A18 anni ha fatto uno studio sulla massoneria. Ed è stata premiata. Jessica Bocca ha meritato il primo premio del concorso bandito dal Grande Oriente d’Italia. È stata premiata con 800 euro a Stupinigi, davanti a tutte le logge piemontesi e valdostane riunite. Come mai la scelta di affrontare un tema così difficile e controverso? «Ce ne aveva parlato in classe Davide Cavagnero, il nostro professore di Filosofia. La tematica mi ha intrigato e affascinato, così ho deciso di andare a fondo e cercare di capire qualcosa di più». Che cosa l’ha intrigata? «Non la segretezza o i riti antichi di millenni, ma principalmente l’attualità del messaggio. Fra i principi della Massoneria si legge: “Uomini buoni e sinceri o uomini di onore e di onestà, quali che siano le denominazioni o le persuasioni che li possono distinguere; per cui la Muratoria diviene il Centro di Unione, e il mezzo per conciliare sincera amicizia fra persone che sarebbero rimaste perpetuamente distanti”. Viene così sancito che esistano principi e valori umani che uniscono e superano nettamente i tratti differenziali delle persone, quali la religione o scelte politiche». La massoneria è apolitica e atea? «È apolitica ma non è atea: è laica, concetto ben diverso. Mi ha impressionato come in poche righe ci sia una chiara richiesta di unificazione della società divisa e frammentata. Solo negli occhi di pochi c’è un atteggiamento di preoccupazione e di volontà di cambiare le cose: la gente non è cieca di fronte a questa scena, ma consapevole e tuttavia, indifferente». Mi spieghi… «Secondo i massoni, l’uomo da sempre, in quanto tale, è sospinto dalla necessità di sopravvivere, salvaguardarsi e auto conservarsi. Questo, come è facile intuire, lo spinge a comportarsi in modo egoista, riducendo il mondo a un semplicissimo insieme di individui singoli, i quali ripongono la loro attenzione sul raggiungimento di un bene soggettivo, anziché un bene comune. Quest’idea di bene comune, però, è qualcosa di ben radicato nella Storia». A che cosa si riferisce? «Ad esempio a Kant che ne “La critica della ragion pratica” dice che la volontà umana si risolve nell’azione: cioè come dovremmo comportarci e che leggi morali dovremmo seguire, per orientarci verso principi di equità e rispetto. Kant aggiunge che “seguendo la ragione” potremmo intraprendere la strada moralmente e naturalmente giusta, attraverso un richiamo interiore». Qual è il compito della massoneria? «Indicare una via di valori da perseguire, che sia universale. Gli uomini presentano tendenze personali e soggettive, quali religione o orientamento politico per esempio, che travalicano il concetto di fratellanza. Ecco, proprio nel momento in cui si dà maggiore importanza alle altre idee, anziché a quest’ultima, si verificano quelle catastrofi sociali, economiche e politiche, come le guerre o divisioni. L’errore in cui spesso l’uomo ricade è quello di credere che ciò che lo circonda non sia di suo interesse». Invece, lo è? «Giuseppe Panini. ne “La salubrità dell’aria”, quando ancora non si parlava di ecologia, criticava già l’atteggiamento degli uomini che, per avarizia o pigrizia, inquinano la città in cui abitano, nuocendo non solo a coloro che li circondano, ma ingenuamente, anche a loro stessi». Com’è possibile che gli ideali massonici siano ancora attuali? «Forse il tutto funziona perché c’è un concetto comune di base, al quale tutti coloro che aderiscono sono consapevoli e soprattutto interessati, affinché venga mantenuto un equilibrio sociale e politico». Funziona sempre? «Purtroppo anche tra pari talvolta si presenta qualcuno che vuole emergere dalla massa». Cosa farà da grande? Diventerà massone? «Le donne non possono ancora accedere al Grande Oriente d’Italia. Mi piacerebbe fare l’odontoiatra»