Il 14 luglio è festa anche a Siena. Nel 1944 gli Alleati e le contrade celebrarono nel Campo la presa della Bastiglia/Corriere di Siena

SIENA 1l 14 luglio è festa in Francia ma anche a Siena. Se i francesi celebrano la presa della Bastiglia, la scintilla della Rivoluzione, i senesi ricorNel post sui social il ricordo dei grandi nomi che arrivarono dano che il 14 luglio del 1944 in piazza del Campo, a pochi giorni dalla liberazione del 3, nella conchiglia si ritrovarono diecimila senesi per abbracciare reparti multietnici, con curiose mascotte al seguito, una leonessa, un caprone e due montoni. I: editore Luca Belli grandi nomi della Campagna d’Italia: il generale inglese Harold Alexander, quello statunitense Mark Clark e il generale Auguste Juin che aveva il comando del Corpo di spedizione francese. De Monsabert, il vero pacifico conquistatore di Siena aveva già lasciato la città, in partenza per lo sbarco di Provenza. Quel giorno, accolti anche da alfieri e tamburini finalmente con le monture di Piazza, furono presenti anche i rappresentanti degli Stati Uniti Robert Murpy e dell’Unione Sovietica Alexander Bo.

Tra gli Alleati c’era il generale Harold Alexander, massone, membro effettivo della Loggia Athlumney di Londra, della quale fu maestro venerabile nel 1938-1939, e ricoprì cariche importanti nella Gran Loggia Unita d’Inghilterra, tra le quali quella di gran sorvegliante. Era nato a Londra il 10 dicembre 1891 e morì nei sobborghi della città il 16 giugno 1969, dopo aver ricevuto onorificienze civili e militari in alcune nazioni europee proprio per il suo valore. E’ stato, infatti, uno dei grandi protagonisti della seconda guerra mondiale, quando guidò il corpo di spedizione alleato nello sbarco in Sicilia, l’evento che contribuì in maniera rilevante alla cacciata dell’esercito tedesco dall’isola e alla caduta del regime fascista. Il 14 luglio del 1944 in piazza del Campo c’era anche lui, insieme ad alfieri e tamburini delle contrade che per la prima volta dopo la liberazione del 3 luglio indossavano le monture. La città era finalmente liberata.



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