Mercoledì 27 maggio a Casa Nathan il Gran Maestro Stefano Bisi è intervenuto alla manifestazione del Servizio Biblioteca che ha riproposto due incontri di successo avvenuti in Gran Loggia. Si tratta della presentazione del volume Il Bussante. Che cosa è (e non è) la massoneria. a cura di Luciano Paolo Gajà, Carmelo Muscato, Moreno Neri (Editoriale Jouvence) con il curatore Moreno Neri e per la rassegna Il Cinema in Biblioteca della proiezione di una sintesi del film Umanità di Elvira Giallanella (1919), introdotta dal regista televisivo Enzo Antonio Cicchino. La serata è stata condotta dal Bibliotecario Bernardino Fioravanti.
Moreno Neri nel prendere la parola e nel ringraziare il Grande Oratore Claudio Bonvecchio, direttore della collana Gli Strumenti del Libero Muratore dell’Editoriale Jouvence, ha illustrato il progetto editoriale che sta dietro all’opuscolo del bussante, il primo ad essere uscito. L’esigenza è stata quella di tradurre l’antica tradizione massonica nella società globalizzata in cui viviamo dominata dal Web e dai social network. Nel ‘700 esistevano i catechismi massonici che spiegavano alcuni aspetti iniziali e introduttivi dell’istituzione, oggi c’è la rete con le sue faq, ovvero le domande frequenti che hanno ispirato la lunga serie di domande e risposte che caratterizzano questo lavoro. Si è cercato cioè di comunicare ad ogni potenziale bussante ciò che effettivamente è la Massoneria, quali sono gli obiettivi che si prefigge, attraverso la suddivisione in cinque sezioni: 1) che cosa è la massoneria; 2) ciò che la massoneria non è; 3) ciò che la massoneria può offrire; 4) come si diventa massoni; 5) alcuni massoni famosi. Il volumetto è impreziosito da un piccolo glossario massonico che serve a fornire un primo orientamento generale. E’ seguito un dibattito con il pubblico presente in sala che ha animato la serata.
Fioravanti ha ricordato come la nostra Istituzione possa contare su un grande patrimonio simbolico in grado di orientare il massone alla qualità e allo spessore dei lavori, e ha sottolineato anche come il cambiamento si ottenga solo con un lavoro costante su se stessi compiuto frequentando assiduamente le logge.
Il Gran Maestro Stefano Bisi ha sottolineato, tra le altre cose, come questo libro sia uno strumento utilissimo sia per soddisfare le curiosità di chi si avvicina all’Istituzione sia per ogni fratello che già frequenta le logge per comprendere a pieno la responsabilità di presentare una persona che si affaccia alle porte del Tempio o di determinarne la sua entrata o meno con le cosiddette tavole informative. Una domanda frequente che sento pronunciare è il livello culturale e economico che si deve avere per entrare in Massoneria, secondo me ciò che un aspirante massone deve possedere è una forte disponibilità ad apprendere ; ciò che si impara durante le nostre riunioni è a parlare uno alla volta e a non sovrapporsi mai.
La serata è proseguita con la proiezione di una selezione del film muto Umanità, per gentile concessione del Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale che lo ha restaurato, realizzata e introdotta dal regista televisivo Enzo Antonio Cicchino.
Cicchino ha fornito utili elementi di contesto per comprendere la pellicola realizzata nel 1919 dalla prima regista donna, Elvira Giallanella. Il soggetto del film fu scritto nel 1915 con il paese appena entrato in guerra e l’Europa che si scannava. “Tranquillino dopo la guerra vuole creare il mondo …nuovo” è un poemetto ironico, scanzonato, composto di alcune centinaia di versi in rima baciata. Gli stessi che poi la regista inserisce nelle molte didascalie. Ciò che ha Cicchino è che agli inizi del Novecento più di un terzo della popolazione europea era costituita da cittadini al di sotto dei 14 anni. Solo in Italia, nel 1911, i giovanissimi erano 12 milioni e la novità assoluta di questo film sta proprio nella scelta degli attori-bambini. Il Padre Eterno è l’unico vero adulto del film. “Umanità” è un prototipo. La regista parte dall’idea di realizzare una serie di pellicole senza attori adulti perché innervano emozioni su meccanismi inconsci che toccano più facilmente lo spettatore. Precorre i tempi, anticipa di un decennio la Shirley Temple che conquista gli schermi Usa e con incassi record per tutti gli anni ’30. Ma anche film ispirati a Kipling, Twain, Barrie.
Nel concludere la serata il Bibliotecario ha sottolineato come il Grande Oriente d’Italia continui ad occuparsi di cinema, individuando alcuni elementi di suggestione massonica che arricchiscono il dibattitto.