Sala gremita, sabato 13 febbraio, all’Oratorio della Carità per la presentazione del volume “La Massoneria nella Provincia di Ancona” di Luca Guazzati (edito da Pixel), che ha offerto l’occasione per rendere noto che il 25 febbraio 2015 è sorta la loggia Gentile da Fabriano dopo novant’anni di assenza dell’ordine dalla città. La gemmazione della Loggia Garibaldi 140 di Ancona in quasi tutti i paesi della provincia, consegna spunti di storia locale poco noti: emergono dai simboli di squadra e compasso sparsi sulle lapidi delle più illustri tombe dei cimiteri, protagonisti e personalità di famiglie massoniche: il marchese Colocci a lesi (principale promotore del monumento capitolino a Giordano Bruno), il famoso Pergoli di Falconara e lo storico Pietro Castagnari di Fabriano. Sono intervenuti all’incontro, patrocinato dal Collegio Circoscrizionale delle Marche del Grande Oriente d’Italia, Giancarlo Castagnari, Renzo Franciolini e Sergio Bellezza. Ha moderato i lavori Fabrizio Illuminati, Presidente Circoscrizionale. L’organizzazione era a cura, tra gli altri, di Marco Russo. Interessante il capitolo del libro riservato a Fabriano, con approfondimenti sulla Massoneria a cavallo tra Ottocento e Novecento. Molti iscritti prima dell’avvento del fascismo, erano repubblicani, anarchici, mazziniani, uomini di sinistra, mentre rimane noto l’attrito con le forze clericali e il presunto assalto durante una processione del Corpus Domini nel 1911. E’ stata ricordata la monumentale tomba della famiglia Meloni, composta da liberi professionisti nella Fabriano di inizio Novecento. La Massoneria fabrianese svolgeva un ruolo di guida in una città dove la rivoluzione industriale comportò la nascita di un proletariato del tutto nuovo. Uno dei luoghi deputati per gli incontri era la splendida farmacia Mazzolini-Giuseppucci, a cui prendevano parte liberi pensatori, intellettuali e politici. Erano iscritti, tra gli altri, Pietro Castagnari, Riccardo Grassetti, Adolfo Ricci e Pietro Serafini. Conclude Luca Guazzati nella sua introduzione: “I luoghi di incontro e confronto della Massoneria sono veri e propri santuari di simboli, icone e significati esoterici, di storie ed esperienze e ricche, emozionanti per ciò che sempre hanno saputo esprimere. Un messaggio formativo e culturale alle generazioni future”. (Alessandro Moscè)