Erasmo intervista il filosofo Aldo Masullo sulla difficile transizione. “Non si tratta di calcolare di meno, ma di pensare di più, perché questa è la più propria vita dell’uomo. Nella comunicazione multanime la coscienza si forma allo stile della ragione. I massoni facciano quel che io ho fatto qualche volta con loro: parlare a viso aperto, senza pregiudizi, con chiunque onestamente pensi in modo diverso dal loro. In ciò io colgo ed ammiro la genialità civile di Gustavo Raffi. Alcune parole del suo libro ‘In nome dell’Uomo’ mi colpiscono, sembrandomi la chiave decisiva di tutta la sua azione: «parlarsi oltre le differenze». Perché, se voi siete massoni e io non lo sono, non dobbiamo parlarci? Per essere uomini bisogna volere parlarsi con onestà, dirsi con rispettosa franchezza quel che si pensa, aprire il dialogo con chiunque ostinatamente non lo rifiuti. Io credo che l’associazione massonica, nata in tempi lontani per promuovere la libertà contro i dispotismi culturali e politici, oggi nel quadro delle costituzioni democratiche e liberali, non abbia bisogno di antiche cautele disciplinari ed esoteriche riserve sapienziali. Essa, come ogni altra autorevole associazione culturale di uomini liberi, scavalcando antichi e nuovi steccati ideologici può oggi utilmente concorrere alla tessitura di un universale senso civile, a far crescere un’opinione pubblica matura, insomma a spendersi per l’educazione dei cittadini del mondo”.