Il Gran maestro Bisi: la massoneria è anche sul web/Electoradio.com

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Mancherà sicuramente un po’ di fascino e di antico mistero, ma la massoneria è al passo con i tempi e le prime informazioni in vista di un’adesione si recuperano sul web.

Nessuna riunione preliminare in stile carboneria ma, semplicemente, contatti on line che, ovviamente, porteranno poi a incontri diretti nelle logge per verificare se l’aspirante massone possiede i requisiti necessari.
Lo spiega Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (Goi).
In pratica il numero 1 della massoneria italiana.

Dunque tutto alla luce del sole, nella massima trasparenza?

Assolutamente sì. Non abbiamo nulla da nascondere.
Sono di pubblico dominio gli indirizzi di tutte le nostre sedi e sono pubblici i nomi dei vertici del Goi. E numerose iniziative sono aperte al pubblico.

Però qualcuno ha timore per la segretezza, o almeno la riservatezza, dei vostri incontri interni. Timori motivati?

Per nulla. Siamo come qualsiasi altra associazione che, quando discute di questioni interne, tiene le porte chiuse.
O, per fare un esempio calcistico, come una squadra negli spogliatoi. Quello che si dicono allenatore e giocatori è affar loro. Mentre il pubblico ha il sacrosanto diritto di giudicare il gioco della squadra quando entra in campo. Ecco, noi vorremmo essere giudicati per quello che facciamo, non in base ad assurdi pregiudizi.

Ma nel XXI secolo ha ancora senso la massoneria?

Il nostro obiettivo è di tutelare il libero pensiero e di far del bene. Mi sembra che ci sia bisogno di entrambi questi obiettivi, considerando che qualcuno vorrebbe riproporre leggi per impedire il libero pensiero.
Vorrei solo fare un esempio. Se le leggi liberticide che si vogliono introdurre in Italia fossero state applicate in Francia, l’eroico gendarme Beltrame che ha sacrificato la sua vita per salvare un ostaggio non avrebbe potuto indossare la divisa. Invece in Francia non ci sono questi ostacoli e Beltrame ha potuto offrire la sua vita, così come richiede la massoneria.

Vorremmo essere giudicati per quello che facciamo, non in base ad assurdi pregiudizi.

Chi vi avversa, ritiene che voi siate obbedienti alle vostre leggi interne più che a quelle italiane. È così?

I nostri aderenti giurano di essere fedeli alla Costituzione italiana, di rispettarla.
Non so quanto la rispettino coloro che vogliono negare la libertà di associazione prevista proprio dalla Costituzione.

Lei ha spiegato che tra i vostri obiettivi, o doveri, figura anche quello di far del bene alla società. Che cosa significa, in pratica?

Significa, ad esempio, la distribuzione di oltre 100mila pasti ogni anno alle persone in difficoltà. Significa gestire asili notturni per i senza tetto, senza contributi pubblici ma solo grazie alla generosità dei massoni. Significa più di 6mila interventi di protesi dentarie offerte da dentisti massoni. Ma le iniziative sono numerose e assolutamente pubbliche.

I nostri aderenti giurano di essere fedeli alla Costituzione italiana, di rispettarla.

Perché fate paura, allora?

Ha paura chi non ci conosce e vive di pregiudizi. Noi siamo impegnati innanzi tutto a migliorare noi stessi e gente più preparata dovrebbe rappresentare un vantaggio per tutta la società, ma forse qualcuno ha convenienza a non capirlo.


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