I 150 anni di Firenze capitale celebrati dalla Massoneria toscana con un convegno

Il Collegio circoscrizionale della Toscana ha celebrato il 13 settembre  il 150esimo di Firenze Capitale con un convegno all’Hotel Mediterraneo (Lungarno del Tempio 44, Firenze), che è stato un’ occasione per ripercorrere le fasi storiche di quel periodo ricco di eventi, entusiasmi ma anche di grandi contraddizioni e di valutare i cambiamenti che la città di Firenze apportò a se stessa proiettando, nello stesso tempo, la sua ricchezza e apertura culturale radicata da secoli.

I lavori sono cominciati alle ore 9,30. Ha introdotto il  presidente circoscrizionale Francesco Borgognoni. Tra i relatori gli storici Massimo Nardini e Gabriele Paolini che hanno approfondito, rispettivamente, la dimensione storico-politica ed editoriale di Firenze Capitale; l’architetto Francesco Ventani che ha illustrato l’evoluzione urbanistica; il presidente della Lidu Olinto Dini che si è occupeto dell’aspetto sociale della dimensione cittadina e del suo sviluppo associazionistico, in particolare laico. Non è da dimenticare, infatti, che notevole influenza ebbe pure il trasferimento da Torino a Firenze della sede nazionale del Grande Oriente d’Italia che dal 1865 al 1871 occupò Palazzo Pazzi (all’angolo di Via Proconsolo), situato a pochi passi da Palazzo Altoviti, in Borgo Albizi, attuale residenza della Massoneria toscana e delle logge fiorentine.

Durò cinque anni l’esperienza di Firenze Capitale come sede del governo italiano succedendo a Torino nel 1865. Un passaggio sofferto da ambo le parti, lo stesso Vittorio Emanuele ne fu amareggiato, ma non ci fu possibilità d’appello: il centro d’interessi, l’apparato istituzionale, doveva avere centralità geografica nel giovane Regno d’Italia e perciò seguire le sorti dell’unità nazionale. Così fu, anche quando il 20 settembre 1870, con la Breccia di Porta Pia e la presa di Roma, fu segnato un nuovo traguardo e Firenze lasciò lo scettro all’ex città dei Papi che diventò capitale italiana. Il 1° luglio 1871 la Camera dei Deputati proclamò Firenze benemerita della nazione per l’alto ufficio di «sede temporanea» del governo del paese che aveva ricoperto.



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