La Massoneria da sempre in difesa della legalità. Le accuse di Di Bernardo? Ne risponderà nelle sedi opportune.
26 Gennaio 2023
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Garbo, cortesia, sobrietà e rigore assoluto nelle risposte che ci dà.
Questo è stato con noi ieri Stefano Bisi, Gran Maestro della Massoneria Italiana, un uomo che è alla guida del Grande Oriente d’Italia dal 6 aprile 2014, oggi al suo secondo mandato per il quinquennio 2019-2024.
Senese, classe 1957, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica, giornalista di lunga esperienza, una laurea in Scienze dell’amministrazione a Scienze Politiche all’Università di Siena, e una lunga esperienza nel mondo della comunicazione. Ha lavorato nei periodici Siena Nord e La Gazzetta di Siena, e, con qualifica di direttore, nelle emittenti Antenna Radio Esse e Televideosiena. Ma è stato anche Vicedirettore del Gruppo Corriere, che comprende le edizioni di Perugia, Terni, Siena, Arezzo, Grosseto, Rieti e Viterbo.
Prima di essere eletto Gran Maestro, Bisi ha ricoperto numerose cariche, locali e nazionali, e ha governato il Collegio circoscrizionale della Toscana per due mandati, dal 2007 al 2013. Appartiene – sottolinea lui stesso per chi volesse saperne di più- al Rito di York ed è 33esimo grado del Rito Scozzese antico e accettato. E’ autore di vari saggi, fra i quali Mitra e Compasso, libro dedicato al rapporto tra chiesa cattolica e massoneria, lo Stradario massonico di Siena, Massofobia, Diario di viaggio. Appunti da una traversata e coautore di Sindaci in rosso (con Vittorio Feltri e Renato Brunetta), Sindaci in bianconero e di Massoneria FAQ. Come cronista ha ricevuto diversi premi, alcuni di grande prestigio profesionale, “Paolo Maccherini, Giornalista sportivo dell’anno, Porsenna, Medioevo presente.
Lo cerchiamo per capire meglio, dopo le polemiche sull’arresto di Matteo Messina Denaro e i tanti richiami giornalistici alle logge massoniche che avrebbero coperto la latitanza dell’ultimo “fantasma di Cosa Nostra” . Da che parte sta la Massoneria ufficiale, quella non deviata, e a Palazzo Giustiniani troviamo un “collega giornalista” che le cose che pensa non le manda a dire. Diretto, immediato, e soprattutto consapevole del suo ruolo di garante del Grande Oriente d’Italia.
Gran Maestro, circa 40 anni fa, la Massoneria, che ha una storia secolare, fu colpita da una vicenda che la portò al centro dell’attenzione: lo scandalo delle liste P2. Di colpo, la massoneria, da entità notoriamente riservata ma non occulta, si trovò investita da polemiche, interrogativi poco benevoli. Ora, dopo l’arresto del capo della mafia Matteo Messina Denaro, la massoneria è tornata sotto i riflettori della stampa.
I magistrati fanno riferimento alla massoneria cosiddetta “deviata” e non alla massoneria ufficiale e men che meno al Goi. (Grande Oriente d’Italia, NdR). Chiariamo subito che non è emerso alcun ruolo della massoneria in ordine alla latitanza o all’arresto di Matteo Messina Denaro, per cui questo “gran parlare” è a sproposito. Le ripeto, non risulta alcun procedimento penale avente ad oggetto la massoneria del Goi o peggio la sua vicinanza alla criminalità. La responsabilità del singolo, ove accertata in via definitiva, resta tale e non coinvolge l’associazione massonica di appartenenza. Le dico anche che il regolamento del Goi prevede delle regole di controllo di rigore, ma esse non possono legittimare attività investigativa paragonabile a quella di una Procura della Repubblica.
L’ex gran Maestro Di Bernardo in una intervista alla “Repubblica”, edizione di Palermo, ha affermato: molte logge sono piene di mafiosi. Lei cosa risponde?
Non risponde al vero. Le verifiche eseguite dalla Commissione Antimafia dopo il sequestro degli elenchi lo smentiscono; non ci sono mafiosi. Ad ogni buon conto il Grande Oriente d’Italia ha conferito mandato ai propri avvocati di avviare ogni più opportuna iniziativa a tutela del buon nome dell’associazione massonica che rappresento e della onorabilità dei suoi associati.
Pare che il medico che curava Messina Denaro sia massone. Il che ha suscitato perplessità e una domanda: quel medico avrà comunicato ai suoi fratelli massonici questo segreto? Da questo interrogativo poi ne sono sorti altri: ci sono e quali punti di contatto tra la massoneria e la mafia, a parte le comuni prime due iniziali dei nomi?
Se si riferisce a Tumbarello, egli è iscritto al Grande Oriente d’Italia ed è stato sospeso a tempo indeterminato ossia per tutto il tempo necessario ad avere certezze; se dovesse risultare innocente, come ci auguriamo, verrà revocata la sospensione, mentre se sarà condannato in via definitiva verrà espulso per sempre. Ad ogni buon conto oltre alle iniziali, la massoneria del Grande Oriente d’Italia non ha nulla in comune con la mafia.
Pensa di fare una inchiesta interna, tesa ad accertare l’esistenza di legami di singoli associati con la mafia e comunque con organizzazioni criminali? La domanda sorge anche perché secondo quanto ha dichiarato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, su certi fronti – il commercio di droga – la ‘ndrangheta ha superato e forse soppiantato la mafia.
I controlli del Grande Oriente d’Italia sui propri associati sono molto rigidi ma non consentono inchieste di tipo giudiziario. Il Procuratore Gratteri parla chiaramente solo di massoneria cosiddetta “deviata” e non della massoneria del Grande Oriente d’Italia; il suo riferimento al traffico di droga non lo comprendo.
Domanda ovvia ma inevitabile: la massoneria che giudizio dà dei poteri criminali diffusi in Italia attraverso mafia, ‘ndrangheta, camorra, sacra corona unita?
Di netta, ferma e continua condanna. Sono cancri per la società.
La massoneria, nella percezione del comune cittadino, è vista come un potere chiuso, forte e pervasivo. Questa percezione le sembra esatta? O va corretta? E in che senso?
Non credo sia questa la percezione del cittadino comune; la conoscenza della storia dei paesi democratici e del primario ruolo assunto dalla massoneria, le manifestazioni pubbliche con centinaia di partecipanti, la indiscussa onorabilità di molti massoni del Grande Oriente d’Italia del passato e del presente non possono giustificare quella errata percezione, salvo che non si tratti di pregiudizio.
Massoneria e politica: che rapporti ci sono?
Vi è massimo rispetto per la politica, ciascun massone è libero di aderire o meno a partiti e votare come crede, ma all’interno del tempio non ci si intrattiene in questioni di politica.
Pino Nano – Giornalista, già caporedattore centrale Rai