Giordano Bruno protagonista nel libro di Bucciantini ‘Campo dei Fiori’ e nella cultura del libero pensiero

(Doppio Zero) In copertina, sullo sfondo di un cielo temporalesco, si staglia, tetra e angosciante, l’immagine della protagonista di Campo dei Fiori di Massimo Bucciantini, la statua di Giordano Bruno che sorge a Roma in Campo de’ Fiori. L’oscurità incombente fa apparire la statua un neo-gotico spettro, un revenant. E tale in fondo è stato il “Nolano” (come si autodefiniva nei suoi dialoghi italiani), arso vivo nel 1600 nella stessa Piazza che ne conserva il monumento, dopo una prigionia quasi decennale tra le carceri dell’Inquisizione romana: un “ritornante”, dopo secoli di quasi oblio, nella cultura italiana di metà Ottocento. Il precursore dell’idea di un universo infinito, di una natura vivente e divinizzata, in cui immergersi nelle forme dell’eroico furore, era stato “riscoperto” a fine Settecento, dal giovane Schelling, in cerca di una rinnovata filosofia della natura. Da noi, si deve attendere la stagione risorgimentale per ritrovare Bruno, accanto a Campanella e Galileo, fra i simboli della resistenza del pensiero contro l’arroganza dogmatica della Chiesa… Leggi l’articolo su “Doppio Zero” di Mario Porro



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