I filosofi hanno discusso per secoli sull’esistenza e sulla natura del libero arbitrio. Oggi, molti studiosi di orientamento scientifico negano che esista, contestando in particolare che si possa scegliere tra possibilità alternative. Se le leggi della fisica regolano tutto ciò che accade, come possono le nostre scelte essere libere? Chi crede nel libero arbitrio sarebbe dunque ingannato dall’abitudine, da una convinzione o da una dottrina religiosa.
Il libero arbitrio. Una realtà contestata , il saggio di Christian List ( tradotto da Vincenzo Santarcangelo ed edito da Enaudi, 2020) sfida l’ortodossia scientifica, e propone una nuova e accorata difesa del libero arbitrio impugnando gli stessi criteri naturalistici che di solito vengono impiegati per confutarlo.
Christian List ammette che il libero arbitrio, insieme ai suoi prerequisiti – intenzionalità, possibilità alternative, controllo causale sulle nostre azioni -, non fa parte della fisica, e sostiene che esso vada invece considerato un fenomeno di «livello superiore», appartenente all’ambito della psicologia.
È uno di quei fenomeni che, pur emergendo dai processi fisici, al pari di un ecosistema o dell’economia, resta autonomo da essi. Quando il libero arbitrio viene contestualizzato in modo corretto, ammettere che è reale non solo è scientificamente onesto, ma diventa indispensabile per spiegare il nostro mondo.
Christian List insegna Filosofia e Scienze politiche alla London School of Economics and Political Science ed è membro della British Academy. Il suo saggio appena pubblicato con Einaudi si intitola Il libero arbitrio. Una realtà contestata (2020).
Sant’Agostino Dottore della Chiesa diceva: “ama e fa ciò che vuoi”, quindi la libertà trova piena realizzazione nell’amore. Le scelte di odio in realtà non sono libere perché influenzate da sentimenti che rendono l’uomo incosciente.