Il 7 gennaio ricorre il 227° anniversario della Bandiera italiana, il simbolo piu’ alto della nostra nazione, emblema di unità, identità, coesione, codificato nell’articolo 12 della Costituzione italiana che ne definisce la foggia: “verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”.
In piazza del Quirinale alle 15 é in programma il cambio della Guardia d’Onore in forma “Solenne” con lo schieramento e lo sfilamento del Reggimento Corazzieri e della Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo. Mentre a Reggio Emilia, patria del tricolore, le celebrazionni inizieranno con il saluto video di Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo.
La bandiera della Repubblica italiana nacque qui infatti il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, decretó di rendere “universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori verde, bianco e rosso, e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti”.
Dall’epoca napoleonica, al Risorgimento, all’Unità d’Italia fino ad arrivare alla nascita della Repubblica, i tre colori sono stati emblema di libertà giunto ai nostri giorni con il riconoscimento ufficiale nel decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946 che stabilì la foggia provvisoria della nuova bandiera, confermata dall’Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all’articolo 12 della nostra Carta Costituzionale.
La bandiera della Repubblica Cispadana era a bande orizzontali con il rosso in alto, il bianco al centro e il verde in basso. Al centro era anche presente l’emblema della repubblica, mentre ai lati erano riportate le lettere “R” e “C”, iniziali delle due parole che formano il nome della “Repubblica Cispadana”[1]. Le repubbliche Cispadana e Transpadana si fusero qualche mese dopo dando vita alla Repubblica Cisalpina, il cui Gran Consiglio, l’11 maggio 1798, adottò come bandiera un tricolore a bande verticali senza stemmi, emblemi o lettere.
In seguito la bandiera verde, bianca e rossa è stata adottata da altri due Stati napoleonici, la Repubblica Italiana e il successivo Regno d’Italia. Terminata l’epoca napoleonica, il Tricolore si diffuse come uno dei simboli della lotta risorgimentale. Venne infatti adottato dalla Cittadella di Alessandria durante i moti del 1820-1821 e dalla Repubblica Romana nel 1849.
Nel 1860 il Tricolore italiano venne scelto come bandiera nazionale dal Regno delle Due Sicilie, mentre il 17 marzo 1861, con la proclamazione del Regno d’Italia, la bandiera verde, bianca e rossa diventò il vessillo nazionale dell’Italia unita, sebbene non ufficialmente riconosciuta da una legge specifica.
Il riconoscimento si ebbe invece il 12 giugno del 1946 e la decisione fu ratificata il 24 marzo 1947 dall’Assemblea Costituente che decretò, nel contempo, l’inserimento, nell’articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana, del seguente testo-
Il 31 dicembre 1996, con la medesima legge che istituiva la Festa del Tricolore, venne costituito un Comitato nazionale di venti membri che aveva l’obiettivo di organizzare la prima commemorazione solenne della nascita della bandiera italiana. Il Comitato era composto da personalità istituzionali, tra cui i presidenti delle camere, e da membri provenienti dalla società civile, particolarmente dall’ambito storico e culturale.
Come in altre date solenni, nel giorno della Festa del Tricolore la bandiera italiana deve essere esposta in tutti gli uffici pubblici e istituzionali.