Nell’ambito della rassegna “Incontro con l’autore”, organizzata in Gran Loggia dal Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia, è stato presentato il volume “La Massoneria nel Parlamento” (Morlacchi editore) di Luca Irwin Fragale, che indaga su quale fu il peso della Massoneria italiana nella vita politica del Paese, su quali risultati conseguì, analizzando la presenza e l’azione dei deputati e dei senatori appartenenti alla Libera Muratoria nella prima porzione del XX secolo. Un minuzioso lavoro archivistico che rappresenta anche una fonte di robusta affidabilità e pertanto indispensabile per chi voglia cimentarsi in ulteriori ricerche.
L’interessantissimo saggio affronta dapprima i principali eventi politici dall’alba del Novecento fino al fascismo, per poi immergersi in una pro-fonda ed esauriente analisi del comportamento di ben 267 parlamentari massoni in carica nei tre anni che corrono dall’insediamento del governo Mussolini fino al giorno della messa al bando delle associazioni, in primis la Massoneria: gli unici anni in cui fascismo e Libera Muratoria hanno convissuto necessariamente. Se non sotto lo stesso tetto, quantomeno negli stessi emicicli di Camera e Senato.
Dottore di Ricerca in Storia delle Dottrine e delle Istituzioni Politiche, Fragale ha condotto in Danimarca una ricerca sulle reti transnazionali di soccorso tra Resistenza e Massoneria durante l’Olocausto. È autore di numerosi articoli scientifici e di monografie tra cui La superstiziosa religione: storia e antropologia tra manoscritti inediti e ha collaborato alla redazione di oltre settanta voci biografiche per il sito storico del Senato della Repubblica.