La Franz von Gumer n. 971 di Bolzano il 13 ottobre scorso nel tempio allestito nel cortile interno del Castel Mareccio ha celebrato il 40° anniversario della fondazione con una cerimonia alla quale hanno partecipato 130 fratelli provenienti da numerosi Orienti non solo italiani, ma anche austriaci e tedeschi. La loggia porta il nome del sindaco di Bolzano che nel 1780, un periodo caretterizzato da un’economia florida e da un grande fervore intellettuale innalzò le colonne della prima officina massonica del Sudtirolo, un’ officina che aveva forti collegamenti sul territorio, ma che cessò la sua attivtà dopo alcuni decenni dalla nascita. Un filo rosso riallacciato dal Grande Oriente nel 1978, quando su proposta dell’allora Gran Maestro Lino Salvini in accordo con il Gran Maestro d’Austria Alexander Giese, si diede vita alla loggia attuale, che lavora in lingua tedesca e che riprese gli orientamenti di quella antica, proponendosi di come ponte tra il mondo massonico a nord e a sud dell’arco alpino. All’evento organizzato a Bolzano hanno preso parte il Gran Maestro Stefano Bisi e il Gran Oratore Claudio Bonvecchio per il Grande Oriente, il Gran Maestro Aggiunto Wolfram Höflinger, i Gran Maestri Onorari Erich Hackl e Günther Deschka per la Gran Loggia d’Austria e il Presidente del Collegio Circoscrizionale della Baviera Hannes Brach, in rappresentanza delle Gran Logge Riunite della Germania.
Tutti gli interventi, alternativamente in italiano e in tedesco, che hanno accompagnato il lavoro rituale, hanno confermato e rafforzato in un’ottica di fratellanza europea il ruolo di mediazione assunto da questa loggia. Per evidenziare la funzione di ponte i lavori sono stati aperti secondo il Rituale del Grande Oriente d’Italia, mentre per la chiusura è stato seguito il Rituale della Grande Loggia d’Austria. Fratelli musicisti (pianoforte, violoncello, flauto e canto) hanno segnato con il linguaggio universale della musica le diverse fasi del lavoro rituale. Dopo i lavori è stato consegnato il premio “Fabio Neri” (Fratello musicista passato di recente all’Oriente Eterno) ad una flautista neodiplomata del Conservatorio di musica di Bolzano. La serata si è conclusa, assieme alle sorelle, con un’Agape nelle stanze medioevali del Castello.