Gino Cervi. Carlo Dapporto. Ettore Petrolini. Annibale Ninchi. Alighiero Noschese. Gino Cervi. Carlo Dapporto. Totò. Arnoldo Foà. Ettore Maiorca. Hugo Pratt. Giovanni Bovio. Giosuè Carducci. Emilio Servadio. Mario Angeloni. Ernesto Nathan. Ma anche John Glenn, Clarke Gable. Edwin Aldrin, Leroy Gordon. John Wayne. Cecil De Mille. Glenn Ford. Buffalo Bill. Arthur Conan Doyle. Oscar Wilde. Rudyard Kipling. Attori, scrittori, poeti, filosofi, astronauti. Grandi presidenti degli Stati Uniti come Franklyn Delano Roosevelt. E poi John Pemberton, l’inventore della formula della Coca Cola. Frank Hoover, l’inventore dell’aspirapolvere. Sono solo alcuni dei tanti liberi muratori protagonisti di “300 anni di Luce” la mostra dedicata ai “Massoni celebri del Novecento” inaugurata oggi in apertura della Gran Loggia 2017 dal Gran Maestro Stefano Bisi, firmata da Andrea Speziali, il giovane esperto di Art Nouveau che lo scorso anno ha realizzato, sempre per la Gran Loggia al Palacongressi, una mostra sul massone Alphonse Mucha e la Libera Muratoria.
L’interessante rassegna getta luce, attraverso grande personaggi famosi, i tanti ambiti illuminati dalla luce massonica, in Italia e nel mondo, in trecento anni di Massoneria moderna che quest’anno si festeggiano ovunque. Dalla mostra è possibile capire anche i grandi cambiamenti che la Libera Muratoria ha provocato nella società dalla sua nascita, avvvenuta il 24 giugno del 1717 a Londra. Fu in quella data che quattro logge inglesi segnarono lo spartiacque tra Massoneria operativa e Massoneria speculativa istituzionalizzando un fenomeno ormai diffuso da circa un secolo e comunque da quando le confraternite di mestiere, ormai in crisi, avevano cominciato ad ‘accettare’ al loro interno persone estranee alla pratica, appunto, di mestiere. Uomini di cultura e di ricerca, ma anche della religione, della politica e della economia, si trovarono così in ‘logge’, ispirate a principi etici e spirituali, che consentivano ai loro aderenti di stare insieme in piena libertà di espressione e di pensiero. Logge costituite da uomini che dialogavano tra loro e crescevano in spirito alimentandosi della conoscenza reciproca. Pur nella diversità. Erano i primordi del principio di tolleranza che proprio nelle antiche logge massoniche fece la sua prima apparizione. Cosa non da poco, forse non per tutti, ma che segnò l’inizio di una nuova epoca. Fu l’affacciarsi di un nuovo modo di pensare – e di agire – che aprì la strada al mondo moderno in termini di civiltà e progresso.
Alcuni pannelli della mostra
2 commenti a “Gran Loggia 2017. Massoneria: trecento anni di modernità. In mostra i massoni famosi protagonisti del Novecento”