Natura Est. Fibonacci tour per la Pace. Personale dell’artista Giorgio Piccaia fino al 31 ottobre al Centro Internazionale Breva in via Formentini,10 a Milano. Il titolo di questa mostra, a cura di Massimo Borgato, dice due cose: “La Natura c’è” e “La Natura è ad Est”, in Oriente, dove nascono il sole, la vita, la cultura, la spiritualità, e anche dove sono nati i numeri.
I numeri indiani sarebbero infatti all’origine del nostro sistema numerico (con l’invenzione dello zero si facilitarono gli scambi commerciali). I Pitagorici dicevano che “tutto è numero”. I numeri non si possono vedere (non si può vedere un 1 appeso ad un albero…), ma si manifestano (ad esempio nelle proporzioni di un albero).
Proprio i numeri sono i protagonisti delle opere presentate. I numeri, insieme ad un fiore. Quello al quale il Creatore aveva dimenticato di dare un nome, e che quindi si chiama con la sua rivendicazione gentile: “Non ti scordar di me” (o myosotis). Un fiore che ha 5 petali, numero presente della Serie di Fibonacci, cui tutto il lavoro di Giorgio Piccaia si ispira. Una serie progressiva ed infinita.
“Uso i numeri – spiega Piccaia che ha incontrato i visitatori il 10 ottobre alle 18 insieme al critico d’arte Marco Eugenio di Giandomenico e poi ancora sabato 12 ottobre in occasione della Giornata del Contemporaneo- come fossero pittogrammi, e li faccio roteare come se appartenessero alla Natura e come se creassero un mondo. Numeri e Natura sono collegati. Quando si arriva ad esempio, nella Serie, al numero 144 (12 per 12), se lo si divide per 89 (che è il numero che lo precede nella Sequenza), si ha un numero irrazionale (1,618 etc), chiamato anche PHI (numero della Sezione Aurea, che esiste in Natura.) Il mio lavoro è un omaggio alla perfezione della Natura e dell’Essere Umano. Per ogni tela ricomincio sempre dal numero 1, per indicare l’importanza dell’unità.
Come omaggio al padre di Giorgio -l’artista Matteo Piccaia- la colonna sonora della mostra è un’opera di Poesia Sonora, intitolata Punto (voce di Chiara Zocchi, elettronica di Emmanuel Rabu), realizzata a partire da alcune “massime” o “aforismi” o “frammenti”, che Matteo scriveva su dei pezzetti di carta. Chiara Zocchi ha selezionato e registrato alcune di queste frasi, in cui compaiono dei numeri, come riferimento a Fibonacci, ed Emmanuel ha creato una partizione elettronica: “Ho fatto delle prove sequenziando e numerando le tracce da 0 a 9 e suonando la scala in base alle regole della Suite di Fibonacci”.
Scheda
Giorgio Piccaia, pittore e scultore, è nato nel 1955 a Ginevra, in Svizzera e vive e lavora in Piemonte in provincia di Novara. È figlio d’arte, fin da piccolo frequenta con il padre gli ambienti artistici ginevrini prima e milanesi poi. L’incontro con John Cage nello storico concerto del ’77 al Teatro Lirico di Milano e nel 1978 con Jerzy Grotowski a Wroclaw nel Teatro Laboratorio segnano la sua arte.
Lo spoglio del non essenziale e l’ascolto di se stessi e dell’ambiente in cui viviamo, imparato dai due maestri, caratterizza ancora adesso l’arte di Piccaia. Nei primi anni Ottanta frequenta Corrado Levi nella Facoltà di Architettura a Milano, incontro fondamentale che gli ha permesso, dopo il lavoro sul corpo con performance e happening, di giungere alla pittura e alle arti visive. Nel 2018 con l’amico monaco Gregory Sinaite del Monastero di Santa Caterina sul Sinai riscopre Leonardo Pisano detto Fibonacci, matematico dell’Alto Medioevo. Attualmente il suo progetto artistico è legato ai numeri della Sequenza di Fibonacci e ai Myosotis, che Piccaia dice “mi riportano alla semplicità della Natura, alla vittoria su me stesso e alla riscoperta della Felicità”.
DEART / NF3 STUDIO DI MASSIMO BORGATO
DeArt nasce nel 2024 come progetto parallelo di NF3: WEB3 Studio fondato con l’obiettivo di semplificare l’approccio verso le nuove tecnologie, come NFT e Blockchain, che stanno ridefinendo il mondo dell’arte e del marketing digitale attraverso strategie di comunicazione innovative e all’avanguardia.
Tra le iniziative di NF3 Studio, per rafforzare la sua presenza attiva nel WEB3, c’è il progetto e collettivo artistico DeArt, attraverso il quale vengono organizzati eventi e mostre dedicate all’arte digitale. DeArt rappresenta una piattaforma per artisti e creativi nel campo del digitale, promuovendo l’esplorazione artistica attraverso il WEB3 e gli NFT, e contribuendo a ridefinire i confini dell’arte contemporanea in un mondo sempre più digitalizzato.
Nella mostra dedicata a Giorgio Piccaia, DeArt creerà un ponte fra fisico e virtuale utilizzando la tecnologia NFC per portare per la prima volta le opere del maestro nel mondo digitale.
Il chip NFC sarà applicato sul retro delle opere e permetterà, avvicinando uno smartphone, di ricevere una notifica che consentirà l’accesso a un’area online contenente il certificato di autenticità (NFT) e le informazioni sull’opera (titolo, anno di produzione, artista, dimensioni, tecnica, storia dei trasferimenti, data di caricamento sulla blockchain, ecc.). Tutti questi dati saranno registrati in modo indelebile e decentralizzato sulla blockchain. In questo modo, la tecnologia NFT viene utilizzata come forma più avanzata di certificazione dell’opera, mentre il chip NFC funge da mezzo per assicurare la proprietà e proteggere dalla contraffazione.
CENTRO INTERNAZIONALE BRERA
Il Centro Internazionale Brera è una associazione di democrazia culturale, custode della biblioteca storica del socialismo, promotrice in 50 anni di battaglie anti autoritarie e per i diritti umani in Europa e nel Mondo.
Il Centro Internazionale di Brera nella ex Chiesa prima e ora nella Canonica di San Carpoforo volge in modo continuativo e autofinanziato, un’attività di promozione e produzione culturale d’avanguardia – in particolare nel campo delle arti visive, cinematografiche, teatrali, letterarie e multimediali – che si è sempre legata ai temi sociali nel segno della tutela dei diritti umani in collaborazione con organizzazioni e personalità intellettuali ed artistiche di livello internazionale.
Dal Centro sono passati protagonisti della letteratura, della scienza, del cinema e della musica come Vaclav Havel, il regista Wajda, Lech Walesa, Sacharov, Jiri Pelikan, David Cooper, André Glucksmann, Brian Eno, Jack Lang.
Si sono svolti stage dell’Odin Teatret, di Pina Bausch e di Rebecca Horn.