La Città, l’Uomo, l’Europa. Talk Show al Vascello

Non più i numeri, i bilanci, la finanza al centro di tutto. Occorre un radicale cambio di prospettiva. E’ arrivato il tempo di ripartire dall’uomo, di riscoprire questa parola, di farla tornare centrale. Solo così i nuovi muri dell’intolleranza, dell’indifferenza, della paura innalzati da questa interminabile crisi che attanaglia l’Europa e il nostro paese possono essere abbattuti. Questa è la via indicata alla Massoneria per contribuire alla costruzione di un mondo di uomini liberi, perché uguali. Questo anche il filo rosso e questi i temi affrontati nel corso del talk show, dal titolo “La Città, l’Uomo, l’Europa”, che si è tenuto al Vascello in coincidenza con le celebrazioni dell’Equinozio d’Autunno e del XX Settembre, che ogni anno segnano la ripresa dei lavori delle logge dopo la pausa estiva.

All’evento moderato dal giornalista Ignazio Ingrao hanno partecipato, Francesco Coniglione, professore ordinario di Storia della filosofia nella Facoltà di Scienze della Formazione e presidente nazionale della Società Filosofica Italiana, Valerio De Luca, presidente e fondatore dell’Accademia Internazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale (Aises), Lucio Malan, questore del Senato e membro della giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, del comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e della Commissione Bilancio, Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei deputati e il giornalista e opinionista Mario Sechi. Ha introdotto il dibattito Ingrao che è partito dall’Europa, dal clima di nazionalismi, razzismo e xenofobia che serpeggiano nel Vecchio continente e che contribuiscono a ergere nuove fortezze di paura intolleranza esclusione, contro le quali, ha sottolineato, i poteri sono chiamati a interrogarsi e a chiedersi se non sia urgente modificare per tempo la rotta.

Il filosofo Coniglione si è soffermato sul valore della fraternità, “che si collega -ha detto- strettamente con la centralità dell’uomo”. Nel suo intervento De Luca ha auspicato un nuovo capitalismo umano, sottolineando come la crisi che stiamo vivendo sia anche una crisi e soprattutto una crisi etica. Sulla stessa linea Realacci, che ha invitato a guardare il paese negli occhi, a non lasciarsi manipolare da falsi dati, e a riscoprire la nostra creatività, perché la creatività è vincente. Sechi invece ha puntato il dito contro il governo, invitandolo a mettere in testa all’agenda i problemi concreti. Mentre Malan ha affrontato il problema dell’immigrazione. Ha concluso il dibattito il Gran Maestro Stefano Bisi, che ha chiamato sul palco il presidente onorario dell’Avis Adolfo Camilli, sottolineando la grande importanza delle organizzazioni di volontariato per l’opera che prestano sempre e ovunque e per il loro mettersi al servizio dell’altro.

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