Due, tre, otto o dodici. Apostoli o segni zodiacali, preti o maghi, re o sacerdoti, mercanti o legati: i Magi hanno ispirato narratori e artisti di secoli e paesi diversi, suscitato imbarazzo e curiosità, ambiguità e devozione. Antonio Panaino, professore ordinario di Filologia, Religioni e Storia dell’Iran presso l’Università di Bologna, nel libro ‘I Magi e la loro Stella‘ (Edizioni San Paolo) ci conduce in un viaggio attraverso l’ambiente religioso e politico in cui la figura dei Magi è nata e delinea i motivi simbolici e teologici che ne hanno determinato la fortuna tanto in Oriente quanto in Occidente.
“Il mio studio – spiega Panaino, direttore di ‘Hiram’, rivista del Grande Oriente d’Italia – propone un percorso all’insegna della multiculturalità e del significato storico-simbolico della loro presenza nel Vangelo secondo Matteo. L’originalità di questo contributo si trova soprattutto nell’attenzione al dialogo tra cultura giudaico-cristiana e mondo iranico. Tra gli aspetti meno sviscerati in altri studi risulterà certamente interessante quello sincronico, ossia la lettura dell’immagine dei Magi alla luce dei rapporti storici tra mondo cristiano del I secolo dopo Cristo e mondo partico. Abituati a vedere nei popoli dell’Iran un nemico di Israele, il lettore si stupirà a scoprire invece un Iran che sin da Ciro favorisce la ricostruzione del Tempio di Israele e che viene chiamato l’Unto del Signore, ovvero il Messia”. “Anche la stella, simbolo pieno di misteri – sottolinea l’orientalista – indica più che la forza del sapere astrologico o astronomico, la potenza della grazia divina, ispiratrice dei Magi, che la riconoscono nel cielo innanzitutto perché mossi dall’intimo desiderio di trovare la verità”.
Venerdì 14 dicembre, alle 18.30, a cura del Servizio Biblioteca, il libro sarà presentato a Roma, presso la Biblioteca di Villa Il Vascello, sede del Grande Oriente d’Italia (Via di San Pancrazio, 8). Alla presenza dell’autore, interverranno: Paolo Ognibene, Università di Bologna; Andrea Piras, Università di Bologna; Romano Penna, Pontificia Università Lateranense. Il Gran Maestro del Grande Oriente, Gustavo Raffi, traccerà le conclusioni.