“Noi siamo cittadini che al momento dell’ingresso nel Grande Oriente giuriamo sulla Costituzione della Repubblica, su quella Carta redatta dalla Commissione dei 75 presieduta proprio da un Massone:Meuccio Ruini”. Sono le parole del Gran Maestro Stefano Bisi, che martedì 12 giugno a Genova ha presentato il suo libro “Massofobia, l’Antimafia dell’Inquisizione”, in cui racconta le vicende legate all’indagine della Commissione Parlamentare d’inchiesta presieduta da Rosy Bindi sul fenomeno delle mafie che ha fatto sequestrare gli elenchi dei massoni di Sicilia e Calabria del Goi di altre Obbedienze.”Noi crediamo -ha sottolineato il Gran Maestro- nei valori della Carta Costituzionale Italiana, quel ‘testamento spirituale di cento mila morti’, come lo definì Calamandrei. Crediamo nella Costituzione e siamo cittadini come tutti gli altri“.
“In una società liquida e distratta, la Massoneria rimane solida: da una parte al passo con i tempi e dall’altra ancorata alla tradizione, Sempre fedeli ai principi fondanti che si basano sul trinomio libertà, uguaglianza e fratellanza. Il tempio è il luogo dove si parla uno alla volta, dove si riuniscono e si confrontano, in un percorso sia personale sia fraterno, persone di diverse estrazioni. C’è più che mai bisogno di connessioni tra gli uomini”, ha osservato Bisi mettendo in guardia contro il rischio di una deriva repressiva come quella che ci fu nel 1925 quando le leggi fasciste colpirono in primo luogo la Massoneria e l’associazionismo e rilanciando la battaglia laica del Grande Oriente a salvaguardia e a difesa dell’articolo 18 della Costituzione e dei diritti di tutti i cittadini contro le minacce di un “pregiudizio diffuso e sbagliato, spesso alimentato anche da obbedienze e presunte logge auto-certificate e volatili”. Tanto il pubblico presente all’’incontro che si è tenuto presso la sala congressi Bi.Bi. Service in via XX Settembre 41 a Genova.
Grande l’opera del nostro GM. Grazie Stefano un forte tfa