All’on. Daniele Capezzone, che in questi mesi è stato vicino al Grande Oriente d’Italia, sostenendolo nella sua battaglia per la libertà di associazione, il Gran Maestro Stefano Bisi ha consegnato la Galileo Galilei, la massima onorificenza massonica destinata a personalità che non appartengono alla Comunione. E lo ha fatto a tempio aperto a conclusione della prima giornata dei lavori della Gran Loggia, che si tiene a Rimini. “Sono felice, confuso ed emozionato per questo riconoscimento”, ha detto Capezzone, che ha raccontato di aver visitato la mostra organizzata dal Servizio Biblioteca. “Sono rimasto colpito e anche commosso dal parallelo così tremendo e così vero “tra l’attacco alla democrazia e alla vostra istituzione” e dalla tragica vicenda riassunta nel radiodramma dedicato a Giordano Bruno Ferrari, libero muratore martire della Resistenza . “Sono stato felice – ha aggiunto- di aver ricevuto in dono, una cosa che non conoscevo, cioè il rapporto del 1945 messo a punto dal comitato della Massoneria americana che in una sorta di piano Marshall ante litteram si preoccupava delle Obbedienze massoniche e della libertà in Europa. E ho pensato a quanto grandi siano alle tragedie rispetto alle risibili cose, alla tragedia e poi farsa che abbiamo vissuto in quest’ultimo anno e mezzo. E’ stato un onore camminare accanto alla vostra istituzione “, ha sottolineato scherzosamente aggiungendo: “Permettetemi di sorridere insieme, ora possiamo farlo, su un colle di Roma che ci è caro, il Gianicolo, accanto alla statua di Giuseppe Garibaldi, abbiamo almeno evitato, dove poco lontano, come sapete, c’è un’altra statua, quella ad Anita Garibaldi, ecco che quella statua fosse sostituita con la statua di Rosy Bindi a cavallo”. Una battuta che è stata assai applaudita.
“Ma due cose – ha detto Capezzone – che mi stanno a cuore, mi preme ancora dire qui in questo vostro tempio della libertà. La prima è che dobbiamo fare attenzione al vento che spira, non solo in Italia, ma anche in altri paesi che amiamo, un vento che è il più pericoloso da 50 anni a questa parte, un vento che è contro il libero pensiero, la libera parola. Dobbiamo fare attenzione ai nuovi mostri. I mostri si mostrano infatti ogni volta in maniera diversa. Oggi i mostri – ha osservato- arrivano vestiti da tolleranti che in nome della tolleranza, la rovesciano, così una parola finisce per significare il suo opposto e incide gli spazi della libertà”. E ancora, ha proseguito Capezzone, occorre fare attenzione alla tecnologia. “Si è ridotta a nove secondi, come quella di un pesce rosso, la soglia media di attenzione dei più giovani. E il tempio medio che un adulto dedica a leggere un qualsiasi contenuto su Internet raramente si avvicina ai 17 secondi: titolo, sottotitolo e un like. Perchè dico queste cose in questo luogo. Perchè – ha spiegato- più che mai occorrono luoghi come questo luogo, non ne conosco molti altri, non ne conosco altri, che possano fare due cose: nel proprio interno custodire come una cosa sacra una sapienza antica, un metodo diverso e poi andare fuori e trovare nuovi linguaggi e nuove forme per parlare a quelli che sono fratelli minori ai quali occorre comunque che arrivi la vostra saggezza. Non sono pessimista – ha concluso Capezzone – e nemmeno spaventato. Sono ottimista e continuo a pensare che un tempo non lontano la razionalità e la scienza possano prevalere sulla superstizione, il rispetto sull’intolleranza, il dubbio sul dogma, la libertà sulla tirannia, e anche Anita Garibaldi su Rosy Bindi”.
Video Fonte Vista Liguria
Purtroppo le persone alle quali sta a cuore la libertà di associazione sono poche, Daniele Capezzone è un esempio da valorizzare. Giusto assegnargli la nostra massima riconoscenza.