Di famiglia fiorentina, Antonio Cocchi, libero muratore, nacque il 3 agosto di 325 anni fa a Benevento, dove il padre Diacinto, notabile e funzionario nell’amministrazione del Granduca Cosimo III° de’ Medici, incaricato della gestione dei beni di Falco Rinuccini nobile fiorentino e marchese di Baselice, era stato temporaneamente trasferito con la moglie Beatrice Bianchi di Baselice.
Tornato con la famiglia in Toscana, Cocchi frequento’ la scuola degli Scolopi di Firenze e l’universita’ di Pisa dove si laureo’ in Medicina. Fu anche un valente naturalista e, nel 1734, ricostituì la Società Botanica di Firenze con Pier Antonio Micheli. Il 12 marzo 1736 fu tra i personaggi che ebbero l’onore di trasportare le ossa di Galileo Galilei, nel nuovo sepolcro allestito nella Basilica di Santa Croce in Firenze.
Esercito’ per alcuni anni la sua professione sull’Isola d’Elba e viaggiò molto per l’ Europa, in Francia, nei Paesi Bassi e in Inghilterra, dove ebbe occasione di conoscere Isaac Newton e dedicarsi allo studio della storia medica, traducendo anche classici greci e latini. Pubblico’ trattati e saggi su opere di Voltaire e di John Milton. Tra le sue opere anche una Vita di Benvenuto Cellini e il trattatello Del matrimonio.
Nelle Effemeridi, il suo diario manoscritto composto da 103 quaderni autografi, donati dagli eredi alla Biblioteca biomedica dell’Università degli studi di Firenze (un tempo Biblioteca dell’Ospedale di Santa Maria Nuova in Firenze) e dal 2011 consultabili on line nel sito della Biblioteca Biomedica dell’Università di Firenze, Cocchi racconta la sua vita dal 1722 al 1757 con dovizia di particolari: elenca le persone incontrate, i luoghi visitati, i libri e i codici manoscritti posseduti, i malati curati, le entrate e le uscite della cassa personale, quasi sempre vuota. E riferisce della sua iniziazione, avvenuta il 4 agosto del 1732 in una loggia che si riuniva all’interno del suo palazzo di famiglia. Cocchi fu il primo massone “principiato” in Italia nella Loggia degli Inglesi di Firenze, anche se non, come precisa Nicola Di Modugno nella sua postfazione al libro Quaderno di Cultura di Michele Selvaggio e Francesco Pace (edito dalla Associazione Storica del Medio Volturno), primo massone italiano, primato questo che spetta al violinista lucchese Francesco Saverio Geminiani, iniziato a Londra nel 1725. A questa importante figura della nostra storia l’Archeoclub di Benevento ha dedicato un articolo pubblicato il 23 luglio dal quotidiano Il Sannio.