“Dal Vascello lanciamo un messaggio di pace, di fratellanza, di amore, perché il mondo ha bisogno di amore, dell’amore fraterno. Dell’amore dei liberi muratori”. Con queste parole il Gran Maestro Stefano Bisi concluse la sua allocuzione per le celebrazioni dell’Equinozio d’Autunno e dell’anniversario del XX Settembre del 2015. Un’allocuzione in cui si soffermó sul Sommo Poeta del quale ricorrevano i 750 anni dalla nascita, ma rivolse anche il suo pensiero alla grande emergenza umanitaria che allora come oggi stiamo vivendo. “Non dimentichiamoci mai – fu il suo invito- che il sole sorge per tutti e che tutti gli esseri, proprio nel momento in cui assistiamo a un nuovo esodo biblico, quello dei migranti, hanno diritto a una esistenza dignitosa, senza distinzione di sesso, di razza, di religione. I Liberi Muratori non buttano in mare coloro che arrivano sulle nostre coste per cercare la felicità. Noi non possiamo consentire che per tanti bambini il Mediterraneo sia culla e bara”.
Tra gli eventi a latere che vennero organizzati in quell’occasione una tavola rotonda ispirata al verso 76 del Canto XVI del Purgatorio che affronta la questione del libero arbitrio : “Lume v’è dato a bene e a malizia, / e libero voler”. Sul palco accanto al Gran Maestro Stefano Bisi, come relatori Luigi Maria Di Corato, direttore della Fondazione Brescia Musei ; Eugenio Giani, all’epoca presidente del Consiglio Regionale della Toscana, dal 2020 presidente della regione; i senatori Mario Mauro e Riccardo Nencini, il giornalista Nico Piro. Moderatore il giornalista Claudio Giomini.
Dopo il dibattito della mattina, nella stessa giornata si tornó a parlare di Dante con uno spettacolo di musica e parole intitolato “Il Viaggio”. A raccontare in maniera insolita il Sommo Poeta fu Alfredo Altieri, scrittore e attento ricercatore della storia e delle tradizioni popolari dell’area fiorentina e toscana, che ha tratteggiato un insolito identikit comportamentale, psicologico e anche fisico dell’Alighieri. Una happening davvero coinvolgente e originale arricchita dalla preziosa lettura del XXVI Canto dell’Inferno, quello in cui nell’ottava bolgia Dante incontra Ulisse, icona della grande sete di conoscenza dell’essere umano, fatta dall’attore Marco Feroci, volto noto della tv ma anche interprete mirabile sulla scena di opere recitate in versi di Sofocle, Shakespeare, Marivaux, Beckett, Brecht , e dall’esecuzione al pianoforte di Andrea Feroci dei brani “Al Chiaro di Luna” di Beethoven e “Mefisto Waltz” di Liszt.
Il giorno successivo la manifestazione proseguí con l’omaggio a Garibaldi e ad Anita sul Gianicolo e con la cerimonia di commemorazione dei fatti di Porta Pia nel 145esimo anniversario della Breccia.
Leggi la cronaca degli eventi su Erasmo cliccando qui