Il nome di Luigi de Magistris campeggia per primo sulla locandina del convegno pubblicata anche sul sito del Grande Oriente d’Italia, sotto la scritta: «Hanno dato disponibilità a partecipare all’evento aperto al pubblico». Seguono, oltre al nome del primo cittadino di Napoli, quelli di Francesco Di Donato, docente di Storia delle Dottrine e delle Istituzioni politiche; di Giuseppe Benedetto – presidente della Fondazione Einaudi; di Andrea Cozzolino – europarlamentare; di Aldo Patriciello – europarlamentare; di Massimo Calenda – giornalista; di Stefano Bisi – gran maestro del Grande Oriente d’Italia. L’appuntamento pubblico è a Napoli per il 17 ottobre prossimo, alle 18,30 nell’hotel Royal-Continental in via Partenope. «Grammatica universale dei diritti umani: Liberté, Egalité, Fraternité», è questo il tema del convegno. Evento, organizzato dal Collegio dei maestri venerabili della Campania-Lucania del Grande Oriente d’Italia. Spiega Achille Castaldi, maestro venerabile del circolo Darwin di Napoli: «Abbiamo accolto con favore la disponibilità ai lavori dei relatori e quella del sindaco di Napoli, de Magistris che dovrebbe venire a portare i saluti della città. Lo aspettiamo per un momento di confronto alla luce del sole che vedrà impegnati tanti illustri relatori». A fare gli onori di casa Castaldi, insieme con Lucio D’Oriano, quest’ultimo a capo del collegio CampaniaLucania. Negli ambienti del Grande Oriente l’invito esteso al sindaco di Napoli è stato salutato con particolare soddisfazione. In passato infatti i giudizi del primo cittadino nei confronti della massoneria non sono stati certamente teneri. Nei libri sulla sua storia di magistrato in Calabria e nelle interviste l’ex pm ha spesso sottolineato di essere stato ostacolato dai poteri massonici, anche se ha chiarito che si trattava di «massoneria deviata». La stessa celebre inchiesta Why not prendeva le mosse dall’ipotetica esistenza di un gruppo di potere trasversale tenuto insieme da una loggia massonica coperta, giornalisticamente nota come «La Loggia di San Marino». A tale presunta loggia massonica, che avrebbe influito sulle scelte di amministrazioni pubbliche per l’utilizzo di finanziamenti e l’assegnazione di appalti, sarebbero stati iscritti alcuni degli indagati. È doveroso ribadire che il Grande Oriente d’Italia non c’entra nulla con logge coperte ma è la più antica e numerosa comunione massonica d’Italia. Da alcuni mesi però il Grande Oriente è al centro di uno scontro politico-giudiziario con la Commissione parlamentare Antimafia e, in particolare, con il suo presidente Rosy Bindi. Il primo marzo scorso proprio per ordine della Commissione vennero sequestrati dalla Guardia di Finanza gli elenchi degli iscritti di Sicilia e Calabria. Una misura imposta a giudizio dei commissari dalla necessità di conoscere i nomi di alcuni aderenti nell’ambito dell’indagine parlamentare su presunte infiltrazioni di elementi della criminalità organizzate in alcune logge delle due regioni. Secondo Bindi l’invio della Guardia di Finanza sarebbe stato inevitabile dopo il rifiuto di consegnare gli elenchi da parte dei responsabili nazionali. Invece il gran maestro Stefano Bisi ha più volte replicato: «Noi collaboriamo con tutte le istituzioni della Repubblica, e naturalmente anche con la commissione Antimafia, ma collaborare con l’Antimafia non vuol dire consegnare gli elenchi dei Fratelli, possiamo collaborare se ci sono necessità. Abbiamo partecipato a una prima audizione, poi a una seconda audizione, parlando due ore ciascuna. Io ho fornito la costituzione e il regolamento del Goi e ho fornito tutte le informazioni di cui sono a conoscenza. C’è una cosa però che non capisco. Se ci sono sospetti di infiltrazioni, siccome la responsabilità è individuale, ci dicano chi sono i malavitosi e noi prenderemo provvedimenti». La querelle è poi finita in tribunale perché Bisi ha sporto denuncia nei confronti dell’Antimafia. Tornando al convegno di martedì prossimo i temi sono quelli tradizionali delle «fratellanze». I concetti di libertà, uguaglianza, fraternità «sono un valore che va difeso e garantito spiegano i massoni -, oltre a rappresentare un simbolo universale, chiave di volta irrinunciabile della moderna cultura. I due temi sono quindi collegati e di estrema attualità in un contesto nel quale vengano messi in discussione, considerato che essi sono un imprescindibile baluardo dell’umanità dei diritti contro la barbarie della negazione del diritto». ( di Roberto Russo)