“A quasi 25 anni da una morte irragionevole e mai chiarita, nel pantheon della libertà, la Libera Muratoria rende onore a uno dei suoi figli più cari e più liberi: Lando Conti. Lo ricordiamo come uomo del dialogo e di profonda sensibilità, esempio di tolleranza e ragione applicata alla politica. La storia ha dato ragione a quell’uomo buono che vive nei nostri cuori. Il piombo della violenza cieca non potrà cancellarne il ricordo”.
Così, in una nota, Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, ricorda Lando Conti, ucciso dalle Br il 10 febbraio del 1986 con diciassette colpi di pistola. Aveva solo 52 anni e lasciava la moglie e quattro figli.
“Compiuti i suoi doveri di imprenditore e di politico nei quali metteva la passione di chi è abituato a lottare per gli ideali – sottolinea il Gran Maestro del Goi, – erano la famiglia e gli amici la sua ricchezza. Sapeva declinare ogni giorno, in maniera gioviale, quei principi di umanità e di fratellanza che la famiglia gli aveva insegnato attraverso il pensiero repubblicano e la scuola di vita della Massoneria”.
“Fratello massone della Loggia Abramo Lincoln del Grande Oriente d’Italia, e repubblicano convinto, Lando testimoniò con la vita e con le opere – conclude Raffi – che la politica deve operare per il bene di tutti e mai a vantaggio di una parte sola. La sua lezione di profonda umanità ci fa ancora strada”.
(ANSA) COM-NM/DLM 9 febbraio 2010