Sabato 1° marzo a Roma è stata inaugurata Casa Nathan, il Centro polifunzionale e nuovo tempio romano del Grande Oriente d’Italia intitolato al più grande sindaco di Roma di tutti i tempi, Ernesto Nathan, che non solo amministrò la capitale, come primo cittadino dal 1907 al 1913, ma fu anche Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia dal 1896 al 1903 e dal 1917 al 1919. Nel corso della affollatissima cerimonia del taglio del nastro da parte del Gran Maestro Gustavo Raffi è arrivato anche un messaggio di auguri del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, trasmesso dal Segretario Generale della Presidenza, Donato Marra. Nel telegramma in cui si rievoca la figura di Nathan, “ricordato -si legge- nella storia cittadina come propugnatore di una amministrazione corretta e moderna, attenta alle esigenze di uno sviluppo pianificato della città e in particolare di una chiara laicità delle istituzioni pubbliche e scolastiche“, Napolitano auspica che “Casa Nathan possa inserirsi rapidamente nella grande tradizione dei centri culturali della nostra città “.
Ed è proprio questo l’obiettivo del Grande Oriente d’Italia, che nell’ex cinema Belsito, costruito nel dopoguerra dall’architetto Ugo Luccichenti (1898-1976) nel cuore pulsante del quartiere romano della Balduina in piazzale delle Medaglie d’Oro 45, porterà anche la sua preziosa biblioteca e il suo archivio. Si legge infatti nella targa di dedica al Gran Maestro: “Casa Nathan è stata voluta e realizzata da Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (1999-2014). Tempio massonico e agorà della città di Roma. Centro aperto allo studio, al dialogo e alle culture, vivaio di idee e di libertà per una nuova primavera della massoneria”.
“Questa nostra casa deve diventare fabbrica di idee e di ideali, dalla quale possano uscire persone al servizio dell’uomo, dell’altro, del bene comune, degne di discendere dai quei grandi costruttori di cattedrali che furono i nostri predecessori, di dare il loro contributo al mondo, che ne necessita più che mai“, ha sottolineato lo stesso Raffi durante il discorso del taglio del nastro. Poi, citando la poesia di Calzinazz, il muratore di Federico Fellini in Armarcord: “Mio nonno fava i mattoni, mio babbo fava i mattoni. A Facc i matton anca me. Ma la casa mia dov’è?“, Raffi ha detto: “Noi da muratori abbiamo fatto questa casa ma l’abbiamo fatta per tutti“.
Parole nel segno di quella tradizione massonica che passa attraverso uomini come Nathan. “Nathan – ha ricordato il Gran Maestro – è la nostra storia. Una storia di uomini che vivono nel presente proiettati verso il futuro. Uomini che hanno il coraggio delle proprie idee. Nathan – ha tenuto a sottolineare – da massone, seppe essere un amministratore straordinario: varò il primo piano regolatore di Roma, realizzò grandi progetti di edilizia popolare, costruì scuole, municipalizzò l’acqua, sottoponendone a referendum la decisione. La sua giunta fu l’espressione del buon governo, del rigore, dell’eliminazione degli sprechi. Non privilegiò nessuno, né amici, né parenti. Ecco, dovremmo tutti ripartire da lui, dal suo slancio politico, così puro, così etico, così laico“.
In occasione dell’evento sono state allestite due mostre, una dedicata a Ernesto Nathan e l’altra alla storia dell’edificio e delle complesse fasi della sua ristrutturazione. Dopo il taglio del nastro ha avuto luogo per i numerosissimi ospiti intervenuti alla manifestazione la proiezione del film documentario “Il Mistero di Dante” del regista Louis Nero, interprete principale l’attore premio Oscar Murray Abraham. Un’opera, come ha sottolineato Gabriele La Porta nel presentarlo, di ricerca, che si propone di scoprire i messaggi celati e profondi della Divina Commedia.