Gran Loggia 2015. Le mostre del Servizio Biblioteca

“Il Grande Oriente d’Italia nella storia del Novecento” è il titolo dell’esposizione del Servizio Biblioteca che verrà allestita in Gran Loggia. La mostra illustra il contributo della Massoneria ai grandi avvenimenti del secolo passato: dalla Grande Guerra all’Impresa di Fiume sino all’impegno antifascista di molti dirigenti dell’Istituzione che hanno continuato a lavorare, anche dopo la messa al bando della libera muratoria nel 1925, in clandestinità e in seno al ricostituito Grande Oriente d’Italia in esilio.

Una parte della mostra sarà dedicata anche ai diversi Riti e in particolare al Rito Scozzese Antico e Accettato con una selezione di oggetti e documenti rari. Rimanendo in questo ambito ampio spazio troveranno, inoltre, i libri più rappresentativi facenti parte della Collezione Garattini come alcuni opuscoli novecenteschi delle logge del Grande Oriente, i rituali della loggia “Sebezia” all’Oriente di Napoli di Domenico Angherà e alcuni volumi preziosi del Settecento e della prima metà dell’Ottocento sui diversi Riti.

Sarà presente anche una selezione di periodici molto rari e per lo più sconosciuti ai repertori bibliografici massonici (Maruzzi, Lattanzi) come la rivista Nuova Era Massonica Organo del S.C.G.O. nella Valle di Palermo per gli anni dal 1876 al 1878 e, soprattutto, alcune riviste, a partire dal 1945, che ricostruiscono la frammentata storia di alcune obbedienze che rivendicavano una filiazione dalla secessione di Saverio Fera (Gran Loggia d’Italia di Piazza del Gesù) ugualmente rappresentata con Annuari, Bollettini e Rituali a partire dal 1908.

Un contributo al pregiudizio. La satira antimassonica

Nel corso della sua storia plurisecolare l’Istituzione Massonica non è potuta sfuggire alla satira, divenendo oggetto di persecuzione da parte di sistemi politici autoritari. Questa mostra intende offrire un quadro complessivo del fenomeno antimassonico dimostrando come la satira di potere non fu mai storica e obiettiva non ritenendo neppure necessario spiegare come e perché ci dovesse essere un legame tra la Massonerie e le più varie forme sociali, culturali e politiche ritenute all’occasione ostili.

Le tre sezioni in cui è organizzata l’esposizione illustrano gli estremi del fenomeno antimassonico, rappresentando la satira neutrale, quella fascista e quella socialista, non limitandosi ad illustrazioni provenienti dall’Italia. Ci troviamo di fronte a rappresentazioni dei riti con cazzuola e grembiulino traboccanti di luoghi comuni e frasi fatte, di una furia iconoclasta intesa a sminuire e negare con ogni argomento l’opera della massoneria. Il carattere astioso e presuntuoso della critica si esprime attraverso raffigurazioni improbabili e semplicistiche dove gli appartenenti alla setta sono esseri semiumani deformi e perennemente incappucciati, perciò considerati viziosi o pericolosi.



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