifferenti e alcuni fanno funzionare la ragione. Arrivano anche pubbliche attestazioni di solidarietà, come accade in Calabria nel corso di una manifestazione pubblica, nel corso della quale esponenti del Pd e del Partito radicale ribadiscono che il provvedimento della Commissione antimafia è stato sproporzionato. Il G.O.I non si ferma e affida all’avvocato Vincenzo Zeno Zencovich il compito di inoltrare il ricorso alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo. Ed è la conseguenza della riflessione di un Bisi che si muove in lungo e in largo all’interno del Vascello ripetendo la frase : “Devo combattere, dobbiamo combattere’’ . Glielo ricordano i volti dei Gran Maestri riportati nei quadri esposti nelle stanze, i volumi della biblioteca e una storia che non può essere interrotta. Del resto c’erano già stati momenti difficili, bui, ma si era sempre trovata la forza per riprendersi.
E qui un passaggio del Libro da ricordare: ‘’ La legge targata Mussolini-Rocco che piace tanto all’onorevole Bindi, venne approvata e solo il deputato comunista Antonio Gramsci capì subito la gravità di quello che veniva fatto : ‘’ Poiché la massoneria in Italia ha rappresentato l’ideologia e l’organizzazione reale della classe borghese capitalistica , chi è contro la massoneria è contro il liberalismo , è contro la tradizione politica della borghesia italiana’’. Ma c’è un giudice a Strasburgo nel 2024 che con calma, competenza e che non perde di vista i ‘’Diritti dell’Uomo’’ chiarisce una volta per tutte all’Italia, che dovrebbe essere la patria del Diritto…, che certe norme ‘’fondamentali’’ di convivenza e di tutela della Costituzione dovrebbero essere prassi consolidata. Finchè non arriva (regalo inaspettato sotto l’albero) quella e mail, con un messaggio in maiuscolo ‘’ URGENTISSIMO. SENTENZA CORTE DI STRASBURGO’ del prof Vincenzo Zeno Zenkovic , letta da Bisi sul telefonino . Era il 19 dicembre. Il messaggio arriva durante una riunione sulla piattaforma zoom, con il gran maestro aggiunto Antonio Seminario e i manager della Fiera di Rimini per parlare delle organizzazione della gran Loggia dell’equinozio di primavera 2025. Una notizia bomba, come la definisce Bisi, da edizione straordinaria…e la comunicazione è immediata.
Il resto è nella articolata sentenza di 40 pagine ,contenuta nel libro ’ C’è un giudice a Strasburgo. La commissione antimafia non poteva sequestrare gli elenchi del Grande Oriente d’Italia’. Per farla breve ‘’la perquisizione e il sequestro costituivano una violazione dell’articolo 8 della Convenzione europea dei Diritti dell’uomo, che protegge il domicili e la riservatezza’’ . E poi ‘’la motivazione del provvedimento era assolutamente generica non sussistendo ‘’ elementi che avrebbero potuto suffragare un ragionevole sospetto del coinvolgimento dell’Associazione nei fatti oggetto di indagine’’. La Corte di Strasburgo ha emesso questo dispositivo che rappresenta anche un monito per chi vorrebbe colpire il diritto di associazione. C’è materiale per rafforzare gli anticorpi a difesa della Costituzione dagli attacchi espliciti e subdoli di sminuirne portata, garanzie ,da pericolose derive autoritarie che stanno attraversando anche le democrazie del Pianeta. La libertà di pensiero non ha prezzo. Non dimentichiamolo. E coinvolgiamo i giovani, che sono il futuro delle nostre Istituzioni, investendo in partecipazione, conoscenza, spirito critico e costruttivo.