Alcune pagine interessanti certamente da rileggere sono quelle di Guerra e Pace in cui il celebre scrittore russo Lev Tolstoj descrive nei dettagli l’iniziazione massonica di Pierre, tra i protagonisti del suo capolavoro. Il rito ha luogo dopo l’incontro casuale del giovane con un libero muratore, che lo convince a dare un senso nuovo alla sua vita, iniziando un nuovo cammino. Il romanzo completo è scaricabile qui Vai al volume II parte II da pagina 616
Il trailer della serie War & Peace andata in onda sulla Bbc nel gennaio del 2026
Un libro che indaga sul rpporto tra Tolstoj e la Massoneria è L’alambicco di Lev Tolstoj – Guerra e Pace e la massoneria russa Raffaella Faggionato, collana La Storia, Temi
Ecco intanto alcuni stralci del romanzo di Tolstoj
Varcata la soglia di un palazzo, che era sede della
Loggia, e salita una scala piuttosto buia, entrarono in
una piccola anticamera illuminata, dove, senza aiuto di
servi, deposero le pellicce. Di là passarono in un’altra
camera. Un uomo stranamente vestito si mostrò presso
la porta. Villarski, mossogli incontro, gli bisbigliò alcune
parole in francese, e si avvicinò ad un armadietto, nel
quale Piero notò dei vestiti non mai prima visti. Preso
dall’armadio un fazzoletto, Villarski ne fece benda agli
occhi di Piero e lo strinse sulla nuca ben forte, facendogli
male ai capelli che si trovaron presi nel nodo. Attiratolo
poi a sè, gli diè un bacio, lo prese per mano, se lo
trasse dietro. Piero si sentiva dolere la radice dei capelli,
corrugava la fronte, sorrideva per vergogna di non sapea
che cosa. L’alta e massiccia persona, con le braccia penzoloni,
con quella sua faccia tra balorda e contorta, teneva
dietro alla sua guida con passi timidi e malfermi.
Dopo una diecina di passi, Villarski si fermò.
— Checchè vi accada, – disse, – dovrete tutto sopportar
virilmente, se fermo è in voi il proposito di esser dei
nostri. (Piero accennò di sì col capo). Quando udrete
bussare ad una porta, scioglietevi la benda. Coraggio e
fortuna…
E strettagli forte la mano, si allontanò. (…)
Si udì bussar forte alla porta. Piero, toltasi la benda, si
guardò intorno. La camera era immersa nel buio; solo in
un angolo ardeva una lucerna su qualcosa di bianco. Si
accostò. La lucerna stava sopra una tavola nera accanto
ad un libro aperto. Il libro era il Vangelo; il bianco era
un teschio nel quale la lucerna era accesa. Leggendo le
prime parole del Vangelo: «In principio era il Verbo e il
Verbo era Dio» fece il giro della tavola e vide una cassa
bislunga, piena di qualche cosa. Era una bara, colma di
ossa. Tutto ciò non lo fece stupire. Apparecchiandosi ad
una nuova vita, affatto diversa dalla precedente, si
aspettava alcun che di straordinario, assai più straordi-
nario di quanto ora vedeva. Il cranio, la bara, il Vangelo
li avea preveduti, epperò non gli fecero colpo. Sforzandosi
di destare in sè un senso di tenera devozione, seguitava
ad osservare tutt’intorno. «Dio, la morte, l’amore,
la fratellanza» andava ripetendo fra sè, collegando a
queste parole immagini confuse ma pur consolanti. La
porta si aprì e qualcuno entrò. (…)
Portava un grembiule bianco anche di pelle, che gli
copriva il petto e parte delle gambe; al collo, una specie
di collana, e da questa emergeva una gala di pizzo bianco
che gl’incorniciava il viso allungato, che la lucerna
illuminava dal sotto in su.
— Perchè veniste? – domandò, volgendosi a Piero. –
Perchè mai, incredulo e cieco alla luce del vero, veniste
qui? Che volete da noi? La saggezza, la virtù, la scienza? (…)
Per un buon
pezzo, non gli riuscì di articolar parola, sicchè quegli
ebbe a ripetere le sue domande.
— Sì, io… io… desidero rinascere a nuova vita, – balbettò
finalmente.
— Benissimo… Ed avete voi un’idea dei mezzi, coi
quali il nostro sacro ordine vi aiuterà a conseguir lo scopo?
— Io… spero, io mi aspetto di esser guidato, consigliato,
– rispose Piero con un tremito nella voce e con
difficoltà, non essendo abituato a discorrere di argomenti
astratti.
— Che concetto avete della massoneria?
— Credo che sia una fraternité, una eguaglianza di
tutti nel cooperare ad un fine virtuoso… Credo…(…)
— Ora mi tocca svelarvi il còmpito precipuo della
nostra associazione; e se esso coincide coi vostri ideali
vi gioverà inscrivervi nel numero dei fratelli. (…)
questo pezzo è stato letto quando sono stato iniziato, che nostalgia
Piero deve sforzarsi a trovare dentro di sé un sentimento di tenera devozione mentre osserva, perché può guardare, ma non può vedere
molto interessante