E’ online Erasmo di dicembre 2024. Il numero apre con la notizia della condanna dell’ Italia da parte della Corte dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo per il sequestro degli elenchi degli iscritti al Goi di Sicilia e Calabria disposto il primo marzo del 2017 dalla Commissione Antimafia presieduta dall’on. Rosy Bindi. Uno storico risultato, come lo ha definito il Gran Maestro Stefano Bisi, nel comunicato diffuso dal Grande Oriente non appena il tribunale ha depositato la sentenza.
Seguono due articoli dedicati al Solstizio d’Inverno, riletto in chiave iniziatica attraverso l’Inno del Sole del faraone Akhenaton e attraverso l’interpretazione che a questo evento astronomico dà il grande iniziato e filosofo Renè Guenon.
Vengono poi riportati i comunicati del Grande Oriente d’Italia del 27 novembre e del 14 dicembre, due importanti precisazioni: la prima relativa alla pubblicazione di notizie errate secondo le quali il GOI sarebbe stato “commissariato” ovvero posto in stato di “amministrazione giudiziaria; la seconda relativa a un titolo pubblicato sull’agenzia di stampa Agenparl ritenuto lesivo, ampiamente distorsivo e non rispondente alla realtà dei fatti ed a vicende giudiziarie in corso.
Spazio poi: al ciclo di presentazioni del libro di Bisi “Le dittature serrano i cuori”, che ricostruisce la tragica vicenda di Giovanni Becciolini, trucidato dalle camicie nere a Firenze nella notte di San Bartolomeo del 1925; all’incontro che si è tenuto a Giarre dedicato a Cagliostro, nel corso del quale è stato illustrato un documento inedito che getta nuova luce sul processo cui fu sottoposto dall’Inquisizione; alla trasferta a Londra di alcuni rappresentanti della loggia Rhegion di Reggio Calabria; all’iniziativa della Biblioteca di Foggia intitolata all’intellettuale massone Carlo Gentile, a 40 anni dal suo passaggio all’Oriente Eterno. Poi le news, e tre articoli, uno su William Hoghart, incisore e pittore inglese del Settecento, uno su Enrico Fermi, il fisico e massone da Nobel di cui ricorre il settantesimo anniversario della morte, e uno sullo scultore Emilio Gallori, passato all’Oriente Eterno la vigilia di Natale di cento anni fa.