Sulla soglia della Porta Magica, che si trova a Roma nei giardini di piazza Vittorio, appare la scritta Si sedens non is che si può leggere da destra a sinistra Se siedi non vai Se non siedi vai. Questa iscrizione palindroma è un invito esplicito a varcare la porta, a non adagiarsisul presente ma ad agire, a prendersi cura del futuro. Il varcare la porta per il suo ideatore , il marchese di Palombara , significava intraprendere il cammino dell’esperienza alchemica. Nella Porta esistono 7 sillabe che descrivono le fasi dell’operazione alchemica. L’ultima sempre posizionata sulla soglia, indica la conclusione delle operazioni dove il mercurio utilizzato non doveva andare perduto ed era necessariorecuperarlo allo stato metallico per poterlo utilizzarlo di nuovo, L’iscrizione sottostante est opus occultum veri sophi aperire terram ut germinet salutem pro populo, ossia è opera occulta del vero saggio aprire la terra affinchè germogli la salvezza per il popolo ricorda come il compito del sapiente, che ha compreso le leggi della natura, sia quello di dedicarsi al bene dellumanità , da qui l’assonanza con il lavoro massonico e il contributo dell’antico sapere al tema contemporaneo della salvezza della terra dove tutte le energie devono essere concentrate al suo riequilibrio.
E’ dalla nuova edizione ampliata e riveduta de La Porta Magica di Roma simbolo dell’alchimia occidentale di Mino Gabriele, professore di Iconografia e iconlogia e di Scienze e filologia delle immagini all’Università di Udine e dal volume La Ritualità massononica in Italia. Un contributo alla storia dei rituali del Goi, a cura del Gran Maestro Onorario Bernardino Fioravanti, che ha preso le mosse il convegno conclusivo della Gran Loggia “Fratelli in viaggio per riveder le stelle” 2021, al quale è intervenuto il Gran Maestro Stefano Bisi.
Due opere legate da un filo conduttore prezioso ovvero che dallo studio dei simboli che dalla Porta Magica ci conduce allo studio della ritualità massonica in Italia. Le radici iniziatiche ed esoteriche dei Rituali sono state assoggettate tra Ottocento e Novecento a un revisionismo di stampo positivista per poi conosce negli anni più vicini a noi un graduale ma continuo processo di recupero . In quest’ottica nei rituali del dopoguerra si reintroducono i viaggi simbolici dei primi due gradi e i punti della maestria del terzo grado.