La Loggia Felice Orsini di Viareggio ha organizzato nel proprio Oriente un incontro in ricordo di Roberto Mei, un fratello scomparso il 7 gennaio 2005, ma ancora ben presente nella memoria e nel cuore di molti viareggini. Con oltre 50 anni di militanza massonica era grandemente stimato tanto da divenire nel tempo un punto di riferimento per i Fratelli della zona. Caratterialmente equilibrato, convinto fautore di armonia e concordia, uomo del dialogo è stato riconosciuto da molti quale esemplare maestro di vita. Nella quotidianità, oltre al lavoro nell’economato comunale, fu segretario e reale motore, per lunghi decenni, del notissimo carnevale della città, divenendo di fatto un pilastro della comunità locale.
L’apertura dei lavori al padrone di casa Ivano Nocetti che introduce l’argomento contrapponendolo alla crescente e disagevole condizione di solitudine che molti si trovano – loro malgrado – a vivere.
Il Presidente del Collegio Toscano, Francesco Borgognoni, inizia una riflessione sul dialogo che sostanzialmente si concretizza qualora persone con idee diverse scelgono di confrontarsi pacificamente con il fine di ottenere un nuovo punto di osservazione sul tema: come massoni, dobbiamo quindi essere orgogliosi perché contribuiamo alla diffusione di questa metodologia di confronto.
Il Gran Maestro Onorario, Massimo Bianchi, evidenzia il fatto che siamo in controtendenza rispetto al mondo profano: al nostro interno regnano serenità e concordia, come dimostrato durante e dopo l’ultima tornata elettorale per la Gran Maestranza, mentre nella società si nota una crescente e dura contrapposizione fra le parti sociali. “Dobbiamo approfittarne”, abbiamo un appeal che si esercita soprattutto fra i giovani.
Il Gran Maestro Stefano Bisi, visto il tema del dibattito, auspica la partecipazione attiva dei Fratelli presenti, dedica poi un pensiero al Fratello viareggino Giovanni che in questo momento sta attraversando un periodo difficile per la propria salute. Continua affermando che la Massoneria non può cambiare il mondo ma se ogni libero muratore cambia se stesso i benefici saranno per tutta l’umanita’. Se i massoni riescono ad essere una comunità, legati l’un l’altro, sentirsi vicino come fratelli, possono dare un grande esempio alla società, utile a cambiare l’atteggiamento verso il prossimo. E’ questa peculiarità che attrae sempre un maggior numero di individui, soprattutto giovani, verso la Massoneria: l’ideale spirito fraterno di cui è permeata la nostra Istituzione è la soluzione alla profonda frammentazione vissuta dalle istituzioni ed associazioni profane. Forse la Massoneria è l’ultimo luogo dove le persone si possono confrontare serenamente: noi cerchiamo di tutelare la libertà di pensiero.
La serata è proseguita nello splendido parco ornato da preziosissime sculture, fra cui spiccava la famosa opera di Igor Mitoraj, con un aperitivo e l’agape bianca.