Appuntamento sabato 25 maggio a Radicofani, comune in Val d’Orcia in provincia di Siena per parlare di Intelligenza Artificiale. A tracciare la storia, i progressi e sviluppi di questa disciplina di frontiera tra speranze e timori Massimo Andretta e Gianmichele Galassi. Nel corso dell’ incontro, o/rganizzato dalla loggia del Grande Oriente d’Italia Ghino di Tacco e ospitato nel teatro comunale, si é risaliti alle radici delle ricerche che hanno condotto agli attuali incredibili sviluppi tecnologici.
L’intelligenza artificiale, ha premesso Galassi, affonda le proprie radici proprio a metà de secolo scorso, quando il matematico Alan Turing propose l’omonimo test di valutazione delle capacità di una macchina di mostrare comportamenti simili a quelli dell’umana intelligenza. Dagli anni ‘50 in poi, sono stati sviluppati diversi approcci all’AI tra cui reti neurali, algoritmi genetici e sistemi esperti. Nei decenni successivi, l’AI ha fatto progressi significativi in aree come l’elaborazione del linguaggio naturale, il riconoscimento vocale, la visione artificiale e molto altro ancora. Dal nuovo millennio, ha spiegato, potendo beneficiare del grande aumento della potenza di calcolo e delle grandi basi di dati, l’AI ha sviluppato algoritmi man mano più complessi con sistemi sempre più avanzati, soprattutto in ambito militare con sistemi autonomi e semi-autonomi. Oggi, l’AI è presente in molte sfere della vita quotidiana, dai motori di ricerca alle automobili con guida autonoma, dalla diagnostica medica ai vari sistemi online, marketing e social in primis. Continua a evolversi sempre più rapidamente, aprendo nuove frontiere nelle applicazioni e nella comprensione dell’intelligenza e dell’apprendimento artificiali. (Un approfondimento sul tema ci sará sul numero di giugno di Erasmo)