La Corte Europea per i Diritti dell’Uomo ha respinto il ricorso del governo italiano contro la decisione, ora definitiva, dei Giudici comunitari che avevano definito discriminatorie le norme della legge 40 relative alla diagnosi preimpianto sull’embrione.
“La legge 40 è da riscrivere: è una vittoria della libertà di ricerca e un’affermazione dei diritti di migliaia di coppie e persone che vogliono avere un figlio”. Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, commenta così il rigetto del ricorso del governo italiano in difesa della legge 40 sulla fecondazione assistita.
“Con la bocciatura da parte della Corte europea per i diritti dell’uomo a Strasburgo – fa notare Raffi – la legge 40 dovrà essere adeguata alla Carta europea dei diritti dell’uomo, prevedendo l’accesso alle tecniche di fecondazione medicalmente assistita anche per le coppie fertili portatrici di patologie trasmissibili ai figli. Il nuovo Parlamento faccia la sua parte e tuteli la laicità e i cittadini e, segnatamente, il diritto al rispetto della vita privata e familiare”.