L’omaggio a Ernesto Nathan, sindaco di Roma dal 1907 al 1913, ebreo e massone – due volte Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia dal 1896 al 1904 e dal 1917 al 1919- l’uomo che in sei anni, cambiò il volto della città, insieme a una squadra di grandi intellettuali, economisti, poeti, letterati, pedagogisti in un video realizzato e diffuso su Youtube da un’associazione della capitale “Alzati e partecipa“. www.parteciparoma.it.
La trascrizione del video
Nato a Londra, figlio di madre patriota e mazziniana, uomo di mondo, arriva a Roma e alla fine dell’Ottocento ottiene la cittadinanza onoraria. Ebreo, massone, decide di sfidare la Chiesa e i proprietari terrieri, e diventa sindaco con i voti socialisti, radicali e repubblicani.
Siamo nel 1907 e ogni paragone è fuori luogo. Il punto è che Nathan ad oggi rimane probabilmente l’amministratore migliore che Roma abbia avuto. Da sindaco Nathan ha due obiettivi principali: il primo è governare la speculazione edilizia. Lo fa con il piano regolatore del 1909. Impone limiti di altezza e sui tipi di case da costruire. Salva dalla devastazione, oltre ai Parioli, villa Chigi, villa Savoia, villa Pamphilj Doria. Inizia la costruzione dei quartieri Trieste e Prati e crea i mercati rionali coperti.
Con lui iniziano anche i lavori per i Mercati Generali, l’Acquario, il Mattatoio e la Centrale del latte. Trasforma in musei la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Castel Sant’Angelo e le Terme di Diocleziano. Nel mausoleo d’Augusto nasce un auditorium. Vengono inaugurati lo zoo, lo stadio nazionale, che poi è il Flaminio, il Vittoriano e il Palazzo di Giustizia (detto Palazzaccio). Con Nathan è stato potenziato il sistema dei tram. E’ stato inaugurato il primo impianto pubblico per la produzione di energia elettrica di Roma, la Centrale Montemartini. Sono nati gli ambulatori di medicina preventiva e le guardie ostetriche pubbliche.
Il secondo obiettivo di Nathan erano istruzione e formazione professionale. Ha aperto 150 asili comunali -oggi ce ne sono 288- scuole, cinema e biblioteche. E ha dato il via al risanamento delle periferie e dell’Agro romano, con case cantoniere, presidi medici con assistenza gratuita, mense scolastiche e vacanze per gli studenti poveri. Tutte queste cose le ha fatte in sei anni, ha trasformato Roma. Ma lo scontro con i proprietari terrieri e con la Chiesa –lui li accusava di reprimere il pensiero ed eternare il regno dell’ignoranza- i giornali cattolici lo accusavano di essere “blasfemo”, “massone”, e “incosciente” e chiedevano di rimandarlo nel ghetto portò il papa a dire che potevano votare e Nathan nel 1913 perse le elezioni. Per capire che uomo era: due anni più tardi, si rimette la fascia di Capitano e va a combattere per l’Italia nella Prima guerra mondiale. A 70 anni! Un’ultima cosa, pare che quando è diventato sindaco ha visto che in bilancio c’erano i soldi per sfamare i gatti, che servivano a difendere i documenti degli archivi e degli uffici dai topi. Nathan ripugnato ha deciso che il problema doveva essere deciso in altro modo e ha tolto i soldi ai gatti. Da lì nasce l’espressione “Non c’è trippa per gatti”. Ma come ha fatto a fare tutto quello ha fatto da sindaco in sei anni. Primo: era un uomo che non era solo un eccellente gestore e organizzatore ma anche un intellettuale capace di guardare lontano…Quindi manager e visionario. Secondo: si era circondato di un network creativo fatto di medici, letterati, poeti, come Cardarelli, cooperatori, finanziari, economisti, come Montemartini, artisti come Balla, pedagogisti come la Montessori. Quindi una squadra di competenti in ogni campo. Ma dedicargli una statua? Creare un tour Nathan per studenti e turisti? O ancora meglio andare a cercare uno che gli somiglia? Pensa che sogno votare uno così alle prossime elezioni .
Un grandissimo uomo e massone nel quale i concetti di speculativo ed operativo si riuniscono in una sintesi perfetta quanto tara. C è bisogno di studiare e comprendere L agire e il pensare è la capacità di realizzare con coraggio e sapienza gli ideali che ci vengono da lontano da quando sapevamo tutti insieme dallo scalpellino all architetto ai committenti realizzare templi veri e concreti per L umanità. E credo che si possa ancora fare, basta volerlo. Gli uomini come Nathan ce lo hanno insegnato