Il 7 febbraio alle ore 16, nella Casa Massonica di Firenze, in Borgo degli Albizi 18, incontro dedicato all’opera e alla figura di Lando Conti, massone, sindaco di Firenze, ucciso dalle Brigate Rosse il 10 febbraio del 1986. A promuovere l’evento, al quale è prevista la partecipazione di protagonisti della vita politica cittadina dell’epoca, è stato il Comitato che porta il suo nome. Conti, che è stato nominato Gran Maestro alla memoria nel 2006, nacque a Firenze nel 1933.
Laureato in scienze politiche, segretario provinciale del Partito Repubblicano, fu sindaco della città dal marzo 1984 al settembre 1985. Successore di Piero Bargellini e di Alessandro Bonsanti, fu uno straordinario amministratore della cosa pubblica. Con la sua vita e le sue opere testimoniò il principio mazziniano del primato dell’educazione e l’ideale massonico della fratellanza per operare sempre per il bene dell’umanità. Iniziato libero muratore nella Loggia “Giuseppe Mazzoni” (62) di Prato il 22 novembre 1957, si trasferì prima alla loggia “La Concordia” (110) di Firenze nel 1959 e poi, il 18 maggio 1984 alla Loggia “Abramo Lincoln” (884), oggi “Lando Conti” (884). Fu Gran Cappellano, nel 1974, dell’Arco Reale.
Nel pomeriggio del 10 febbraio 1986, nella zona di Ponte alla Badia, dove gli è stata intitolata una via, l’ex sindaco, mentre in auto, da solo, stava andando in Consiglio comunale, dove rappresentava il partito repubblicano, fu assassinato con 17 colpi di pistola. Aveva 52 anni e lasciava la moglie e 4 figli. Nella stessa serata una telefonata anonima a un giornale milanese ne rivendicò l’attentato: “Qui Brigate Rosse. Rivendichiamo l’uccisione di Lando Conti”.