I testi qui pubblicati di Oswald Wirth, tratti dalla Rivista Le symbolisme degli anni 1924/1938, è rieditato in un momento storico della Massoneria internazionale in cui queste esatte e appassionate considerazioni dell’autore sono incredibilmente attuali.
Ai tempi in cui quest’articolo sembrò necessario, la Massoneria anglosassone prevaleva non soltanto come numero, ma soprattutto dal punto di vista ideologico, arroccandosi nel considerare la sua spiritualità in un esclusivo ambito giudaico-cristiano, e la ritualità come un banale insegnamento morale, ricondotto a usi e costumi di un corpo sociale conservatore e spesso prevaricatore.
Nel 1929 la Gran Loggia Unita d’Inghilterra emanò delle regole per il riconoscimento, spesso molto ambito dalle varie Massonerie, e che è stato negato o distolto non soltanto per motivi d’impostazione ideologica, ma soprattutto per la consueta politica di prevalenza della Massoneria inglese. Lo scopo di questa integrazione alle esaustive osservazioni del Wirth consiste solo nell’aggiornamento delle cognizioni storiche espresse dopo il 1938, in particolare da Robert Ambelain e Henry Jullien.