“La nascita della Massoneria. Le origini di una fratellanza universale” è il titolo del dossier pubblicato dal National Geographic, che ripercorre in maniera divulgativa la storia della Libera Muratoria, dalle antiche corporazioni medievali attraverso i secoli. Dalla leggenda di Hiram alla nascita della Massoneria speculativa a Londra nel 1717 alle costituzioni scritte da James Anderson che stabiliscono i principi fondanti dell’ordine, al fiorire di officine in tutta Europa, alla Rivoluzione francese, al ruolo di Napoleone nella sua diffusione, alle persecuzioni nei confronti degli affiliati messe in atto dalla Chiesa. In Italia, si legge, “il cui territorio era diviso tra repubbliche e regni indipendenti, lo stato pontificio cercò di far rispettare le bolle di scomunica papali. Per ordine del Sant’Uffizio molte logge furono chiuse e i loro membri detenuti, come accadde ne1790 con l’arrestodi più di cento massoni. Ma la massoneria stava diventando sempre più popolare nei territori non controllati dal papa: Napoli, Sicilia, Venezia, Firenze, dove molti massoni iniziati in Inghilterra o in Francia avevano portato le varie correnti. Sia i monarchici sia i repubblicani consideravano la massoneria uno strumento patriottico per realizzare l’unità d’Italia. Nel corso del XIX secolo la massoneria italiana unificata dal Grande Oriente d’Italia divenne un simbolo di libertà, e alla luce delle sue logge fiorirono eroi nazionali come Giuseppe Garibaldi. A cavallo tra realtà e leggenda, la massoneria conserva e utilizza un gran numero di simboli appartenenti a culti e tradizioni iniziatiche del passato, il che non implica che ne sia erede. Oggi, per alcuni, l’antica confraternita è un amalgama di riti antiquati e senza senso; per altri una sfera d’influenza politica e sociale. E c’è ancora chi vede in essa una filosofia di vita e una via per migliorare quella pietra imperfetta che è l’essere umano.